
MONTECATINI. Si è svolta nella splendida cornice del Grand Hotel Tamerici & Principe di Montecatini Terme la consegna del sesto Premio nazionale Panathlon Ussi-Cip di giornalismo etico. Il riconoscimento è andato a Giulio Mola, giornalista di punta de “Il Giorno”, scrittore e saggista, autore di alcune opere come “Gli arbitri viaggiano da soli” e “L’ultima partita. Inchiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo”.
Mola si è aggiudicato il riconoscimento battendo per pochissimi voti la concorrenza di Alessandra Ferraro, vicecaporedattore Rai, Claudio Arrigoni, collaboratore del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, Franco Arturi, editorialista della Gazzetta dello Sport, e Massimiliano Castellani, autore di molti dossier tra cui “Il morbo del Pallone. Gehrig e le sue vittime” sul legame tra calcio e Sla.
Alla presenza del Presidente del Distretto Italia, Federico Ghio, Mola ha espresso tutta la propria soddisfazione per aver ricevuto apprezzamento come giornalista che sa mettere in luce gli aspetti etici e la promozione dello sport pulito e corretto. “Ringrazio il Panathlon Club Pistoia Montecatini per avermi assegnato questo premio – ha esordito Mola – ed il fatto che sia risultato vincitore per pochi voti sugli altri colleghi è buon segno, è indice che l’attenzione a temi d’importanza centrale come la lotta al doping e l’etica di uno sport in cui si riesce a vincere senza ricorrere a trucchi è molto diffusa.”
Mola ha inoltre ricevuto dalle mani del Governatore Area 6, Orietta Maggi, anche la “Carta dei doveri del genitore” ed ha sottolineato l’importanza del ruolo degli educatori nelle varie scuole di sport: “Il concetto di scuola calcio, come quello di scuola rugby o pallacanestro, mi piace moltissimo, indica la volontà di insegnare una disciplina sportiva ma anche di insegnare a stare in un gruppo. Mi piace vedere gli educatori che cercano di far comprendere ai genitori che si deve tifare a favore e mai contro e che soprattutto non si deve giudicare. Mi piace insomma che venga insegnato il rispetto, prima ancora che i fondamentali tecnici del gioco.”

Visto l’esordio della nazionale italiana nell’Europeo, sono state proposte alcune riflessioni anche sullo stato di salute del calcio italiano: “Il calcio ha sofferto troppi scandali, è necessario uno sforzo di tutti i soggetti coinvolti, dai giocatori ai dirigenti fino anche ai cronisti stessi, che dovrebbero usare più ironia e non esasperare gli animi. Sono reduce dalla finale di Champions e posso testimoniare che, sugli spalti, è stata la festa di tutti, una grande lezione di civiltà che dovremmo imparare in fretta. Quanto alla nazionale italiana, non è certamente la favorita ma saprà giocarsi le sue possibilità al meglio.
Con la nomina di Ventura come successore di Conte – ha proseguito Mola – sulla panchina degli azzurri andrà a sedersi un vero maestro di calcio, che certamente merita questa grande occasione. Fa sorridere pensare che Giampiero sia stato sponsorizzato da Lippi, che adesso sembra avere improvvisamente un problema di conflitto d’interessi a causa della professione del figlio.
Ventura non ne risentirà certamente, ma è sintomatico che nessuno si sia posto il problema prima. Resta il fatto che Lippi aveva il figlio procuratore anche quando si è laureato campione del mondo nel 2006, i veri problemi del calcio sono altri e questi scrupoli improvvisi sembrano un modo poco credibile per dare al calcio un’immagine cristallina che però fatica ad essere convincente.”
Un’ultima battuta anche su Vincenzo Nibali, fresco vincitore del Giro d’Italia: “Il ciclismo ha bisogno di personaggi come Nibali, un atleta che dimostra che con la fatica, il sudore ed il sacrificio si può vincere senza inganno. Vincenzo ha dimostrato che si può cadere e rialzarsi ed ha reso giustizia ad uno sport macchiato negli anni da troppi casi di doping”
[Luca Cipriani]