PERCHÉ L’AMBIENTALISMO RESTA SEMPRE IN MINORANZA? – 11

Ginevra Lombardi
Ginevra Lombardi

PISTOIA. In questa puntata della rubrica di Linee Future sull’ambientalismo, parliamo con l’ex assessore all’ambiente del comune di Pistoia Ginevra Lombardi.

Ci racconta che, insieme a quasi tutti gli esponenti del comitato Acqua Bene Comune Pistoia-Valdinievole, aveva presentato la propria autocandidatura per la nomina nel cda di Publiacqua.

In altra parole l’amministrazione pistoiese avrebbe avuto la possibilità di nominare una figura tecnica autenticamente competente e in grado di sollecitare il monopolista del servizio idrico a erogare un servizio degno di questo nome. Infatti Publiacqua divide ogni anno decine di milioni di utili trai soci, ma lascia alcune frazioni a secco d’estate, senza provvedere ai tubi in amianto, alle elevate perdite in rete, ai deficit fognario etc.

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Il Tirreno, 20 agosto 2014. Renzi & Vannoni

Il sindaco Bertinelli ha invece preferito una nomina (da noi anticipata addirittura un mese prima) funzionale alle alleanze politiche locali e, soprattutto, non pericolosa per Publiacqua/Publibenefit, palesando così la totale volontà di non scontrarsi con questa potentissima lobby del Pd renziano e rimanendo così ostaggio dell’impossibilità di attuare la ripubblicizzazione e di sanare disservizi e inefficienze dell’infrastruttura idrica.

La Lombardi scrive: L’ambiente è un concetto definito dalla società in campo culturale, scientifico ed economico. L’ambientalismo riassume in un’unica visione queste molteplici dimensioni proiettandole nella società come istanza di cambiamento. 

La risposta che ne deriva è una crescente attenzione culturale e scientifica ai problemi ambientali e un progressivo incremento di domanda sociale orientata verso nuovi modelli di produzione e consumo.

Agroalimentare sano e stagionale
Agroalimentare sano e stagionale

Il tema della dimensione economica dell’ambiente, interpretata oggi come green economy, occupa ampi spazi nell’organizzazione del sistema economico.

Dopo anni di ambientalismo culturale e scientifico si apre un nuovo capitolo in cui l’economia sembra recepire i principi della sostenibilità come strumento per lo sviluppo e la crescita economica. 

Il dualismo ideologico tra ambientalismo e crescita economica appare definitivamente superato. Nonostante questo il mercato continua a operare scelte altamente inefficienti dal punto di vista ambientale con conseguenze spesso gravi sul benessere della società e sulle generazioni future.

Questo accade per molteplici motivi principalmente riconducibili al ruolo delle lobbies economiche e alla funzione svolta dalla classe politica. 

Piegati alla lobby del petrolio
Piegati alla lobby del petrolio

Il primo motivo è riconducibile al ruolo delle forti lobbies economiche che hanno consolidato enormi profitti nello sfruttamento delle risorse naturali ed esercitano la loro “influenza” per difendere e conservare i propri vantaggi sul mercato.

Ne sono un esempio le importanti aziende petrolifere che nei maggiori Paesi del globo operano per limitare i finanziamenti alla ricerca e allo sviluppo delle fonti energetiche alternative, le industrie chimiche che non gradiscono investimenti nella innovazione ecocompatibile, le industrie automobilistiche che “incentivano” la mobilità basata sul trasporto privato e sul combustibile fossile, la gestione dei rifiuti che garantisce ingenti capitali tenuti al riparo dalla minaccia di politiche volte ad azzerare la produzione di rifiuti.

Attuale governo e sostenibilità: due opposti
Attuale governo e sostenibilità: due opposti

Questi esempi mettono in luce forti interessi economici che ostacolano il cambiamento, l’innovazione e l’adozione di modelli di produzione e consumo più sostenibili e vantaggiosi degli attuali, ma evidenziano un ruolo inadeguato della politica che dovrebbe salvaguardare l’interesse della collettività dall’interesse di pochi.

La politica ha bisogno di risorse economiche, finanziamenti per mantenersi, riprodursi e ottenere consensi ed è di fatto “dipendente” dai profitti di chi sul mercato opera ottenendo grandi ricchezze anche a scapito dell’ambiente.

Allo stesso tempo le azioni intraprese a “difesa” di valori ambientali, a tutela delle risorse e per la riduzione dell’inquinamento hanno effetti di lungo periodo non immediatamente percepiti dai potenziali elettori. La politica non ha elevati incentivi nell’intraprendere scelte che vincolino i processi di sviluppo insostenibili a favore di quelli sostenibili.

Da assessore la Lombardi attivò un progetto sperimentale all’impianto sportivo di Legno Rosso, basato sulla somministrazione di bagnoschiuma sfuso agli sportivi, introducendo il “vuoto a rendere” e superando l’usa e getta…

Le 4 R dell'economia circolare
Le 4 R dell’economia circolare

L’iniziativa, a costo zero per l’amministrazione comunale, fu pensata come progetto pilota da allargare dopo un anno di sperimentazione e gli eventuali necessari miglioramenti, a tutte gli impianti sportivi del Comune di Pistoia.

Il progetto aveva tre obiettivi principali. Il primo, di breve periodo, risiedeva nella riduzione immediata del consumo di plastica da parte dei 300 utenti della struttura sportiva con un risparmio annuo di circa 3 tonnellate di rifiuti plastici; il secondo, di medio periodo, consisteva nell’applicare il progetto in tutte le strutture sportive del comune con un significativo impatto sulla riduzione di rifiuti plastici (svariate tonnellate all’anno).

Il terzo, di medio-lungo periodo, era di indurre abitudini di consumo sostenibili nelle famiglie coinvolte in modo da ottenere una generale e diffusa riduzione del consumo di imballaggi. Questo progetto, infatti, coinvolgeva le famiglie nell’acquisto di prodotti alla spina o comunque a basso “contenuto di imballaggi”, consentendo loro di cambiare le proprie abitudini di consumo apprezzando il risparmio in termini di spesa e acquisendo consapevolezza sull’impatto ambientale delle proprie scelte di consumo.

Sostenibilità agricola e salute alimentare
Sostenibilità agricola e salute alimentare

Da ricercatrice universitaria, con un team dell’ateneo fiorentino, la Lombardi ha collaborato all’esperienza Gran Prato, un patto di filiera che mette in rete gli operatori del Parco Agricolo Pratese, dalla cerealicoltura ai prodotti finiti. Non a caso questa esperienza rientra trai 130 Ambasciatori del Territorio che Legambiente ha portato alla Cascina Triulza di Expo 2015 appunto come modello di economia sostenibile che combina sostenibilità agricola e salute alimentare.

Il progetto di filiera corta Gran Prato ha l’obiettivo di restituire centralità all’agricoltura nei processi di produzione alimentare stabilmente allocati nelle mani dell’industria.

Con il progetto di filiera corta oltre a recuperare un ruolo centrale per il settore primario si garantisce agli agricoltori redditi adeguati, prezzi stabili e una recuperata visibilità sul territorio. La produzione di pane con farine prodotte localmente aiuta i consumatori a recuperare un legame con il territorio agricolo e con le sue produzioni.

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