PATANÈ: «ACQUA IN VISTA? PORTE-DIGA ALL’EX OSPEDALE DEL CEPPO»

Le paratie alle porte
Le paratie alle porte

PISTOIA. Pubblichiamo una lettera-denuncia a firma del Consigliere Patanè.

Acqua, acqua, ancora acqua, terribile acqua! Non è un gioco di parole, o un’irriverenza al Dio Anapo, ma l’acqua simbolo della vita, inizia a tormentarmi.

Nato a pochi km dal mare Ionio, nell’isola di Archimede pitagorico, da giovane studente ho poi abitato Florentia città che nel 1966, per la quarta volta a memoria storica, con l’acqua, poco cheta, c’ha avuto a che fare.

Poi, dopo le acque atlantiche di Coney Island e passando per il Tamigi, getto l’ancora a Pistoia dove le acque dell’Ombrone complici con la Brana e la Bure, si prendono gioco di me e mi fanno regolarmente visita ad ogni pioggia battente; ed io, sgarbatamente, non ringrazio.

Orbene, convinto di aver confinato l’acqua in poche aree della città, Laghi Primavera compresi, giovedì scorso, all’improvviso, arresto il passo, pietrificato: davanti a me, due porte rosso fuoco come la lava etnea, con dei cartelli “Quadro elettrico generale – Pericolo corrente elettrica – Non usare acqua per spegnere incendi”; alla base, udite udite, c’è installata una paratia a protezione… dell’acqua!

Uno dei corridoi sempre illuminati nell’ex ospedale del Ceppo
Uno dei corridoi sempre illuminati nell’ex ospedale del Ceppo

Direte, nulla di strano, se non fosse che le porte/diga sono “apparse” giovedì scorso non in aree campestri di periferia, ma percorrendo il corridoio interno sempre illuminato (sic!, leggasi, spreco…) dell’ex ospedale del Ceppo assieme ad un collega Consigliere un po’ austero, un po’ folletto, in prossimità dell’ex Padiglione Cassa di Risparmio, parte significativa del progetto di riqualificazione dell’intero comparto ex ospedaliero, dove la spesa presunta ammonta a centocinquantuno milioni di euro, spicciolo più, spicciolo meno.

“Per dindirindina” direbbe un pistoiese raffinato, “Maremma m… la” direbbe un fiorentino d’Oltrarno,

Anche il corridoio esterno è illuminato 24 ore su 24
Anche il corridoio esterno è illuminato 24 ore su 24

“Mi… ca”, direbbe un pescatore lampedusano con il terrore di spiaggiarsi sul fondale a secca; più semplicemente, un cittadino accorto, direbbe, e dice: attenzione, acqua in vista!

Ora, risate (o lacrime) a parte, la questione è seria, e la domanda, banalmente scontata: cosa ci fanno le paratie sulle porte documentate?

Qualcuno, con scienza e coscienza, avvisi il Sindaco e la Città prima che l’acqua, la stessa terribile acqua, fra qualche anno, a lavori conclusi, andrà a far visita nella nuova Casa della Città, portando via anche la speranza.

A Messina di questi tempi, di quella potabile ne hanno tanto, tanto bisogno…

Ai posteri l’ardua sentenza.

Salvatore Giuseppe Patanè
Consigliere Comunale

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