pensiero unico & beota. CE LA FAREMO PERCHÉ SIAMO UNITI, SIAMO BELLI, SIAM SORELLE E SIAM FRATELLI. E COL MES SAREM PERFINO I SERVETTI DI BERLINO

L’assenza di memoria può verificarsi se sbatti la testa. L’assenza di sapere viene per un solo motivo: sei passata, piccola sardina, dai buchi grossi della rete a strascico e ti sei persa in un mare d’ignoranza. E oggi vieni a insegnarci a pensare mentre il Pd ti applaude?

CHIACCHIERA LA SARDINA E PURE INSEGNA

MA A IMPARARE LA STORIA NON S’IMPEGNA


 

QUANDO SCRIVO che la sinistra non conosce la storia e che la orecchia soltanto o che, se l’ha imparata, lo ha fatto nei Bignamini di Case del Popolo, circoli culturali o cavoli vari, sono certo che i cervelloni non di Equitalia, ma di Asinitalia (l’uguaglianza in peggio in politica) si incazzano come iene e pensano che, se potessero, mi sparerebbero.

Ma non sto dicendo cazzate, sto solo portando esempi, magari empiricissimi, tratti però da una osservazione mai distratta in oltre 50 anni di frequentazione di gente in età che andava dalla media al superiore all’università. E poi… che ne dite dell’immagine con cui sentenziosamente ci insegnano che Aldo Moro fu fatto fuori dalla mafia?

Con il 68 e con don Milani, il nostro paese iniziò il processo di sfarinamento che tocca all’arenaria: i collanti naturali che ne tenevano insieme i granelli, a forza di prendere l’acqua dal cielo, si sono disciolti. La serietà del sapere è andata a farsi benedire e il risultato lo stiamo vivendo.

Presumere che tutti siano uguali non dinanzi alla legge, ma in relazione alle proprie «celluline grigie» (Hércule Poirot) equivale a pretendere che un transex possa rimanere incinto.

L’ignoranza nella scuola – generata da tante maestrine della Cgil (compresi i falsi maschi con «sindrome mammonica») – è diventata, dopo lo sfarinamento dell’arenaria su cui era impostato il sapere, ignoranza della scuola. Dal 1967 in poi non ho fatto altro che vedere un lento, inesorabile inciuchimento dei ragazzi che oggi sono cittadini poco competenti, molto quadrupedi e pieni di spocchiosa arroganza: leggete i social e vedrete che tutti sanno fare tutto.

Che GuePapa Francesco

Nel nuovo mondo del post-schifo, non c’è un comunista che non sappia più di un teologo; un prete che non sia un funzionario del Pd; un papa che non spieghi Cristo con la visione da Che GuePapa, una mammina moderna da Mulino Bianco che non sia meglio di un medico, di un professore, di un giudice, di un giornalista, di un ragioniere e di un vattelappésca. Di uno spazzino no: perché a spazzare (per queste «femmine alfa») e a portare il pattume ai bidoni, tocca necessariamente al «maschio beta» di famiglia (e zitto).

Ma la scuola non poteva bocciare e ai comunisti questo faceva assai comodo per inflazionare il mondo di beoti: che oggi vengono svenduti a vantaggio della regolarizzazione di 600mila neri a basso costo e del Mes(cappato-un-moccolo)!

Negli anni la scuola progressista dei progressisti e dei presidi dirigenti (fossero stati del cazzo, almeno qualcosa avrebbero diretto da qualche parte…) ha fatto il resto. Tutti hanno fatto tutto: ad esempio gli insegnanti di religione (genericamente usati per insegnare morale, se non addirittura moralismo cattolico) sono diventati pur’essi presidi, perché, per arrivare a questo, i requisiti sono solo due: 1. seguire la corrente riformista (= essere i fede Pd o analogo – vedi l’Azzolina); 2. farsi cooptare da un preside riformista che ti fa punteggio decretandoti vice-preside.

Chiedevi a un allievo se sapeva cos’era una pertica e ti rispondeva che era una fune: ma a fine anno, gente del «tutti uguali», con un democratico voto di consiglio, li passava. Una volta allo scientifico di Pistoia (preside Romoli, anno 1990) un allievo fu rinviato a settembre a 5 materie (su un totale 9 quanto fa?). Perché non si vota democraticamente anche sui tamponi del Covid-19 e non si stabilisce chi è infetto e chi è sano?

Prima di fare tanti discorsi, perché non impari qualcosa?

Rainer Maria Rilke scriveva, in una delle sue liriche, «l’uomo deve morire perché le conosce (= le donne)». Sarebbe il caso, viste le mirabili competenze e conoscenze dell’italiano medio di oggi, di modificare quel verso in «l’Italia deve crepare perché li ha conosciuti (= i comunisti)».

Infatti il paese dipende dal «pensiero unico» che è un pensiero eucaristico-ecumenico comune/comunista/comunistico fondato non sulle capacità critiche, ma sull’asinità di chi vota senza sapere né leggere né scrivere né, tantomeno, «quattro cazzi di storia in padella» come quelli della Findus.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto d’Amleto: sempre dire e mai star chéto

Dovremo smettere di offendere i polli dicendo «cervello di gallina» e passare a qualcosa di più reale preferendo un più plausibile «cervello di sardina»?


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