pescia. FIORI E “FAVOLETTE OLANDESI”

Ugo Ercolini
Ugo Ercolini

PESCIA. Ugo Ercolini, della “Orange Florimpex”, risponde alla “favoletta olandese” pubblicata su F.B. di Flora Toscana (vedi) il 19 gennaio:

Vorrei che chi avrà la buona volontà di leggerla cerchi con obbiettività di cogliere la feroce quanto evidente volontà di colpire per fare male a tutta la filiera del fiore pesciatino che non sia legata, alla vecchia maniera bulgara, al gruppo della cooperativa.

Intanto si parla di un settore in enorme crisi economica, dove tutti gli addetti purtroppo sono/siamo costretti al risparmio più oculato possibile per cercare di sopravvivere, e mi suona un po’ strano leggere che l’autore di questo articoletto da Vernacoliere si firmi come responsabile sviluppo processi aziendali.

Beati loro che si possono permettere questi ruoli in azienda, quando il nostro mondo che sia legato alla produzione che alla commercializzazione richiede che “padroni” e dipendenti lavorino fianco a fianco e senza tanti fronzoli, e poi come le passa le giornate un “responsabile sviluppo progetti aziendali”? Giuro che non è una provocazione, ma vorrei solo capire…

Poi non credo che i responsabili e i dirigenti di Flora Toscana, dalla nascita a oggi, siano professionisti da poter mettersi in cattedra e dare insegnamenti ed esempi di virtuosismo che certamente non appartengono loro nelle misura in cui vogliono far credere.

La storia della floricoltura pesciatina è scaturita inequivocabilmente dall’imprenditorialità di famiglie come i Santoni, i Del Ministro, i Pacini, i Solmi, gli Ercolini, i Bonini e molti altri che insieme a centinaia di famiglie di produttori seri e professionalmente preparati hanno, di tasca propria, e con sacrifici immensi creato uno dei poli più importanti nel mondo di produzione dei fiori.

Purtroppo la fine di tutto questo è stato un processo lento, inesorabile e dal quale è stato difficile, anzi impossibile, sfuggire. Ma questo richiederebbe troppo tempo per cercare di fornire spiegazioni abbastanza plausibili.

Dunque signora Flora Toscana per favore umiltà e soprattutto consapevolezza che viviamo nel Paese Italia dove oltre alle “favolette olandesi” esistono anche le “storie maledette” dove la realtà, distante anni luce dalle novelle, parla di cooperative (di qualsiasi colore esse siano), che segnano e insegnano il declino economico e morale di questo mondo.

Io personalmente non ho niente contro niente e nessuno che si comporti nella vita e conseguentemente anche nel lavoro, in maniera corretta e in un “regime” di par condicio vera. Qui mi sembra tutto fasullo.

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