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QUARRATA. In merito alla convenzione che investe il nostro impianto di termovalorizzatore, il Partito Democratico di Quarrata, a seguito delle notizie emerse in questi giorni, relativamente alla convenzione per il conferimento dei rifiuti all’impianto di termovalorizzazione di Montale, riconferma con determinazione:
- a) L’impegno sul mantenimento della proprietà ai tre comuni; sull’impedimento di un ampliamento e sulla graduale dismissione che tenga conto degli impegni finanziari assunti.
- b) Sviluppo di una politica ambientale basata sulla raccolta differenziata spinta, da sviluppare ulteriormente, incentivando anche le buone pratiche del riciclo e del riuso, con l’obiettivo di una minore produzione di rifiuti.
- c) Continuare con il monitoraggio dell’attività dell’impianto per la tutela della salute dei cittadini”
- d) Programmare una riconversione dell’impianto industriale dopo il saldo finanziario.
Si riconferma pertanto che la scadenza del mutuo assunto dal Cis Spa rappresenta il limite massimo di funzionamento di tale impianto, coerentemente con gli indirizzi di mandato assunti dalle attuali amministrazioni.
Ci preme però evidenziare come la “convenzione”, usata anche in modo strumentale da diverse parti politiche, pone delle questioni che per principio di chiarezza e trasparenza meritano un approfondimento:
- 1. L’inceneritore non brucia rifiuti di 73 comuni, bensì massimo 150 tonnellate al giorno e da parte delle amministrazioni di Agliana, Montale e Quarrata non c’è intenzione di ampliarlo. Appena terminato il pagamento del mutuo ci sarà una progressiva dismissione.
- 2. La convenzione riporta la presenza di penali in caso di interruzione del servizio nei confronti del gestore dei rifiuti che gestirà l’impianto di Montale, ma queste sono evitabili, infatti la convenzione stessa prevede che i proprietari dell’impianto assieme ad Ato possono apportare ogni variazione necessaria e opportuna qualora ci fossero modificazioni di pianificazione della gestione dei rifiuti a livello regionale. Con la realizzazione del nuovo termovalorizzatore di Firenze (“Case Passerini”), l’impianto di Montale non sarà più necessario proprio perché il nuovo impianto fiorentino impone una ripianificazione della politica regionale di smaltimento dei rifiuti.
Angelo Lucianò
Partito Democratico Quarrata