pappigiani 2. AGRÙMIA: PASSATO IL 25 APRILE, ORA IL SINDACO RUMINANTE C’HA ANCHE IL CELLULARE DEL FURFARO E DELL’ELLY?

Passata è la tempesta: odo i fringuelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno irrompe là potente, alla cuccagna: sgombrasi la campagna, e chiaro (e non più melletta) Ombrone appare. Ogni pappón s’allegra, in ogni lato risorge il gorgoglìo, l’intestìn ruminato: ed è un gra ben di dio…


Ormai qua nella Piana fa scuola a tutti il bel Comùn d’Agliana


TUTTI INSIEME, TUTTI QUANTI,

PROGRESSISTI E RUMINANTI:

TUTTI QUANTI, TUTTI INSIEME,

TANTO IL POPOL NON GLI PREME


 

Il giorno della liberazione della retorica e delle parole sciolte a caso

Tutti insieme appassionatamente. È il tempo del «volemosebbène, o fàmo finta, almeno per oggi»

«Amor dammi quel tuo numerino, amor dammi quel tuo numerino, amor dammi quel tuo numerino, ché in questi giorni ti voglio chiamar…». Ormai sono diventati «fratellini di cellulare» e compagnucci di parrocchia. Ora Pedrito inviterà l’Elly a parlare di omosex e clima?

L’Agnellone ringobbito scappa via più di Pedrito: l’accompagna nel castello l’ispettrice Pignatiello. E fa ben: se un tubo prende, ne combina di tremende. Spacca il capo ai comunisti, non c’è verso, non c’è Cristi! Ma badate la Milva. Pare preoccupata…

 

Dàmmi l’ottava, Ottavino

 

La hòsa più migliore in que’ dd’Agliana
gliè vedere la gente ’he s’accoppia
e po’ si tiene stretta pe’ lla mana.
Ma si sa ben che l’ira gonfia e scoppia
in du’ sehóndi: e’ manca i’ vvino a Cana!
Perché qui ’un c’è Gesù che fa miràholi:
tra fasci e rossi e’ c’ènno tropp’ ostacoli…

Ottavino d’i’ cCàlice Amaro


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