PISTOIA. L’obiettivo è quello di promuovere e disciplinare in forme chiare, semplici e condivise tutte le forme di partecipazione attiva dei cittadini e delle realtà associate per la cura dei beni comuni.
Lo strumento individuato a tale scopo è un innovativo Regolamento della partecipazione attiva e per la collaborazione dei cittadini alla cura dei beni comuni, che giovedì scorso, 21 luglio, è stato licenziato dalla giunta comunale per poi essere sottoposto all’esame del consiglio comunale.
Con il nuovo regolamento non soltanto le associazioni, alcune delle quali da tempo gestiscono servizi sul territorio, ma anche i cittadini singoli possono dare il proprio apporto ad una modalità di amministrazione condivisa più diffusa.
Le possibilità di collaborazione previste sono le più varie. Possono ad esempio riguardare la cura, anche solo occasionale, e la gestione condivisa di uno spazio pubblico (giardini e aree a verde per la fruizione pubblica, la manutenzione, la pulizia e il taglio dell’erba; piazze e strade per interventi di decoro urbano e di minima manutenzione; cimiteri di frazione e altri).
È possibile stringere un patto di collaborazione anche per la gestione condivisa di uno spazio privato messo a disposizione per un uso pubblico oppure per veri e propri interventi di rigenerazione degli spazi pubblici o privati ad uso pubblico realizzati con il contributo economico dei cittadini interessati.
Possono essere attivati anche interventi per la cura e la rigenerazione di edifici o altri beni di proprietà comunale in stato di disuso o di abbandono, che potranno essere così portati a nuova vita da cittadini o associazioni volenterose. In questo ultimo caso, il regolamento prevede anche la possibilità di una gestione condivisa del bene da parte dei cittadini, costituiti in associazione, consorzio, cooperativa, fondazione di vicinato o comprensorio, a titolo gratuito, al fine di garantire la fruizione collettiva del bene e l’apertura a tutti i cittadini disponibili a collaborare agli interventi di cura e di rigenerazione del bene.
Il regolamento prevede inoltre, secondo i criteri del “baratto amministrativo” già previsto nel nuovo codice degli appalti, che attività svolte nell´ambito dei patti di collaborazione, poiché considerate di particolare interesse pubblico, possano ottenere esenzioni o agevolazioni per quanto riguarda il canone per l´occupazione del suolo pubblico o la tassa sui rifiuti.
Il patto di collaborazione disciplina anche le eventuali coperture assicurative dei privati contro gli infortuni e per la responsabilità civile verso terzi connessi allo svolgimento dell´attività di cura dei beni comuni
Di centrale rilevanza, inoltre, il ruolo attribuito alle scuole e alla formazione. Con il regolamento della partecipazione, l’alleanza tra cittadini e istituzioni non sarà più solo auspicabile, ma diventerà una buona pratica da attuare. Per diffondere e radicare le pratiche di collaborazione, il Comune promuoverà il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, organizzando percorsi formativi – teorici e pratici – sul tema dell’amministrazione condivisa dei beni comuni rivolta agli studenti e alle famiglie, ma anche ai propri dipendenti e ai cittadini.
Il Comune continuerà inoltre a favorire, adesso sotto la cornice più puntuale e snella del regolamento, le proposte di interventi di piccola manutenzione da parte delle famiglie dei bambini – nonché degli stessi studenti – che frequentano le scuole comunali.
Anche le numerose attività culturali svolte nelle nostre biblioteche possono diventare oggetto di patti di collaborazione, riconoscendo il prezioso contributo di tante persone alla crescita dei frequentatori di San Giorgio e Forteguerriana.
Nell’ottobre 2015 la giunta aveva iniziato la fase di elaborazione del regolamento, ispirato ad esperienze già maturate da una rete di comuni (da Torino a Bologna), che hanno attivato modalità virtuose di collaborazione attiva dei cittadini singoli e associati per la cura e la gestione dei beni comuni.
Dopo una prima presentazione nella commissione consiliare competente, la proposta è stata oggetto di confronto, sia attraverso incontri specifici dedicati alle realtà più attive del territorio, quali le pro loco, le associazioni, i comitati, il mondo della scuola, sia tramite la piattaforma telematica ospitata sul sito internet del Comune di Pistoia.
Al termine di questa prima fase di approfondimento, il modello di partecipazione proposto dalla giunta è stato illustrato nell’ambito di un convegno che si è tenuto nella sala Maggiore del Palazzo Comunale lo scorso 2 dicembre, al quale hanno preso parte Anci Toscana, il Comune di Bologna, primo ente ad aver adottato un regolamento per la partecipazione, e il professore Gregorio Arena, presidente del laboratorio della sussidiarietà Labsus, tra i massimi esperti del tema.
In questi mesi il Comune ha anche partecipato alla rete regionale promossa da Labsus tra i comuni impegnati per attivare nuovi strumenti di partecipazione.
Pistoia è già ricca di esperienze positive di collaborazione tra Amministrazione e realtà locali, a partire da quella con comitati paesani e pro loco per la realizzazione di piccoli interventi nelle aree ex circoscrizionali; per proseguire con i gruppi di cittadini che si sono spontaneamente offerti di ripulire le strade dopo la tempesta di vento del 5 marzo 2015; fino ai genitori e ai nonni degli alunni delle scuole comunali che periodicamente contribuiscono all’imbiancatura e all’abbellimento delle aule e dei giardini scolastici; per finire con la collaborazione con le cooperative che ospitano i profughi e i richiedenti asilo.
[puggelli – comune pistoia]