Prevista entro tre mesi la demolizione delle parti più alte degli edifici. Procede di pari passo la progettazione esecutiva del Parco Centrale
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PRATO. È al lavoro da venerdì scorso la maxipinza alta 43 metri che smonterà pezzo per pezzo i tre blocchi che compongono l’ex ospedale di Prato: subito dopo l’approvazione della deroga al piano acustico per l’abbattimento delle parti più alte del complesso, la gru ha avviato i lavori sul lato che si affaccia su Sant’Orsola- via Carradori.
Lunedì scorso si è svolto il sopralluogo al cantiere da parte del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis, accompagnati dal responsabile del progetto di abbattimento Gianluca Gavazzi dell’Usl Toscana Centro, dal coordinatore per la sicurezza Michele Giovannetti e dal direttore dei lavori Massimiliano Bazzichi. La ditta appaltatrice è la Daf di Milano.
Nessun effetto “nuvola” di polvere, anche vicino al braccio meccanico, grazie ai getti di acqua e collante naturale sparati con i cannoni e dalle bocchette della gru che si legano alle polveri e favoriscono la loro caduta a terra. E pur essendo all’interno del cantiere, i rumori sono entro i parametri grazie all’utilizzo di specifiche tecnologie e strumenti, come i demolitori pneumatici silenziati.
Nove mesi, da qui a maggio 2021, per far posto al parco centrale voluto dal Comune di Prato, il più grande d’Italia all’interno delle mura storiche del centro: «Stiamo preparando la progettazione esecutiva del parco in modo da poter procedere in continuità con l’abbattimento dell’ex ospedale, così da andare a gara con i lavori di costruzione del parco appena la demolizione sarà terminata – afferma il sindaco Biffoni – Si tratta di un’opera davvero innovativa, straordinaria, che cambierà il volto del centro storico, ma non solo, dell’intera impostazione della città, che farà un bel balzo in avanti.
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Questo tornerà uno spazio verde come era fino alla metà degli anni ’60: sarà il parco urbano dentro le mura storiche più grande d’Italia» «I lavori stanno procedendo velocemente e abbiamo adottato tutti gli accorgimenti possibili per tenere perennemente sotto controllo rumori, polveri e vibrazioni – dice l’ing. Gianluca Gavazzi – Al momento tutte le centraline di misurazione indicano che i parametri sono rispettati, in caso contrario saranno adottate altre strategie di lavoro».
Condizioni meteo permettendo, entro tre mesi dovrebbero essere demoliti i piani più alti degli edifici. Si procederà verso il Collegio Cicognini, dove è già stata installata una barriera fonoassorbente alta 8 metri, più un fonometro per la misurazione del rumore, per poi “attaccare” la parte dell’ex Pronto Soccorso che si affaccia su via Cavour-piazza Macelli e poi il blocco a ovest a ridosso della parte più antica del Med.
Il modus operandi prevede tre step: lo strip out, ovvero lo smontaggio selettivo di porte, infissi e impianti, la bonifica delle eventuali parti in amianto e poi la demolizione vera e propria con la maxipinza. Con gru più basse sono state intanto già abbattute l’ex pediatria e l’ex ufficio tecnico. Per il trasporto del materiale fuori dal cantiere è previsto l’uso di 15 camion che effettueranno due viaggi al giorno. In prossimità dell’uscita del cantiere, per garantire la pulizia della sede stradale all’esterno, è stato collocato un sistema per il lavaggio delle ruote dei mezzi.
Per tutelare la salute dei lavoratori che operano nel cantiere e ridurre al minimo i disagi di tutti coloro che vivono e lavorano nei dintorni dell’ex Ospedale è attivo un sistema di monitoraggio continuo tramite centraline di rilevazione con tecnologie avanzate, i cui dati saranno utilizzati per la valutazione del rispetto dei valori massimi di legge durante le lavorazioni.
Rumore: centraline collocate sia all’interno che all’esterno del Cantiere;
Vibrazioni: centraline collocate sui lati principali del cantiere;
Polvere: centraline installate intorno agli edifici da demolire
[cb – comune di prato]