pecore nere e pantaloni. LE TACITE VESSAZIONI DELL’ATO

 

Estratto di delibera di Ato

FIRENZE. L’impianto di incenerimento dei rifiuti di Selvapiana è stato oggetto di una progettazione per la ristrutturazione con un affidamento al Consorzio Aer spa e Aer Impianti srl (in liquidazione del giugno 2017) per un importo complessivo di 2.430.233,15.

Poi, la Regione Toscana ha cambiato idea e l’intervento di Selvapiana è stato abortito (con la liquidazione dell’Aer impianti srl che, sia chiaro, qualcuno dovrà pagare!) preferendo altre ipotesi impiantistiche, tra le quali spicca lo sviluppo dell’inceneritore di Montale e, sempre più sfocatamente, quello di Case Passerini ormai caduto sul recente niet di Rossi.

Rino Fragai. cambia l’Ambiente o cambia solo “ambiente”?

Con deliberazione 1 del 3.4.2015, in Ato venne stipulato un protocollo d’intesa sulle iniziative imprenditoriali delle due Aer con la ratifica favorevole della maggioranza dei comuni, rappresentati dai numerosi amministratori tra i quali spicca il noto Assessore Rino Fragai (già provinciale) e oggi, anche commissario dem ad Agliana.

Fragai ha un pacchetto di quote limitato allo 0,82% di Agliana, ma ha certamente una maggiore autorità politica per come è stato il progettista del Piano Interprovinciale Rifiuti, approvato nell’Aprile del 2012 dalle allora esistenti Province.

Estratto della delibera dello scandalo del 2016

La delibera dello scandalo è, però, la numero 12 del 3.6.2016, nella quale l’assemblea dei Sindaci di Ato Centro Toscana si impegna a farsi carico dei 2.430.233,15 euro per “spalmarlo” sulle bollette dei cittadini ignari.

Alessia Bettini, Presidente di Ato

In tale assemblea, non c’era l’Assessore Fragai, ma l’Assessore Belliti, per il Comune di Pistoia, allora governato da Samuele Bertinelli. C’era anche l’Assessore Faggi per il Comune di Prato che, con l’omologa pistoiese, forma una coppia preminente, avendo oltre il terzo delle quote sociali (il 33,73%).

Sia chiaro che in Ato si decide per maggioranza assoluta, non esistendo il dissenso, almeno fino al 25 Giugno 2017, data di insediamento del nuovo sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, una pecora nera, nel bianco (anzi rosso) gregge.

Solo oggi, l’amministrazione del Comune di Pistoia ha opposto il suo diniego alla distribuzione dei costi di progettazione che sono da riferirsi alle competenze esclusive della Regione Toscana e non di Ato Centro. Qual è la ratio di questa vessatoria e coercitiva operazione di spalmatura dei milionari costi di consulenza poi dimostrati come inutili?

Tomasi, altern-attivo, discontinuo al governo di Bertinelli

I cittadini dell’Ato, sarebbero considerati come “pagatori di ultima istanza”, confidando nella reticenza della comunità dei sindaci democrats, tutti allineati dietro al diktat della Regione Toscana.

A fronte di questa scandalosa iniziativa, formalizzata con tanto di delibera è arrivata in Comune a Pistoia una solerte funzionaria di Ato Centro, per fare le rimostranze al Sindaco altern-attivo, determinato a resistere e non pagare i 135.363 euro formalmente dovuti in quota al pacchetto azionario ma che – ci dice risoluto – saranno meglio impiegati nell’avvio del progetto di raccolta differenziata pap, abbandonato da sempre.

Una scelta motivata e giustificata, quella di Tomasi, che rileva anche la presenza di un potenziale danno erariale in caso di accettazione e pagamento della somma richiesta per una distrazione di fondi comunali a spese non di competenza dell’Ente. Insomma ecco che l’Ato si dimostra un board di utilità strategica al raggruppamento monotonale dei sindaci dem, chiamati a deliberare in modo coordinato alle decisioni del partito, perseguendo una linea politica costante e omologata.

La presenza di Tomasi risulta per Pistoia un esempio dimostrativo di efficienza democratica e sicuro progresso civile con la fattiva azione di discontinuità amministrativa ai governi monocolore che ricade dimostratamente nella spregiudicata e vessatoria politica dell’Ato.

[Alessandro Romiti]

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