PISTOIA. Sì, due candidati in più per il Pd, come scriveva Fabio Calamati alla fine di marzo. Ma il problema (e lo sappiamo tutti bene) non è quello del genere maschile: il vero punto dolente è quello del genere femminile, delle quote rosa. L’in più è una testa che dovrà cadere: e qui vedremo come e quanto sarà bravo il Partito Democr[istian]atico a levare in piazza la propria “sorella ghigliottina” per l’opera di mozzamento.
Intanto c’è di mezzo (e anche questo lo sappiamo tutti bene) un patto scellerato che prevede il tandem, la bicicletta a due su cui dovrebbero salire (e di nuovo lo sappiamo come l’Ave Maria) Fratoni e Baldi. Qui va detto che il problema un po’ si complica, perché c’è anche un maschio in più; ma per ora non ce ne vogliamo occupare.
Le ferie pasquali ci hanno, invece, lasciato spulciare i marchingegni della democrazia del post-comunismo, e nel regolamento toscano ci abbiamo rivisto le somme tristezze che infestano (sotto forma di razionalità equa e distribuita, ma in realtà sub specie imbecillitatis – e si prega tutti coloro che hanno la puzza sotto il naso, di farsi spiegare bene cosa significa l’espressione latina…) il mondo della scuola.
Ed ecco che i “giovini” piddini, oggi quarantenni, allevati alla scuola dell’obbligo (di promozione) progettata fin dalla contestazione sessantottina dai lor genitori, hanno inventato la «griglia dell’equità»: un vero e proprio Jumanji che serve a dire e a fare il tutto e il contrario di tutto – tanto all’improvviso arrivano i rinoceronti.
Nelle scuole italiane – quelle frequentate da tutti i candidati aspiranti alla Regione di oggi – griglie così servono dalla valutazione dei più alti gradi di conoscenza, all’infima metodologia della graduatoria necessaria per mandare gli allievi al cesso senza offendere la loro fragilità vescicale o «difficile equilibrio idraulico» come ci diceva ridendo la giovane guida moscovita Maria, mentre ci portava in giro per la metropolitana di una città un tempo tanto cara ai compagni.
Ed ecco che noi, da veri ragionieri di Pistoia (ma di quelli bravi che uscivano un tempo dal Pacini quando Preside era il buon Oreste Soverchia) abbiamo “materializzato” la griglia che rappresenta la Sedes sapientiae, la Causa nostrae laetitiae del Pd, l’arca dell’alleanza, le tavole della legge piddìna.
Per poter entrare in lista, le quattro donne che v’ambiscono – Federica Fratoni, Alice Giampaoli, Sabrina Innocenti e Simona Laing: in ordine rigorosamente alfabetico – dovranno sottostare a un’inflessibile analisi preliminare che prevede il rispetto di principi e criteri di:
1. Parità di genere – Sono tutte donne e quindi a tutte spetta 1 punto.
2. Radicamento territoriale – Qui la cosa si complica. Che significa, nella mente dei salomonici legulei estensori delle norme e regole? Che ogni territorio della provincia deve avere un rappresentante? Ma in quanti territori è realmente divisa la provincia? E soprattutto: se si parla di “intangibile tandem” (Fratoni-Baldi), non è già questa una forzatura antidemocratica e tale, volendo, da dover mandare a quel paese qualsiasi altro tentativo di discussione? E il radicamento al territorio cosa garantirebbe, di per sé: la certezza che l’eroe scelto faccia la fine di Patroclo sui banchi di Firenze, soccombendo alla forza bruta di un Pd-Ettore fiorentino che dei pistoiesi se ne impipa e se la ride come sempre ha fatto? O non è un criterio sub specie imbecillitatis che maschera un voler/poter poi agire con criteri soggettivi e insindacabili di discrezionalità che (leggete bene il Regolamento ad hoc… pag. 2) serviranno a “rasoiare” gli “sgraditi agli Dèi”? E il radicamento territoriale non è solo un’emerita balla contenutistico-espressiva? Essere comunque pistoiese non è requisito sufficiente per entrare in lista, se, per entrarci, è poi riconosciuta persino la semplice disposizione ad essere elettore (e nemmeno iscritto!) al/del Pd? Se è vero tutto questo, piddini, allora “fàmola breve” e… 1 punto a testa per fumus imbecillitatis in iure!
3. Proiezione regionale – Che le elezioni regionali fossero un teatro era chiaro: non che fossero un’incarnata ambizione di “notte degli Oscar”. Nel Pd ci saranno senz’altro anche esperti di cinema e registi di vaglia per rispondere a questo “ermetico” (per non dire altro) concetto. Che significa, di fatto, “proiezione regionale”?
Si conoscono le proiezioni cinematografiche, quelle ortogonali (che oggi a scuola non vanno più di moda), quelle degli exit poll che spesso danno di fuori: ma la proiezione regionale cosa indica, di preciso e di fatto? Che un candidato è proiettato verso la regione come il simbolo di Batman in cielo quando c’è bisogno di un eroe che arresti il Pinguino?
Ce lo illustrate bene o, con la solita fuffa filosofica, cercate di nascondere la verità evangelica secondo cui “molti sono i chiamati” (a votare per mantenere il sistema), ma pochi sono gli eletti” (in Regione Toscana)? Anche in questo caso, data la somma banalità della regola (è solo un rumore e nient’altro), non resta che dare il solito punto a tutte le “radicate proiettabili”. Ex aequo – o forse meglio ex equo, da cavallo, senza neppur posare piede a terra.
4. Competenza – Qui le cose cambiano un po’. Vediamo di discutere con un pizzico di discernimento, secondo l’invito del Papa e del Vescovo:
- Federica Fratoni Laureata in materie economiche (1 punto), Presidente della Provincia (1 punto), impiegata in un Ente locale (1 punto).
- Alice Giampaoli Laureata in scienze politiche (1 punto), consigliere comunale (1 punto). Altre qualità? Niente – se non sbagliamo – aldilà delle battaglie, in Consiglio, per le sorti di Cuba, una terra che sembra le sia sempre parsa il paradiso dell’uguaglianza – almeno finché Castro non ha deciso di riportare l’isola alla “sacra prostituzione” filocapitalista, ai sigari Avana, al Rum e, tutto sommato, al tempo di Fulgencio Batista y Zaldívar…
- Sabrina Innocenti La giovane età della candidata e il fatto che (forse) non è ancora laureata in materie economiche (?) non sembra consentire l’attribuzione di punteggio. Le spetta 1 punto perché consigliere comunale a San Marcello. Il fatto che sia nipote di Moreno Seghi (brillantissima carriera in Provincia e poi Sindaco di San Marcello, ma, ahinoi!, Presidente della disfatta Comunità Montana. E senza essersi mai avvisto di nulla…) non può certo garantirle un quarto di nobiltà di partito e qualcosa in aggiunta…
- Simona Laing La laurea in scienze politiche le fa attribuire 1 punto. Consigliere comunale a Pistoia, ancora 1 punto. Presidenza della Commissione Cultura e Istruzione: ancora 1. Ma dobbiamo contare anche che la Laing ha salvato la Fortezza di Santa Barbara dalla privatizzazione (glielo vogliamo dare 1 altro punto?) e ha tentato la modernizzazione della rete museale pistoiese sotto il sistema di un’unica card: ma qui niente punti, siamo buoni.
Scendiamo ora in particolari. Questa giovane manager conta un Master in management aziendale sanitario (Università di Pisa) che la rende capace di poter assumere la direzione amministrativa di un’Asl (1 punto o 2? Siamo buoni, via: solo 1 punto); ha avuto la direzione generale (ma anche l’amministrazione unica delegata) di Far. Com. Pistoia: 1 punto o 2? Siamo buoni: 1 punto. Lavora come funzionaria in ambiente sanitario (Meyer Firenze): 1 punto. L’Università di Ferrara le ha riconosciuto meriti di straordinaria innovazione in àmbito di aziende pubbliche: 1 punto ancora? Totale: 7.
5. Pluralità e apertura alla società – Ed ecco che si torna alla follia con due concetti-regole che tutto sono fuorché chiari, limpidi e – soprattutto – concretamente valutabili. Sembra di essere in un concorso per professore universitario – e non aggiungiamo altro. Pluralità starebbe a indicare che le anime del Pd devono essere rappresentate tutte: e allora a tutte le candidate spetta 1 punto a testa. Anzi no: siccome Fratoni e Innocenti rappresentano la stessa area: 0,50 atesta.
A proposito di questo parametro, sembra addirittura che in questo momento il Pd stia pensando a nuovi filtri per arginare candidature scomode: si parla di contare perfino se le firme siano o meno state raccolte nei vari territori, vale a dire in quanti Comuni della provincia. Andando avanti di questo passo, i teorici della democrazia a oltranza finiranno con il chiedere il colore del pelo delle ascelle di chi ha firmato le candidature e, in assenza, magari, dei loro gatti o degli altri piccoli animali domestici – non sia mai che il consenso non sia stato opportunamente distribuito…
In seconda linea: apertura alla società che significa in concreto? Che nessuna delle “quattro (?) Grazie” deve essere una medievale mammana del Sud che si esibisce in piazza in riti da tarantolata? È davvero assolutamente intelligente questa discriminante da great idea? O è già ben rappresentata da tutt’e quattro le Signore in lista? E per essere “aperte alla società” – mi scusino i compagni estensori delle regole, che una volta significavano anche mestruazioni… – che dovrebbero fare? Dovrebbero tenere a cena, ogni sera, almeno 4 licenziati dalla cartiera Carrara di San Felice? Dovrebbero adottare minori tolti ai genitori del Tribunale dei minorenni o che altro? Si ha l’impressione – il più delle volte, ma quasi sempre – che chi si dedica alla politica con sì sacro furore, come coloro che elaborano documenti delle regole, non abbiano loro in prima persona competenze, proiezioni, radicamenti, idee di pluralità e di apertura alla società. Perché altrimenti, forse, scriverebbero meno cazzate e inviterebbero gli elettori a scegliere secondo la loro libera coscienza e guardando in faccia i candidati, senza troppe “manipolazioni” (diciamo così) mentali… In dubiis pro reo: 1 punto a tutte – ma per disperazione in rapporto alla inconsistenza del principio così formulato.
E dunque arriviamo ai risultati:
NOME & COGNOME |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
TOTALE |
Federica Fratoni |
1 |
1 |
1 |
3 |
0,5 |
6,5 |
Alice Giampaoli |
1 |
1 |
1 |
2 |
1 |
6 |
Sabrina Innocenti |
1 |
1 |
1 |
1 |
0,5 |
4,5 |
Simona Laing |
1 |
1 |
1 |
7 |
1 |
11 |
Non affannatevi, compagni piddìni, ad accusarmi di partigianeria. Sarei partigiano se io votassi Pd: ma anche l’ultimo di voi sa bene che io non solo non voto, ma non voterò mai Pd proprio per le ragioni esposte strada facendo. E per la mancanza di logica e democrazia nel partito Partito Democr[istian]atico.
Sostegno la Laing, se non la voto? Non credo. Mi limito solo a ragionare secondo uno stretto principio logico-matematico-ragionieristico: lo potrebbe confermare perfino l’amico Ivano Paci.
Sono amico della Laing? Sì: e non lo nascondo. Ma questo che significa? Voglio bene, anche, a Federica Fratoni, che è stata e resta una mia cara allieva, nonostante tutto; perfino ciò che ha in sospeso. Il resto fatelo voi e fate – come farete – come vi pare.
Non mi meraviglierò – lo avete fatto per 70 anni – se sarà applicato il famoso principio di discrezionalità di chi conta: «la Direzione Regionale si riserva la possibilità di modificare le liste proposte dalle Direzioni Territoriali nel rispetto delle proprie funzioni e competenze» (vedi Regolamento, pag. 2).
Ovviamente decapitando chi si vorrà secondo democrazia…
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P.S. – Potete correggere: ma che siano dati certi e non bomboloni…
Scarica e leggi: Regolamento candidature Regionali 2015-PD