perizia desmos. RICHIESTA NUOVA COMMISSIONE CONGIUNTA

La commissione Ambiente congiunta Montale-Agliana

MONTALE-AGLIANA. Alla Ladurner, sarà un triste Natale questo del 2017, non meno triste delle comunità dei cittadini della piana, ben turlupinati sulla comprensione della causa del blocco impianto del 20 agosto.

Infatti le opposizioni dei Comuni di Agliana e Montale si sono coordinate nel fare una formale richiesta di rinnovo di una Commissione Ambiente congiunta, vista l’inutilità della sessione del 27 settembre 2017 con lo scandaloso oscuramento della dopatissima relazione Desmos.

Il documento, venne pubblicato, oscurato, poi ripristinato, solo grazie all’intervento coercitivo del Difensore Civico regionale, con buona pace del Segretario Generale la Dott.ssa Donatella D’Amico che avrebbe dovuto impedire tale iniziativa illegittima e spregiudicata di Betti che venne diffidato – in modo ridicolo ma efficace – dalla Ladurner (ma chi comanda al Cis?).

La questione scaturisce dalla recente visita dei consiglieri e commissari all’impianto di incenerimento con ispezione alla centrale Ups (alimentazione energia).

Solo in quel momento, ebbero a sapere dallo stesso Ing. Brizzi che le sbriciolature di canne e fuliggine (chips incombuste) erano state prese sull’argine del torrente Agna e dunque è falsa la dichiarazione riportata alla Desmos Ingegneria (che c’ha creduto) di averla raccolta all’interno della centrale, dove avrebbe causato un arco elettrico che avrebbe causato il black-out e il blocco impianto.

Gli uomini di Ladurner, il secondo da destra l’Ing. Pacitti di Desmos

I consiglieri chiedono anche di conoscere quali provvedimenti sanzionatori sono stati assunti nei confronti della Ladurner e – insoddisfatti e indignati – rinnovano la richiesta di ripetere la Commissione ambiente “farlocca” rendendola dignitosa e genuina alla comprensione dei fatti, sperando che questa volta, gli organi di controllo Usl e Arpat siano d’accordo sulle sempre – molto sintetiche – conclusioni.

Intanto, ieri mattina, abbiamo chiamato noi in Desmos srl a Milano e richiesto all’ing. Manlio Pacitti se aveva avuto notizie della modificazione sostanziale dei fatti, che ha visto smentita l’ipotesi di un “arco elettrico” indotto dalle ceneri o briciole incombuste.

Pacitti ha spiegato di non avere nessuna notizia e di non aver cambiato il contenuto della perizia, ancora pubblicata invariata sul sito del comune di Montale.

Quindi, Betti e Mangoni, dovranno rimettere l’orologio al 21 settembre scorso e ripartire con nuovi lavori.

Questo il testo della interrogazione con richiesta di convocazione:

OGGETTO –  Inceneritore di Montale. Blocco impianto del 20 agosto 2017

          Premesso che dopo avere avuto i riscontri della visita effettuata all’interno della centrale UPS dell’impianto di incenerimento di Montale di sabato 16/12/2017;

         Appurato che le asserite “fuliggini e polveri di incendio” (leggi chips sminuzzate di canne incombuste), anche fotografate nella relazione DESMOS e introdotte quale causa del blackout del gruppo UPS all’interno della centrale, non sarebbero precipitate in modo spontaneo nella centrale stessa, ma portate – e appositamente prelevate dallo stesso dirigente di Ladurner Ing. Tommaso Brizzi – quali residui dell’incendio sull’argine della Agna;

        Nel rilevare che la condizione di palese alterazione dei fatti e l’inclusione di un evento di “falsità ideologica” nella narrazione delle vicende, rende la dichiarazione del Brizzi dimostrativa della volontà di alterare il senso della dinamica dell’accaduto;

Considerato che la relazione di causalità dell’evento di “blocco impianto” è diversa e distinta da quella relazionata dalla Società DESMOS nel documento presentato all’attenzione della Commissione Ambiente congiunta del 27.9.2017 tenutasi a Montale;

Tutto ciò premesso, si interrogano il sindaco e l’assessore competente:

  • quali provvedimenti si intendano avviare nei confronti della Società Ladurner, anche in considerazione della potenziale violazione ai principi di gestione in trasparenza comunicativa e correttezza dell’impianto, in rispetto alle prescrizioni cogenti dell’Autorizzazione Integrata Ambientale;
  • se l’Amministrazione abbia formalizzato le conseguenti dichiarazioni dell’Ing. Brizzi all’Arpat, per le successive iniziative di controllo ed eventuale sanzione.

Alla luce dei fatti sovraesposti gli scriventi Consiglieri chiedono la convocazione urgente di una nuova e apposita Commissione Ambiente congiunta  per la qualificazione degli eventi di blocco impianto del 20 agosto scorso, rimasti indeterminati e incompresi nelle loro causalità.

[Alessandro Romiti]

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