Andiamo al piccolo locale, a quello che il prefetto di Pistoia e la procura della repubblica fanno finta di non vedere nonostante, anche, la famosissima obbligatorietà dell’azione penale
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MA IL MAZZANTI “SMASCHERATO”
C’HA LE MULTE O L’HÀN GRAZIATO?
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OLIVIERO BILLI mi accusa di essere un frustrato perché ce l’ho col mondo intero. A suo giudizio sarei stato vittima di una famiglia repressiva.
È evidente che la gente parla di me senza sapere né chi sono né cosa ho fatto (realizzato o meno) nella mia vita. Oggi la scienza si fa, appunto, pisciando controvento…
All’osservazione di Oliviero, cavalier dal volto fiero, è facile rispondere usando la difesa di Palamara: chi parla come Oliviero, perdona tutti e non è cattivo con nessuno, lo fa solo perché, come il venditore delle toghe e delle carriere dei nostri giudici, non ha osservato il mondo dalla dovuta distanza; ha visto, invece, la merda che c’era e, prudentemente, per non avere problemi, ha deciso di tuffarcisi dentro a capofitto (o a… capo d’o cazzo).
Più facile – per un qualsiasi vero stronzo – restare a galla tra la propria consistenza organica, che infilare le dita negli occhi di chi predica bene e razzola come le galline nella concimaia.
La concimaia – cosa che nessuno ricorda più, tranne noi vecchi come me, da eliminare col Covid – è quello che viene anche definito concio, dalle nostre parti. E concio viene anche chiamato – sempre dalle nostre parti – il governo, quello che si dà alle piante, alla frutta e alle verdure: nella fattispecie assai diffusa in Italia, treciòli, zucche (vòte) e poponi.
Oliviero è troppo giovane e fiero per rammentare che negli anni 50, quando non esistevano le fogne, la gente comune, di cui anch’io faccio orgogliosamente parte, rilevava il bottino (leggasi: pozzonero) con il ramìno (o, dialettale, tozzetto/tozzino) e spargeva la merda cacata in precedenza sulle verdure del proprio orto.
E come venivano su bene e senza problemi! Ecco cos’era il governo. Oggi, invece, il governo, inteso come Giuseppi, le verdure le fa morire: e prima ancora fa morire la gente del popolo e gli stessi migranti che ama alla Bergoglio e pregiudizio.
Dunque, guardando l’oggi, installato dalla sinistra post-comunista e in-abbattibile come la Torre Eiffel, quel governo/bottino che sta a Roma, guidato da uno sconosciuto non votato dal popolo e messo, da un giudice costituzionale eletto presidente (?) da un parlamento da lui stesso definito illecito; un Giuseppi a capo di una congrega di politici teste-di-pula da nessuno volute; quel governo/bottino che va bene ai radical e agli americani di Baracca Obama & burattini vari, è l’emblema del Paraculism D, ovvero il partito la nuova politica mondiale della sinistra – altro che l’Epp (E Poi Pisci) passione del grande David Sassoli[ni] nelle scarpe!
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Andiamo al piccolo locale, a quello che il prefetto di Pistoia e la procura della repubblica fanno finta di non vedere nonostante, anche, la famosissima obbligatorietà dell’azione penale.
Pigliamo ad esempio (al di là di Benesperi, Ciottoli o altri & compagnia briscola) il buon Mazzanti, che è uno simile a tanti e che del Paraculism D è uno dei rappresentanti più bei.
Osservate queste foto e decidete voi su quanta coerenza, correttezza, legalità possano esserci in colui e nella sua giunta della resistenza in ciabatte e ai fornelli di cucina.
Notate niente? Quando è al San Pietro con la Boschi o alla Màgia a distribuire pergamene, è l’uomo [s]mascherato e senza distanziamento sociale; e come tale è rappresentato in veste di ganzoide simpaticone da quella specie di Tv, che è Tvl – emittente che ci racconta le cazzate, ma che se ne guarda bene dal riferire che il suo direttore, l’abate Manone, Luigi Egidio Bardelli, è stato condannato per il caso Baldini, percosse a assistiti della Maria Assunta in Cielo. Ecco perché io voglio andare rigorosamente all’inferno…
Quando sta, invece, con l’on. Prezzemolo (Marco Niccolai) in una sala con meno di 20 persone – e dopo che noi, rompicazzi di Linea Libera, lo abbiamo scritto and sputtaned in più occasioni – l’uomo non della provvidenza come Benito, ma del burraco e del Parco Verde, san Marco da Silvione, indossa la mascherina ed è un Remigio alla legge più che ligio.
Paraculism D and Fregality! A proposito, Marco (anche Bai), prefetto, Grazia Razzino anticorruzione, avvocata Marini, Giovanna d’Arco della Fregality: per quando non ha indossato la maschera (testimonianza fotografica certa, regalataci da don Manone Bardelli e dalla sua Tvl) a Olmi e alla Màgia, il cosiddetto sindaco è stato multato dal cosiddetto comandante della polizia municipale o, in spregio delle norme e regole imposte al popolo, ha avuto il C.I. (= culo illeso) in quanto iscritto al grande Paraculism D?
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E se Bai la multa non gliel’ha fatta mai, perché la Razzino non lo mette sotto inchiesta almeno un pochino?
O Billi, che di luce tua sfavilli… O cavaliero dal pennacchio fiero, rispondi a questo, miòmo (ma, visto che sei un po’ Popeye, meglio nostròmo come il tonno): è essere frustrato riuscire a vedere quello che voi, integrati nel sistema e organici, non vedete perché non avete il velo oculare dei cuccutrilli, dei caimani e degli alligatori e perciò non vedete un cazzo, dato che, nuotando nella diarrea, avete i bulbi visivi oscurati dalla cacca in corso legale?
Altro che frustrato, o francescano vigil-comandante prima, dopo e durante, che perdona anche me per bontà sua e che non teme, fiero, mai la bùa! Alla larga, Billòpulos, dal conformismo benpensante e politicamente corrOtto!
Prefetto, di’ al Mazzanti che ci faccia vedere le multe che gli ha staccato il Bai! La democrazia è anche questa…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. In culo alla repressione della libertà di pensiero,
parola e opere in atto impuro in Itaglia in questo momento!
Come ognun, scelgo il mare in cui bagnarmi:
ma io cerco, mio Bill, di non smerdarmi!
Se faccio bene o no, non saprei dire:
tu scegli il tuo, ma non mi infastidire!