PARIGI IN CONSIGLIO COMUNALE

Salvatore Patanè
Salvatore Patanè

PISTOIA. Nonostante l’orrore provato da tutto il mondo civile… è parso quasi che si volesse evitare di impegnare il Consiglio Comunale in una valutazione, in una analisi, dei tragici fatti francesi.

L’assemblea di ieri si è aperto con una comunicazione sulla strage a opera del presidente facente funzione, Salvatore Patanè. Alberto Niccolai era assente per motivi di lavoro.

Il consigliere Patanè ha pronunciato le seguenti parole nella convinzione – ci ha detto – che non fosse il momento di aprire una discussione e dividersi data l’enormità dei fatti:

Sig. Sindaco, Sigg.ri della Giunta, Colleghi Consiglieri,
quanto accaduto a Parigi, venerdì 13 ultimo scorso, è un fatto drammatico, angoscioso, deplorevole, mai giustificabile, mai, mai, e poi mai per niente e nessuna ragione al mondo. Morire per nulla, è cosa assai triste; uccidere, poi, non merita nessun commento; nessuno!

Chi attenta ai valori di Liberté, Egalité e Fraternité, Libertà, Uguaglianza e Fraternità, valori che facciamo propri avanzando quotidianamente nel solco delle regole di civile e democratica convivenza, calpesta e dissacra le fondamenta politiche dell’Europa contemporanea, dell’Europa moderna, di quell’Europa che dopo secoli di follie inenarrabili anni addietro ha visto l’alba di un nuovo giorno, condividendo regole di pace.

Purtroppo, il male oscuro non cessa di seminare terrore, di alimentare la pianta dell’odio e di sconvolgere le vite quotidiane di esseri umani; a loro, vittime inermi, ai loro familiari, ai loro cari, va in nostro pensiero, il nostro abbraccio, il nostro silenzio.

Che la pace di ognuno di noi, possa giungere alle vittime del terrorismo, per le quali, certo di poter parlare a nome dell’Assembra, chiedo di osservare 1 minuto di silenzio. Grazie.

All’appello accorato e commosso del consigliere è seguito il minuto di silenzio di tutta l’assemblea.

Il regolamento del consiglio comunale non concede di intervenire sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, e quindi tutto sarebbe finito lì se non fossero state, prima Margherita Semplici e poi Annamaria Celesti, a richiamare la Presidenza e l’assemblea tutta sulla necessità di esprimersi più ampiamente da parte di ciascuno sulla tristissima vicenda di venerdì scorso. È stata fatta un’eccezione e, uno per gruppo, tutti hanno potuto esprimersi se l’hanno ritenuto opportuno.

Sarebbe apparso davvero smodatamente pilatesco anche a noi se si fosse riusciti a evitare di mostrare la faccia…

Dagli interventi che si sono susseguiti, premessa la condanna dei fatti, dopo aver più o meno convenuto che l’Europa è impegnata in una guerra, i consiglieri Lattari, Billero e Giorgi hanno posto l’accento sulla necessità di non fare di tutta l’erba un fascio, cioè tenere distinti i musulmani in generale dai terroristi di religione musulmana per non creare discriminazioni generalizzate quando, tutto sommato, siamo tutti insieme vittime dei grandi potentati della terra.

Altri hanno fatto notare come il tema religioso si frapponga tuttora tra Medioriente e Occidente, come al tempo delle crociate, ponendo quindi l’accento sulla questione culturale.

È un fatto culturale di certo, come è vero che vergognarsi della nostra storia, tradizione, musica, arte in genere o sconfermare le nostre usanze per un malinteso senso di accoglienza, dimostra l’incultura: nostra, più che altro.

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