partiGiani. SANDRO VANNINI DESTINATO ALTROVE: SI CAMBIA MUSICA? SAREBBE AUSPICABILE MA IL PD NON AMA LA TRASPARENZA…

Alcune riflessioni da proporre al presidentedella Toscana Eugenio Giani


 

Intervista partiGian(i)a?

 

FIRENZE. Dall’11 aprile è vacante scorso il posto di difensore civico regionale, già occupato dal partiGianissimo Sandro Vannini, perché apertamente fan di Eugenio Giani. Ci sembra perciò opportuno e doveroso fare un appello pubblico al decisore politico affinché si proceda a una nuova nomina, ma che sia guidata dal principio della indipendenza e della terzietà: qualità alle quali il popolo non è più abituato da almeno mezzo secolo o dopo la telenovela di Mani Pulite.

Due requisiti, terzietà e imparzialità, che possiamo affermare senza tema di smentita, erano fortemente dubitabili in Sandro Vannini, vista la sua sfegatata adiacenza al leader maximo Giani.

Basta andare sul suo profilo Facebook e si scopre la vera posizione del già difensore civico che non è stato estromesso dall’incarico per pensionamento o motivi di salute, ma perché (così è stato detto) era “più utile” in qualche altra alta funzione politico-amministrativa, dove si richiedeva affidabilità concreta e fidelizzazione senza macchia.

Erano buone le tagliatelle sul cinghiale?

Se un cittadino decide di rivolgersi all’ufficio del difensore civico regionale per la tutela di qualche diritto che è stato calpestato da un ente o da un sindaco demokrat, su un argomento hot, qual è un inceneritore, una discarica, un’autostrada o un presunto abuso istruttorio qual è sistematicamente dato con la negazione di atti dovuti per il FoIA, come si dovrà sentire? Tutelato o non tutelato?

Se sa che il difensore è un fedele piddìno, come lo era il Vannini, potrà avere dei dubbi sulla volontà certa di una mediazione efficace alle tutele del più debole cittadino? Non era questa la vera natura dell’ufficio del difensore civico regionale.

Dunque un appello al decisore politico che dovrà nominare il difensore civico: che il nuovo incaricato sia autorevole perché indipendente, terzo e imparziale e anche competente.

Chiediamo troppo a nome del “popolo amministrato” o dobbiamo pensare che il partiGian(i)esimo sia una costante della attuale democraticissima Toscana? Infine: non sarebbe meglio, Eugenio, fare una selezione con un concorso pubblico per titoli, senza esame orale, per non rischiare i soliti irresistibili inciuci del P(artito) D(ominante)?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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