PISTOIA. I risultati delle elezioni regionali di domenica forniscono elementi importanti al fine di capire l’orientamento delle masse popolari e le opinioni correnti. Le speculazioni dei media di regime sono il frutto del sistema di deviazione e intossicazione costruito ad arte dai vertici della Repubblica Pontificia nel tentativo di presentare il mondo alla rovescia.
Peccato che i numeri parlino chiaro e, al di là delle mistificazioni, il crescente astensionismo confermi che la coalizione delle Larghe Intese perde costantemente terreno, che le contraddizioni e le crepe in seno alla classe dominante si acuiscono e si manifestano nella lotta e nel travaso di voti tra i partiti che la compongono (esemplificativo il passaggio dell’elettorato di Fi in parte verso la Lega Nord e in parte verso il Pd renziano), che la sinistra borghese perde seguito e credibilità tra le masse popolari, che il calo del M5S (893 mila consensi in meno) non è un evento “fisiologico” né frutto della propaganda di demonizzazione a suo carico (quella condotta per le elezioni nazionali del 2013 fu molto più feroce!) ma è quanto raccoglie dopo avere seminato fiducie e speranze con un programma che è rimasto solo una piattaforma d’intenti.
Dall’analisi dei voti (prendiamo a riferimento i dati dell’Istituto Cattaneo) apprendiamo che il livello di partecipazione alle elezioni da parte delle masse popolari si è attestato sul 50% circa e, checché ne dica Renzi il Pd ha perso oltre due milioni di voti. La sfiducia delle masse popolari nei confronti dei vertici della Repubblica Pontificia è un effetto della putrefazione del teatrino della politica borghese, i cui rapporti sono sempre più regolati da un pugno di esponenti del capitale finanziario che stravolge le prassi vigenti. È un processo a cui il governo Renzi, con le sue misure di smantellamento del Parlamento e del Senato, sta dando una forte accelerata e che smentisce chi ancora oggi crede di poter condizionare favorevolmente alle masse popolari l’operato del governo attraverso le elezioni.
I partiti delle Larghe Intese si presentano separati e in concorrenza tra loro, come si presenta Matteo Salvini nei confronti di Matteo Renzi, in realtà dobbiamo considerarli emanazione di un unico gruppo di interessi che intende attuare fino in fondo il proprio programma fatto di eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e benessere strappate dalle masse popolari, privatizzazione dei servizi e dei beni comuni, devastazione del territorio.
È il medesimo programma attuato in questi anni di governo dalla giunta di Enrico Rossi e che si propone di peggiorare ulteriormente (pensiamo alle manovre sulla sanità, alle politiche di inquinamento e devastazione del territorio, ulteriormente incrementate dal progetto di costruzione dell’inceneritore della Piana). Tuttavia né Rossi né Renzi avranno vita facile: l’attuazione del programma di lacrime e sangue fa perdere loro, inevitabilmente, consensi: in Toscana il Pd, dalle elezioni europee del 2014 alle regionali del 2015, ha perso mezzo milione di voti; i votanti sono passati da 1.972.406 a 1.441.510, detta in percentuali la diminuzione è pari al 42%.
Il 48% ottenuto da Enrico Rossi in questa tornata elettorale è falsato da una percentuale di votanti che è al di sotto del 50% il che significa che, in realtà, è stato votato solo dal 23% degli aventi diritto. Alla faccia della vittoria!
La Lega Nord, forza di riserva dei vertici della Repubblica Pontificia per la mobilitazione reazionaria, ha “guadagnato” a livello nazionale, 256 mila preferenze e a livello toscano 112 mila voti in più rispetto alle elezioni regionali del 2010, per attestarsi al 16,19%.
La sinistra borghese commenta piagnucolante questi dati e al massimo impreca contro l’arretratezza delle masse popolari “razziste e fasciste” dicendosi preoccupata dell’avanzata di partiti che si nutrono della crisi e del disagio delle masse popolari e della crescente disaffezione alla politica di cui l’astensionismo è una manifestazione.
Ma i fatti ci dicono che la Lega è una forza meramente elettorale e che non ha nessun radicamento sul territorio, non è presente in nessuna delle lotte promosse dalle masse popolari organizzate se non nella fase elettorale, per mera propaganda (è il caso del suo appoggio in alcune zone della Toscana al referendum abrogativo della L28), la sinistra borghese, ad ogni tornata elettorale, lamenta l’avanzata della destra reazionaria ma la verità è che l’unico dato realistico e omogeneo rispetto alla Lega è quello delle innumerevoli piazze che hanno contestato Salvini e i suoi comizi razzisti!
La sinistra borghese anziché piagnucolare e preoccuparsi, come ha fatto in queste elezioni, di guadagnare solo i voti necessari a entrare con due consiglieri in Regione (tanto basta per far dormire sonni tranquilli al Prc e a Sel) promuovesse la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari, unico modo per scongiurare la mobilitazione reazionaria.
La sinistra borghese guarda a Syriza incredula e non ci dorme la notte per capire come ha fatto ad andare al governo. Ebbene glielo spieghiamo noi: il suo successo elettorale è dovuto al fatto che Syriza ha partecipato e sostenuto tutte le iniziative di mobilitazione popolare alzando la bandiera della ribellione alle imposizioni della Troika, al sostegno che ha dato alle iniziative di autorganizzazione del lavoro, all’occupazione di fabbriche e al contrasto dell’eliminazione dei servizi e al prestigio che hanno presso le masse popolari greche molti dei suoi dirigenti che provengono dal movimento comunista. Abbiamo sostenuto la candidatura di Lenny Bottai, candidato della lista “Sì-Toscana a sinistra” principalmente perché ha alle spalle un progetto come quello della Repubblica dei Villani che, se lui e il resto degli organizzatori e promotori vorranno, potrà trasformarsi da comitato elettorale a centro promotore e propulsore delle lotte delle masse popolari livornesi sino a guadagnare il sostegno e l’autorevolezza necessari a governare, indipendentemente e in concorrenza con l’autorità costituita, parti sempre più crescenti del territorio. Rappresenterà, inoltre, un esempio per tutta la regione e avvierà un processo di emulazione positiva.
In questo senso, salutiamo positivamente l’assemblea cittadina lanciata per lunedì 8 giugno dalla Repubblica dei Villani.
I governi che ci ritroviamo (a livello locale e nazionale) si comportano come vere e proprie forze occupanti che si impongono attraverso meccanismi che hanno perso una qualsivoglia legittimità (le elezioni appunto), la borghesia per recuperare terreno, a fronte del crescente distacco delle masse popolari, intossica e devia a più non posso e reprime in maniera sempre più dispiegata.
Ma l’oggettività della crisi spinge, inevitabilmente, le masse popolari a mobilitarsi alla ricerca di soluzioni per uscire da questo marasma. Del resto la combinazione di astensionismo (si sono recati alle urne solo il 48,28% dei toscani aventi diritto) e crescente mobilitazione delle masse popolari (raccolta firme per il referendum abrogativo della L. 28, le iniziative di “Mamme No inceneritore”, le contestazioni alle pantomime di Salvini, la contestazione a Matteo Renzi venuto a chiudere la campagna elettorale del Pd a Firenze, e qui ci fermiamo) conferma non solo l’indignazione nei confronti della borghesia e delle sue istituzioni, ma che è possibile e necessario costruire un governo alternativo e antagonista ai vertici della Repubblica Pontificia, un Governo di Emergenza Popolare che metta in pratica le misure necessarie ai lavoratori, ai disoccupati, agli studenti e immigrati, per allargare la formazione di organizzazioni operaie e popolari nelle aziende capitaliste, di organizzazioni popolari nelle aziende pubbliche, di organizzazioni territoriali e tematiche in ogni zona, ambito e contesto, per rafforzare la loro azione e coscienza come Nuove Autorità Pubbliche che legiferino indipendentemente dalle autorità costituite sino ad arrivare a governare parti sempre più crescenti della vita delle masse popolari.
Il Governo di Blocco Popolare non è una terza via tra capitalismo e socialismo ma è un modo per porre rimedio agli effetti immediati della crisi e, allo stesso tempo, è la scuola di comunismo su larga scala che le masse popolari devono fare per acquisire la fiducia nel fatto che un mondo senza padroni è possibile!
Le organizzazioni operaie e popolari, già oggi esistenti sul territorio toscano, devono darsi come obiettivo unitario e unificante quello di trasformarsi in Nuove Autorità Pubbliche che governino parti sempre più crescenti di vita sociale sino a costruire Amministrazioni Locali di Emergenza che si espanderanno a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale per arrivare a formare un nostro Governo nazionale, delle organizzazioni operai e popolari.
Federazione Toscana del Partito dei Carc
Cavoli!…era dai tempi di Mao che non leggevo sto pòpò di analisi socio-politico-culturale. Complimenti…ormai ci siete solo voi e Kim Jong-un a scrivere così bene di cose che non esistono. Avrei alcune cose da chiedervi se siete così gentili da rispondere. Premetto che sono profondamente ignorante su tutto e che il mio programma preferito oscilla tra Carramba che sorpresa e Amici. Fatta questa doverosa premessa politico-culturale chiedo:
– ma chi sono le masse popolari? Quelli con l’ipad o quelle con lo smartphone?
– cosa intendete per classe operaia? Quella con le mani sporche di grasso che c’era negli anni 60 o quella, ridotta all’osso (non so se vi siete accorti, ma i ragazzi oggi non vanno più in fabbrica….meglio la paghetta settimanale dei genitori) che lavora utilizzando i robot negli stabilimenti Fiat e che chatta allegramente su facebook insieme agli altri sfigati oppressi dalla dittatura di Renzi?
Da ultimo uno scoop per voi: i carri armati russi sono entrati a Praga in soccorso dei fratelli oppressi dai reazionari…
Cordialmente
Massimo Scalas
PS. ma lo volete sapere perchè la Lega ha sfondato anche quà?…perchè c’è gente che ancora ragiona per slogan fritti e rifritti, che invece di stare dalla parte di chi lavora davvero preferisce difendere sempre e comunque, chi fa l’abusivo, chi okkupa le case altrui, chi spacca le vetrine delle banke e anche dei poveri tabaccai sfigati…c’è sempre un perchè e sempre una scusa e sempre una società ingiusta ed egoista e capitalista. E naturalmente c’è sempre la pizza il sabato sera.
Dimenticavo su Syriza…sono andati al potere grazie all’insipienza e alla dabbenaggine soprattutto tedesca….ma promettere la luna è facile, la realtà è tutt’altra cosa….e poi vogliamo dirlo o no che se i greci sono con le pezze al sedere è perchè hanno falsificato i conti di brutto, vogliamo dire che in Grecia sono tutti dipendenti pubblici ?….e la ricchezza per camparli chi la fa? Zeus?