PESCIA, CONSIGLIO COMUNALE DESERTO

Il Comune di Pescia
Il Comune di Pescia

PESCIA. Il consiglio comunale è andato deserto.

Dopo le molte volte che si sono salvati in seconda convocazione, il 10 ottobre scorso è accaduto quello che doveva accadere.

Neppure il Double, consigliere regionale, evidentemente folgorato dalla lettura del Dup, o semplicemente per dimostrare la sua coerenza, e cioè l’attitudine a “stare” sempre con i più forti, era presente.

Quanto avranno influito i litri di veleni che ogni giorno ammollano la maggioranza per causa di una verifica di programma che appare facile a dirsi più difficile a farsi.

Insomma, abbiamo constatato, questa volta a verbale, che Pescia è senza governo, una coalizione, una maggioranza allo sbando, impegnata in giochi di palazzo e di potere, con congiure degne di Lucrezia Borgia, divenuta per questo simbolo di un epoca.

Ricordiamo le feste e le dichiarazioni del dopo elezioni, dove si vantavano di aver vinto con il 63% dei consensi e al primo turno. Pur essendo stati eletti con un simile consenso di voti ed aver sempre con arroganza rivendicato questo primato, non è stato sufficiente per garantire la governabilità del Comune di Pescia che, come una bella giovane, è stato sedotto e abbandonato per causa di una poltrona o due, o per una egoistica corsa al potere di qualche arrivista in cerca di un potere che, così ottenuto, risulterà poi di scarsa importanza e prestigio.

Noi siamo dispiaciuti di tale girone dantesco che in pochi anni il centrosinistra è riuscito a creare. Lo siamo per Pescia naturalmente, non certo per questo ammasso di irresponsabili, nonostante crediamo profondamente che chi vince le elezioni abbia il diritto e dovere di governare, a patto che lo faccia.

Noi crediamo che, a questo punto, per voi sia meglio lasciare, se non altro per rispetto ai cittadini che avete traditi non  rappresentandoli in consiglio comunale, forse per egoistica ambizione o chissà cosa altra futile necessità politica personale.

Se, al contrario, stiamo pensando male e ci fossero veramente gravi motivazioni per fare gli assenteisti, vi chiediamo di renderle pubbliche.

I cittadini tutti avrebbero diritto di sapere.

[roberto franchini]

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