PARCHEGGIO DI SAN BARTOLOMEO E RIFONDAZIONE COMUNISTA

Roberto Bartoli
Roberto Bartoli

PISTOIA. Roberto Bartoli ribatte a Rifondazione:

Rifondazione si meraviglia (vedi) della mia posizione sul parcheggio di San Bartolomeo, e io mi meraviglio del fatto che Rifondazione abbia deciso di stare nella palude dell’immobilismo più assoluto.

Il mio ragionamento è tanto semplice quanto lineare:

1) si vuole o no allargare in prospettiva strategica l’area pedonale? Io lo voglio, e mi pare che anche Rifondazione lo voglia, assieme a una parte consistente della città, commercianti compresi. Allora occorre aumentare i parcheggi in centro per metterci in futuro le macchine che si tolgono dal centro oltre che per agevolare il parcheggio, visto che molti spazi verranno meno;

2) il parcheggio dell’ex ospedale non serve e non servirà il centro: non lo serve perché fisiologicamente disfunzionale, non lo servirà il giorno in cui, come tutti si spera, l’area ex Ceppo verrà riqualificata;

3) in alternativa al parcheggio san Bartolomeo, proposi area ex Pupilli e la mia proposta sarebbe ferma lì se non mi rendessi conto che sembrano esserci difficoltà maggiori di quelle di San Bartolomeo. A me risulta così, mi posso sbagliare, ma dai dibattiti fatti anche in consiglio comunale sembra essere così;

4) non essendoci a quanto pare alternative, allora ben venga San Bartolomeo.

In sostanza si sta dicendo no al parcheggio San Bartolomeo, ma non si stanno indicando alternative. Che Rifondazione nell’attuale maggioranza faccia una proposta alternativa o spinga l’amministrazione a farlo! Una cosa è certa: dopo due anni di governo della città, il progetto di estendere l’area pedonale, nonché dopo 20 anni di dibattito sul tema, una decisione va presa, altrimenti si rischia di chiacchierare e basta. Senza considerare che un privato ha deciso di investire. Il rischio è che si faccia come fece il Sindaco Renzo Berti quando disse no al parcheggio sotterraneo in Piazza d’Armi: occasioni mancate. Se poi si decide di farlo all’ex Pupilli, meglio ancora, essendo da sempre la nostra proposta. Ma non giochiamo a rimpiattino, quello sì che meraviglia, soprattutto i cittadini!

Un’ultima nota: ancora con questa idea di privato=profitto=sfruttamento. Certo, Rifondazione Comunista non può pensarla diversamente, ma da questo pensiero nel 2014 mi dissocio completamente: nella stessa rossa Emilia il privato abbonda da circa trenta anni. Si vede che a Pistoia deve ancora cadere il muro di Berlino.

Roberto Bartoli

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12 thoughts on “PARCHEGGIO DI SAN BARTOLOMEO E RIFONDAZIONE COMUNISTA

  1. 1) Perché dei politici si spendono così accanitamente per propugnare la causa privata di una ditta di Napoli e della Curia che pure è in fase di rivoluzione?

    2) Di parcheggi a servizio del centro ce ne sono anche troppi, il problema è che in centro di Pistoia non c’è rimasto nulla, grazie ai tanti siti di grande distribuzione, il centro commerciale naturale del centro è ridotto a quattro negoziucci e qualche barrettino sulla Sala, quali grandi parcheggi serviranno mai? inoltre a neanche 100 m da S. Bartolomeo c’è il grande parcheggio di via Cellini, poi come detto l’Ospedale vecchio, perennemente vuoto, e che dire del ben servito da pista ciclabile dedicata e costata 400.000 (quattrocentomila) euro parcheggio di piazza Opla che conta due spazi enormi a servizio dello stadio e sempre liberi?

    3) Semmai ce ne fosse bisogno quella del Pupilli sarebbe certamente la soluzione meno peggio.

    4) non essendoci a quanto pare alternative, allora ben venga San Bartolomeo? No, non siamo ridotti a dover valutare l’omicidio per legittima difesa!

  2. se si somma il dato delle vendite e immatricolazioni in verticale calo, alle rottamate da chi non se ne potra’ comperare un’altra, qualsiasi massaia capirebbe che spendere in parcheggi (a parte altre recondite finalita’) e’ da idioti. ma oramai si sa. i politici devono fare tanta gavetta prima di diventare saggi come una massaia.

  3. Classico comportamento, quello del signor Bartoli, del politicante della casta mafioso/lobbista che domina l’Italia e opprime il Popolo italiano.
    Questi figuri riconoscono l’esistenza dei cittadini di questo paese per un giorno e mezzo ogni cinque anni: la domenica e il lunedì mattina delle elezioni.
    Ma per loro non siamo cittadini con necessità, bisogni ed altro…ma siamo semplici ELETTORI.
    E per accaparrarsi il voto, per i 40 giorni (o quanti sono) della campagna elettorale fanno finta di stare dalla parte dei cittadini: tutti per il lavoro stabile, tutti per la Sanità gratuita, se i cittadini sono contro un parcheggio sotterraneo distruttivo loro sono contro il parcheggio.

    Alle ore 14.01 del lunedì sono già prostrati ai piedi degli speculatori (quelli che ridevano la notte del terremoto de L’Aquila, tanto per intendersi), sono ubbidienti ai comandi delle Multinazionali e delle Banche.
    Il signor Bartoli parla del parcheggio in San Bartolomeo senza neppure sapere di cosa sta parlando; di questo progetto non conosce niente. Anche questo classico comportamento dei politicanti.
    Non sa che il parcheggio sarebbe costato € 2,50 l’ora. L’esempio del parcheggio dell’Ospedale di San Jacopo ci dimostra che i cittadini non hanno soldi per pagare il parcheggio. Ma al signor Bartoli questo niente importa.
    Non sa che secondo il Genio Civile questo non si può fare.
    Per saperlo gli indico cosa deve leggere:

    file:///D:/documenti/Prcheggio%20Sotterraneo/Parere%20Genio%20Civile%20San%20Bartolomeo%20(1).pdf

    Al termine di questo documento potrà leggere:

    “Preme sottolineare che con Decreto del Segr. Gen. N° 26 del 11/04/13 sono state approvate le modifiche alla perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica della cartografia del PAI sulla base di uno specifico e dettagliato studio effettuato dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno, risultando l’area in oggetto in zona allagabile per eventi con tempi di ritorno di 200 anni (P.1.2). Ricordato che tale pericolosità non era nota prima di tale studio, si ribadisce il principio di precauzione già contenuto nelle norme del Regolamento urbanistico (giustificato dai fatti durante i recenti eventi alluvionali), secondo il quale i locali interrati non sono ammessi in aree allagabili per tempi di ritorno minori od uguali a 200 anni”.

    Per cui, signor Bartoli, la prossima volta che parla dovrebbe informarsi di ciò che dice se non vuole “PISCIARE FUORI DAL VASO” come si dice a Pistoia.
    Personalmente sarei propenso a chiederle di fare ammenda di quanto detto e chiedere scusa al Comitato e a tutti i cittadini del quartiere di San Marco che hanno avversato questo disastroso progetto, ma so che farei solo un buco nell’acqua quindi non le chiedo un bel niente.
    Troverà comunque sempre una opposizione ferma e decisa alle sue esternazioni…che per fortuna niente incidono essendo fatte da un “trombato”,

  4. Beh, meno male che la decisione non spetta al Bartoli.
    Certo si fa alla svelta a cambiare opinione, ricordo sempre le rimostranze di Bartoli per i risultati delle primarie ai tempi delle amministrative, oggi torna alla ribalta con questa nuova posizione di apertura al PD e al parcheggio di S.Bartolomeo tanto caro alla Curia e ad un certo signor Vernetti…
    Il Parcheggio dell’ex-Ceppo sarebbe disfunzionale per il centro vista anche la futura riqualificazione della struttura ex-ospedaliera?… Ok.
    Faccio presente che il parcheggio dell’ex-Ceppo si presterebbe, con una modica scarificazione del suolo, ad un parcheggio multipiano (3/4 piani) con una capienza di auto doppia o più rispetto al progetto di S.Bartolomeo ed un costo inferiore di circa il 70-80%.
    Faccio altresi presente che a 100mt dall’ex-Ceppo corre la fiammante pista ciclabile voluta da Bertinelli al momento poco o per niente utilizzata e che il viale Matteotti è più che ben servito dalle linee Copit e quindi ritengo che la poca funzionalità del parcheggio eventualmente realizzato in quest’area, sarebbe tutta da provare.
    Auspico che i cittadini valutino con cognizione di causa le parole riportate in questo articolo dal Sig. Bartoli, persona seria ma esposto al vento politico come una banderuola.

  5. In questi giorni ho letto con interesse i vari post che hanno avuto per oggetto l’ipotesi del parcheggio nell’area del convento di San Bartolomeo ed i vari commenti che ne sono scaturiti. Questi commenti, inizialmente serrati ma civili, sono divenuti via via sempre meno attinenti fino a divenire, in alcuni casi, decisamente offensivi (forse anche al limite della denuncia penale) e che non fanno assolutamente onore alla natura liberale di questo Blog.
    In altre parole, al di là delle ragioni legittime di tutti coloro che sono intervenuti, non comprendo perché non ci si possa confrontare civilmente sui temi di volta in volta trattati senza dover inserire nelle proprie considerazioni termini come ‘idiota’, ‘mafioso/lobbista’, ‘figuro’, ‘politicante’, ‘pisciare fuori dal vaso’, ‘trombato’, ‘banderuola’, etc. etc. etc.
    Anche a me la soluzione parcheggio San Bartolomeo non entusiasma, ma devo però dire che quella di Bartoli, come è già stato fatto notare, è sembrata più che altro una provocazione nei confronti di una giunta comunale sempre molto indecisa ed altalenante.
    Personalmente non ho gli strumenti e le conoscenze necessarie per profondermi in verità assolute in merito alla questione San Bartolomeo, ma una considerazione voglio comunque lasciarla: non sarebbe stato più semplice e dirimente invitare Bartoli a chiarire definitivamente il senso del proprio pensiero in merito al parcheggio di San Bartolomeo, invece di lasciarsi andare a sterili commenti ‘di pancia’? Grazie.

    1. Gentile signor Bencini, se il problema fosse tutto in parole come quelle che lei segnala [‘idiota’, ‘mafioso/lobbista’, ‘figuro’, ‘politicante’, ‘pisciare fuori dal vaso’, ‘trombato’, ‘banderuola’], vivremmo, creda, in un’oasi fortunata. E non solo qui, ma in Italia.
      Alcuni termini più coloriti e vivaci – ormai entrati nell’uso corrente da decenni e da tutti accettati – non devono né colpire né altro, stante quel che accade in tv.
      Creda, non è qui che si eccede la continenza: anche se a Pistoia si finisce a giudizio per stupidaggini di questo segno e se ne viene fuori pur se si è fatto sparire 12milioni di € in comunità montana…
      Crediamo che non sia questo a togliere importanza e valore a un quotidiano come il nostro: senz’altro non il primo della città, ma – indubitabilmente – autorevole quanto a libertà di pensiero, espressione e contenuti. Di cui andiamo giustamente orgogliosi.
      Grazie della sua gentile segnalazione e continui a seguirci.

  6. Gentile signor Bencini, le vorrei far presente che lei si scandalizza di un DETTO POPOLARE (“pisciare fuori dal vaso”) di tempi andati, si direbbe. Non mi pare faccia onore al nostro passato.
    Altri termini da lei fatti notare provengono dalla TV.:”politicante”, “trombato” se lei ascolta la televisione li dovrebbe sentire spesso. Spero che a quel punto spenga la televisione, ma lo dubito fortemente.
    Le auguro comunque si comprendere il valore delle affermazioni. E questo non sta nel termine usato ma piuttosto nel non negare la Verità che certe banderuole (termine presente sui vocabolari e non giudicato offensivo) fanno di tutto per nascondere. La Verità, dico.
    Ovviamente di questo, ossia del nascondere o peggio, negare la Verità non mi pare si scandalizzi molto. Non penso le faccia onore.
    La saluto cordialmente e ringrazio questo giornale di non censurare i Cittadini come fanno altri, forse da lei molto stimati.
    Antonio Ginetti

    1. Gentili Signori Bianchini e Ginetti, Vi ringrazio innanzi tutto di aver dato seguito alle mie considerazioni, segno che esse hanno colto nel segno.
      Ma è ovvio che io, come voi, da persona adulta e vaccinata, non mi scandalizzo di niente, tanto meno di simpatici detti popolari o di alcune parole usate eccessivamente in libertà. Men che meno spengo la televisione quando mi imbatto in dibattiti che sfociano nel turpiloquio o nell’idiozia: credetemi, li trovo antropologicamente ed etologicamente molto interessanti. Rispecchiano perfettamente la nostra società.
      Guardandoli, comprendo che per far valere le proprie ragioni è molto più semplice urlare che ascoltare, offendere che cercare di convincere.
      Tuttavia personalmente (ma riconosco di essere in minoranza), cerco di affrontare la sostanza delle questioni facendo principalmente leva sugli aspetti di merito, pur avendo sempre un occhio di riguardo anche alla forma: la forma è sostanza (chi lo diceva?).
      Mi sembra che anche il Prof. Bianchini si muova sulla stessa linea quando scrive i propri articoli: prima analizza il problema, poi affronta la questione, infine ne trae le conclusioni.
      So che non è in questo Blog che si eccede la continenza. Ma davvero è lecito poter scrivere tutto ciò che ci passa per la testa? Allora perché non oltrepassiamo un’altra asticella e ci offendiamo reciprocamente (lo fanno anche in TV!), solo perché non la pensiamo nello stesso modo?
      Io direi, invece, se siete d’accordo, di riavvolgere il nastro e di tornare alla questione principale: il parcheggio di San Bartolomeo. Come ho scritto, anche a me non entusiasma l’idea di quel progetto, per tanti motivi: i forti impatti di cantiere in un’area storica della città, le implicazioni di natura idrogeologica ed idrologica, la incongrua viabilità di accesso, etc. etc. etc. Continuo tuttavia a pensare che, pur comprendendo il valore delle affermazioni, non sia necessario scomodare temerari accostamenti di appartenenza a categorie lobbistico/mafiose, utili solo a giustificare le proprie ragioni ma che nulla hanno a che vedere con il nocciolo della questione. Allora ripeto: non sarebbe stato più semplice e dirimente invitare Bartoli a esemplificare il senso del proprio pensiero? Lascio a Voi ed a questo Blog, ulteriori considerazioni. Nel ringraziare dello spazio concessomi in questo che continuo a considerare uno dei posti più liberali della rete, Vi saluto cordialemente. Tiziano Bencini.

      1. Per un istante ancora su certe espressioni…
        E segnalo che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sentenza del 16 luglio 2013, nell’affare WĘGRZYNOWSKI AND SMOLCZEWSKI c. POLAND, ha escluso categoricamente perfino l’obbligo di cancellazione dei testi pubblicati su internet anche se di contenuto offensivo.
        Pensi a che punto si arriva con la libertà di espressione appena al di là delle Alpi…
        Anche l’Italia è soggetta a tanto – eppure sembra che nessuno se ne accorga, a partire dai magistrati.

        1. La ringrazio della Sua preziosa precisazione. Tuttavia:
          a) io non mi riferivo a profili di responsabilità del Blog: facevo solo notare che certi commenti espressi con eccessiva libertà non rendevano onore alla liberalità dello stesso (voleva essere un riconoscimento e non accusa, mi creda, nei confronti di chi lavora a questo sito).
          b) Inoltre, se legge attentamente la sentenza cui Lei si riferisce, noterà che essa non fa salva la diffamazione. La Corte Europea ha ‘solamente’ sancito che chi ha pubblica su internet commenti offensivi non può essere obbligato a rimuoverli dai propri archivi on-line. La responsabilità soggettiva da parte di chi ha diffamato, però, rimane tutta. Eccome.
          c) Infine, tanto per evitare fraintendimenti di sorta. A me non interessa assurgermi al ruolo di accusatore o di difensore dei soggetti coinvolti. Tanto più che io non conosco nessuno di essi.
          Le mie erano solo riflessioni al pari (certamente non peggiori) di quelle lasciate da altri utenti in merito alla questione San Bartolomeo.
          Un cordiale saluto e continui col Suo sempre ottimo lavoro.

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