LA CGIL. Con profondo dolore apprendiamo della scomparsa di Ferruccio Biagini. Un esempio di grande sensibilità umana fin da ultimo dedicata alla famiglia, agli amici, ai compagni di tante battaglie per la democrazia ed a sostegno dei più deboli. I compagni e le compagne della Camera del Lavoro di Pistoia, associandosi al dolore dei familiari, vogliono ricordare Ferruccio per la lezione di grande moralità e impegno sociale che ha impartito a intere generazioni di pistoiesi.
Come uomo, con il suo stile di vita molto sobrio, generoso e affabile. Come dirigente sindacale e politico per l’inossidabile attaccamento ai valori della libertà, della solidarietà e della giustizia sociale, ampiamente dimostrato nel corso della sua vita: prima come antifascista, poi alla guida del patronato Inca-Cgil e successivamente, dal 1963, come parlamentare e dirigente della Federazione pistoiese del Partito Comunista Italiano.
SEL. La federazione pistoiese di Sinistra Ecologia Libertà, esprime le più sincere condoglianze alla famiglia del compagno Ferruccio Biagini. Con la scomparsa di Ferruccio, viene a mancare una delle figure più rappresentative della sinistra pistoiese. Una vita vissuta in modo integerrimo, con grande entusiasmo, generosità e coerenza rispetto ai valori della democrazia e della giustizia sociale; un punto di riferimento per tante generazioni di giovani, ai quali Ferruccio ha sempre dedicato una particolare attenzione, perchè – come amava dire rivolgendosi a loro – “Voi siete il futuro!…noi con la Liberazione del Paese dal nazifascismo e con la Costituzione abbiamo gettato le fondamenta, voi dovete costruire il palazzo dei grandi valori sanciti dalla Costituzione: Pace, Lavoro, Libertà, Giustizia Sociale, Solidarietà. Così vogliamo ricordare Ferruccio e, mentre ci uniamo al dolore dei suoi cari, vogliamo prendere nelle nostre mani il “prezioso” testimone che ci ha lasciato.
IL SINDACO SAMUELE BERTINELLI. Il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli ricorda la figura di Ferruccio Biagini, dopo aver espresso pubblicamente, in apertura del consiglio comunale di ieri, il cordoglio dell’intera amministrazione per la sua scomparsa. Biagini è morto domenica 30 marzo, ad ottantanove anni, dopo una lunga malattia.
Ecco il suo ricordo:
“Esprimo a nome di tutta l’Amministrazione comunale il più profondo cordoglio per la scomparsa di Ferruccio Biagini, militante antifascista durante la Resistenza, parlamentare pistoiese per due legislature. Ha fatto della lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, per l’affermazione dei valori di eguaglianza, giustizia e libertà l’impegno di una vita. Partecipò alla Resistenza pistoiese ed in quella esperienza avviò la sua militanza nel P.C.I. del quale divenne autorevole dirigente e parlamentare nella quarta e quinta legislatura. Tra i suoi compagni partigiani ci fu anche, tra gli altri, il giovane Loriano Bugiani al quale è intitolato il Circolo Arci in via Erbosa del Ferruccio quale fu – sino dalla sua fondazione – un animatore e un punto di riferimento.
Licenziato, perché comunista – come accadeva, in quei tempi – dal distretto militare, guidò la sede pistoiese dell’Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, nato in occasione del primo congresso della Cgil del 1945 per difendere i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e di tutti i cittadini italiani e contribuire a riformare la legislazione per realizzare un equo ed esteso sistema di protezioni sociali.
Prima da consigliere comunale, dal 1965 al 1970, poi da parlamentare, sviluppò anche dentro le istituzioni il suo impegno per la tutela e per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, in particolare quelli delle categorie più deboli e più esposte. In parlamento fu attivissimo nella battaglia per il riconoscimento della previdenza ai mezzadri e delle malattie professionali e, in particolare, della silicosi. Fu questo un impegno che lo fece conoscere molto sulla nostra montagna pistoiese e in tutta la provincia, che percorreva in lungo e in largo continuamente, partecipando a numerosissime assemblee nelle quali informava i lavoratori dei loro diritti e ascoltava i loro bisogni.
Lo sostituì a rappresentare Pistoia in parlamento Sergio Tesi, suo amico, di poco più grande di lui. Vivissimo è il ricordo di Ferruccio che, insieme a Sergio e Graziano Palandri, si trovavano ogni mattina nella federazione che fu del P.C.I. e poi del P.D.S. e dei D.S. al Circolo Garibaldi. Uniti da una schietta amicizia, ogni giorno, anche quando non ricoprivano più ruoli di direzione politica attiva, discutevano insieme, per ore, delle prospettive della sinistra, della città e dell’Italia, disponibili ad offrire consigli ed aiuto a chi li interpellasse, come è capitato anche a me, in più circostanze. Ferruccio fu anche custode attento dell’archivio del partito comunista, che principalmente grazie a lui si è preservato ed è oggi conservato all’Archivio di Stato. Nell’impegno per gli altri, nell’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e dei compagni di lotte per l’emancipazione e la giustizia ha trovato il senso della propria vita, in un impegno per il territorio e per la difesa dei suoi presidi produttivi, primo tra tutti la San Giorgio, poi Breda.
Sempre fedele ai valori della sua giovinezza, la sua ultima casa politica è stata l’Anpi, di cui è stato generoso attivista ed importante riferimento. A lui potrebbero essere dedicate le parole di Luciano Lama, il quale, anch’egli non credente, a chi gli chiese con quale stato d’animo si stesse approcciando a quel passaggio inesorabile che lo attendeva, rispose di non dolersi di nulla perché aveva vissuto, con i suoi compagni, una vita piena, dedicata ad un impegno per gli altri e in particolare per gli ultimi, spesa per il riscatto sociale e l’emancipazione del mondo del lavoro. Ferruccio se ne va – sazio di vita – con quell’atteggiamento discreto e sobrio, con quella sua innata eleganza e quella mitezza di uomo buono, che sempre hanno contraddistinto la sua vita.
Esprimo le mie personali condoglianze e quelle dell’intera Amministrazione alla famiglia; alla moglie Maria Giovanna, alla figlia Daniela, al genero Renzo, al nipote Enrico.
Ciao Ferruccio!”.