PD-VERGOGNA, CON RENZI CHE SI VESTE DA MADRE TERESA

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La giusta espressione del nostro miracoloso Mr. Bean

PISTOIA. Il 25 maggio ci sono le elezioni europee, che tuttavia hanno un significato e una portata ben superiore alla contingenza elettorale del momento. Sorrido serenamente nel vedere che un signore di Firenze condannato in primo grado dalla Corte dei Conti per danno erariale, che gestisce però con successo le televendite da palazzo Chigi, viene come proiettato, dai mass media di Stato, quelli beneficiati cioè dal ricco e ingiustificato finanziamento pubblico all’editoria, in una missione umanitaria, sul modello di quella di madre Teresa di Calcutta.

Ricordo che, quando c’era Berlusconi, i girotondi e i professionisti dell’indignazione, della legalità e dell’etica, tuonavano sgomenti contro il malaffare e contro ogni atteggiamento che potesse stridere con la probità e con l’alto senso delle istituzioni.

I tempi cambiano per tutti, e non desta quindi stupore se oggi risulta che Carrai, un appaltatore del Comune di Firenze, pagava la casa dell’allora sindaco e attuale premier.

Sorrido anche perché, dopo mesi e mesi passati a sentir ripetere, dagli ambienti piddini, la litania delle primarie sempre e comunque, per le europee le primarie sono andate a farsi benedire e i candidati nelle liste democratiche sono stati cooptati, direttamente e in maniera luogotenenziale, dal segretario in persona, alla faccia del popolo delle primarie che aveva felicemente pagato due euro per eleggerlo segretario.

Tralascio i vari imputati e indagati, per truffa, peculato e abuso d’ufficio, nelle liste confezionate da Renzi, ma sorrido ancora sia sulle foglie di fico, tipo l’ex calciatore Tardelli, che aveva dichiarato di non capire molto di politica, sia soprattutto sulle veline o nobili dame che dir si voglia, messe come capolista.

Ecco il miracolo
Ecco il miracolo

Non ironizzo tanto sulle singole, come la Picerno, che vive con 160 € al mese (ipsa dixit: con 80 € si fa le spesa due settimane), quanto sul fatto che anche loro erano nel Pd, spostandosi come palline di un flipper tra le varie poltrone lasciate libere e in barba agli impegni con gli elettori che le avevano votate, ed hanno sempre accettato quelle logiche che oggi dichiarano di stigmatizzare.

Una di queste vestali, ospite alla trasmissione della Gruber, alla domanda del giovane vice-presidente della Camera sul perché i parlamentari Pd non volessero tagliarsi lo stipendio per devolverlo, come fanno invece i 5Stelle, alle piccole imprese, ha goffamente tergiversato.

Se dunque già ora, che sono in erba, iniziano a dire bugie, cosa ci dobbiamo aspettare quando saranno più grandi? Sorrido poi per il grande rinnovamento dimostrato nelle nomine delle grandi aziende di Stato, da Moretti, giustamente premiato per aver rovinato la qualità del servizio offerto dalle Ferrovie dello Stato, fino alla Marcegaglia, su cui già ho scritto, che con Eni, di cui ora è presidente, aveva già condiviso vicende giudiziarie. Rammento che il gruppo Marcegaglia, proprio con Eni, è in affari.

Un piccolo inciso: si parla di lotta all’evasione; bene, non ci si limiti solo a tartassare i soliti professionisti che non hanno ancora delocalizzato e che mandano avanti tutto il resto della baracca, lottando contro la burocrazia e contro le difficoltà di un mercato in continua evoluzione, competizione e contrazione (che vivono cioè nell’economia reale), si guardi anche, ad esempio, ai doppi lavori del pubblico impiego e delle aziende statali, come la Breda, che troppo spesso sono conosciuti e ben accettati dalla lobby sindacale.

Emma Marcegaglia
Emma Marcegaglia

Sorrido infine per la situazione politica locale, dove i numerosi renziani, per lo più trombati e riciclati dalla vecchia politica, nonché carrieristi a tempo indeterminato, o semplicemente camerieri di partito, nonostante la grande sbornia, non vanno mai oltre gli spot elettorali.

Sappiamo bene che il Pd è tutto uguale anche se gioca a dividersi tra riformisti e conservatori. Lo vediamo con la ripubblicizzazione dell’acqua, su cui tutte le correnti indistintamente e tutti i singoli fanno melina, e sull’omertà relativa ai tanti problemi concreti che più e più volte ho segnalato. A partire dalla striscia di Gaza al campo di volo fino alla sanità inefficiente, volutamente sprecona e disfunzionale, su cui addirittura Paolo Bruni, una vita per il Pd e nel Pd, ha espresso, su Reportpistoia, pesantissimi giudizi.

Ho suggerito non poche proposte costruttive, dalla riqualificazione del Villon Puccini e dall’efficientamento dell’illuminazione pubblica, fino all’avvio al riciclo degli oli alimentari, solo per dirne un paio; ma il muro di omertà non è ancora caduto e al massimo ho sentito cavalcare qualche mal di pancia momentaneo, come il parcheggio dell’ospedale a pagamento, votato paradossalmente anni addietro proprio dal Pd.

In Italia basta... battere i piedi
In Italia basta… battere i piedi

L’unica circostanza per cui non sorrido affatto è costituita dalla paciosa cecità degli elettori che hanno sempre votato per il Pd, illusi dalle grandi aspettative, sempre promesse e mai realizzate, e che hanno creduto a tutto, perfino a Cappuccetto Rosso e al Lupo Cattivo. Mi ricordano tanto quei testimoni di Geova intervistati a Le Iene, che raccontavano, dopo essere usciti dalla setta religiosa, di avere ora la consapevolezza d’aver vissuto plagiati per anni.

Il 25 maggio andrò a votare perché poi non ci possiamo lamentare di vivere in una società inefficiente che cade a rotoli e piena di ingiustizie: nella lista Green Italia-Verdi Europei e nei 5 Stelle ci sono candidati onesti, trasparenti – quindi credibili – coerenti e competenti, che aspettano solo di riscattare le macerie che decenni di spregiudicati politicanti da soap opera ed i loro elettori ci hanno lasciato.

[*] – Cittadino del mondo, ospite

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