PASTORALE DELLA TERRA, INCONTRO SU “CRISI AMBIENTALE ED ETICA”

Crisi ambientale ed etica, Vicofaro
Crisi ambientale ed etica, Vicofaro

PISTOIA. Proseguono le attività di divulgazione e riflessione sulle principali questioni aperte della modernità, organizzate della Pastorale della Terra della Chiesa di Santa Maria Maggiore in Vicofaro.

La questione ambientale è per definizione la questione più delicata e complessa, sia perché coincide con quella economica e sociale, sia perché conosce implicazioni macroscopiche, tanto a livello globale, quindi percepite come lontane e deresponsabilizzanti, quanto a livello locale, dove ad esempio la pratica del consumo critico e degli stili di vita consapevoli portano benefici e armonia alle comunità che li adottano.

Nei locali della parrocchia di Vicofaro si svolge ogni seconda domenica del mese la fierucola del contadino, dove piccoli produttori agricoli, spesso a km zero o comunque ridotto, vendono direttamente ai consumatori generi di prima necessità svincolati dalle logiche delle coltivazioni industriali ad alta intensità di chimica di sintesi e dello sfruttamento del lavoro ma fondate sulla centralità delle funzioni ecosistemiche della terra e di chi la cura.

Dopo altri incontri su temi generali (acqua, alimentazione) e locali (rischio idraulico), la Pastorale della Terra di Vicofaro ha organizzato, per mercoledì prossimo allo ore 21:15, la presentazione del libro scritto dalla Pastora Valdese di Firenze, Letizia Tomassone, Crisi ambientale ed etica. Per un nuovo clima di giustizia.

Letizia Tomassone, chiesa Valdese Firenze
Letizia Tomassone, chiesa Valdese Firenze

Su questi temi il dibattito non è mai troppo, visto anche il salatissimo costo sanitario, e quindi economico, che gli stati pagano per limitare conseguenze di scellerati e antistorici modelli di produzione, distribuzione e consumo delle merci.

Molti studi hanno già dimostrato che tutte le Ilva d’Italia (vedi inchiesta) hanno provocato più danni, in termini economici e sanitari, di quanti siano stati i benefici a suo tempo generati dal momentaneo sviluppo offerto da tanti impianti inquinanti che avrebbero dovuto (e potuto) adottare contromisure e precauzioni.

Basta solo pensare alla follia dei biocidi, cioè dell’uso indistinto ed indiscriminato di pesticidi e diserbanti, che, lungi dall’illusione dell’aumento delle rese, sviluppano, uniti all’idiozia delle monocolture intensive, la formazione di parassiti super resistenti, con benefici per le multinazionali monopoliste della fornitura e limitando il reddito e la professionalità degli agricoltori (vedi: Il silenzioso flagello dei pesticidi sull’ambiente).

Oppure, solo per rimanere in zona, la carneficina causata dall’amianto, un killer silenzioso per cui la politica dovrebbe investire, in modo da avviare una doverosa e gigantesca opera di bonifica per limitare le conseguenze sanitarie che hanno cifre da bollettino di guerra: 4000 decessi l’anno (vedi dossier Legambiente).

Il governo Renzi e gli ecoreati
Il Governo Renzi e gli ecoreati

Purtroppo però, complice la cittadinanza o in generale il corpo elettorale, i governi (ed i parlamenti che dai governi dipendono) degli ultimi trent’anni, compreso quello attuale, non solo non hanno investito nel contenimento dei disastri sanitari, ma addirittura hanno rinviato l’inserimento dei reati ambientali nel codice penale!

L’autismo sociale, più volte richiamato, si palesa proprio nella circostanza sopra descritta del recente affossamento degli ecoreati, richiesti ormai da vent’anni dalle associazioni ambientaliste: una massa di elettori che esulta, convinta di aver “cambiato verso” e scelto finalmente il “rinnovamento” (o “il meno peggio, non c’erano alternative”), ignara però di aver votato e continuare a votare la più buia delle restaurazioni, che comporta pesantissimi danni e sacrifici economici e sanitari per tutti, indistintamente…

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