PRATO. Qualche settimana fa Nicola Zingaretti si è candidato alle primarie per la scelta del prossimo segretario nazionale del Pd e ha fissato per il 13 e 14 ottobre a Roma il primo appuntamento nazionale. Come conseguenza del solo appello online, all’evento romano si sono registrate spontaneamente già circa 1.000 persone, in pochissimi giorni.
È un segnale importante per il capogruppo del Pd di Prato Lorenzo Rocchi che decide di schierarsi con il governatore del Lazio: “ho incontrato Nicola e mi ha parlato del suo progetto, è l’unico che ha deciso di spendersi, con coraggio e in prima persona, per il futuro del centrosinistra.
Mi sembra che molti dirigenti del mio partito stiano aspettando che passi la nottata, che il governo abbia il suo primo inciampo, per tornare di nuovo alla carica. In questo modo ci condannano ad un immobilismo che è l’anticamera della fine del Pd.
Zingaretti è stato l’unico che ha deciso di reagire subito, per ricostruire non solo il partito ma per dare voce ad una parte importante della società italiana che si sente disorientata”.
Rocchi è il primo leader pratese che si schiera apertamente con Zingaretti e uno dei primi in Toscana, “darò una mano — aggiunge Rocchi — a costruire le Piazze di Zingaretti a Prato e in Toscana, credo che serva riportare discussione e vitalità in un partito che vedo troppo depresso.
Nicola ha deciso di parlare di Piazze (anziché di comitati) proprio per dare il senso dell’apertura, abbiamo bisogno di andare oltre il Pd se vogliamo ritornare a parlare con un popolo deluso che guarda curiosità a quello che facciamo ma che non ha nessuna intenzione di darci ancora fiducia a scatola chiusa. Anche perché davanti a noi abbiamo sfide importanti.
Le amministrative a Prato, a Firenze e in Toscana, sono impegnative ma non impossibili. Dobbiamo però superare il trauma delle due grandi sconfitte, il referendum e le politiche, cambiando radicalmente atteggiamento, volti e organizzazione, altrimenti rischiamo di perdere ovunque.”
Su Renzi il pensiero di Rocchi è netto: “non basta più, ha costituito una grande speranza per tutti ma ormai per molti elettori costituisce un ostacolo al consenso al Pd, c’è bisogno di tutti ma dobbiamo andare avanti, certo con il sostegno di chi ha creduto e crede in Renzi ma anche con chi oggi vorrebbe un’alternativa nuova a questo governo e invece trova un muro. Spero che la direzione nazionale fissi il prima possibile una data per delle primarie aperte”.
Anche a livello regionale serve un cambiamento visibile, afferma Rocchi: “In questa regione si è vinto tanto e si è perso come non mai, seguendo la parabola di consenso di Renzi. Abbiamo bisogno di una squadra nuova che sia meno assimilabile al leader nazionale di turno, che pensi poco alle liste e si concentri sulle buone pratiche amministrative da proporre ai prossimi appuntamenti elettorali.
Un tempo eravamo la regione dei partiti popolari e dei buoni amministratori, dobbiamo tornare ad essere così”.
Tutti gli appuntamenti per Rocchi sono collegati: “Prima ci sono i congressi, regionale e nazionale, che sono l’occasione per ricostruire il Pd. Un Pd rigenerato è la precondizione per affrontare e vincere le enormi sfide che abbiamo davanti, le elezioni amministrative a Prato e Firenze nel 2019 e le regionali del 2020. Il progetto di Zingaretti può dare ad un partito oggi sofferente lo slancio che gli serve”.
A chi gli chiede come si fa a partecipare, Rocchi risponde: “Per cominciare, tutti sono invitati a Roma il 13 e 14 ottobre a #piazzagrande, l’evento di lancio della campagna, al quale ci si può già iscrivere attraverso il sito piazzagrande.nicolazingaretti.it, sul sito poi ci sono indicazioni su come diventare volontario digitale o promuovere la nascita di un comitato territoriale.
Chi volesse un contatto più diretto può scrivere un messaggio attraverso la pagina facebook Piazza Grande Toscana o attraverso l’omonimo contatto Instagram”.
[lorenzo rocchi]
