PISTOIA. Rammentate le simpatiche canaglie? Ricordate le avventure di quel drappello di bambini americani anni Trenta del secolo scorso? Ecco, chissà come chissà perché il nostro, anche se cresciuto, ce le rammenta.
Che sia anch’egli una simpatica canaglia? Fatto sta che parla, parla, parla sempre sorridendo Lorenzo Pratesi, che il prossimo 24 agosto compirà 35 anni.
È un’esplosione di vitalità. Non poteva che essere nato per San Bartolomeo, per la festa dei bimbi e dei balocchi. Per la festa dell’unzione con l’olio benedetto.
Si racconta e involontariamente narra, molto, di Pistoia e dei pistoiesi.Di come sono fatti, di come pensano di essere, di come li vedono gli altri. Par d’essere davanti a uno specchio, perché pistoiese è anche il sottoscritto.
È un tipo buffo quest’artista nell’animo, fondatore, produttore, sceneggiatore e attore del gruppo teatrale I Paskoski prima, oggi commediografo, regista e sempiterno protagonista, genere brillante e non solo. Una primadonna in tutto e per tutto.
Ha idee e l’entusiasmo giusto per trasmetterle al prossimo. Ha talento, ironia e autoironia. Divide l’immenso appartamento cittadino con una bella donna, Tiziana Bizzarri, fonico d’origine svizzera che manco corteggia e a cui fa fare il tecnico audio e delle luci nei suoi spettacoli (ma si può?), lavora, scrive testi teatrali e insegue l’amore della vita.
Tiene corsi di teatroterapia e fa beneficenza con le sue recite. Ché la solidarietà non fa mai male e un giorno o l’altro qualcosa, magari una carezza dal Cielo, tornerà (anche se bisognerebbe fare e non sperare di ricevere).
È abbonato ai debutti al Piccolo Teatro Mauro Bolognini della città di Giano, ai successi delle sue commedie, al tutto esaurito: perché piace alle signore come ai nonni, ai bimbi come ai gatti (che non sono mai quattro).
Lo scorso anno “Ieri mi sposo”, con tanto di faraonico cast, questo un po’ sabbatico e nel finale, tra dicembre 2017 e gennaio 2018 qualcosa che ricordi una signora della tivù odierna (che sia Barbara D’Urso?), con Costanza Pagnoccheschi nei panni di colei e Daniele Meoni, l’alter ego di Pratesi sul palco. Insomma, tutto da vedere. Come al solito. Come sempre.
E ancora tante date nell’area metropolitana Pistoia Prato Firenze ma non solo (forse si va in Garfagnana), che il nostro è sempre più richiesto perché la gente vuole riflettere sì, ma divertendosi, numerose ballerine sciantose e ancora giovani che amano le luci della ribalta e i dietro le quinte, che promettono e promettono bene.
Li dirige lui, come un direttore d’orchestra. Fa i provini lui e ridi pensando a quelli di Tinto Brass e della monetina gettata a terra per meglio ammirare il lato b. Farà così anche lui? Ci piacerebbe tanto essere presenti, almeno una volta. Parla e sorride, sorride e parla, quasi canta per la cantilena del suo eloquio e ti tornano in mente dispetti e dispettucci delle simpatiche canaglie.
Gira e rigira, eccoci al punto di partenza. Che Iddio salvi la Regina e ce lo conservi, così com’è, anche quando di anni ne avrà 100. Tanto simpatica canaglia era e simpatica canaglia resterà.
Ora silenzio. Si alzi il sipario: si va in scena.
[Gianluca Barni]