PESCIA, SCHIAFFO AL REFERENDUM SULL’ACQUA

E i soldi vanno in acqua...
E i soldi vanno in acqua…

PESCIA. Nell’ultimo Consiglio comunale di Pescia è stata presentata una mozione promossa dal gruppo “Percorso Comune” che, tra l’altro, richiedeva l’avvio di un processo in direzione degli esiti referendari sull’acqua del 2011 con l’attivazione di un tavolo teso a riportare la gestione della risorsa primaria della vita sotto l’ente comunale con la partecipazione attiva dei cittadini e, in seguito, a livello di Valdinievole.

Abbiamo purtroppo assistito a un dibattito surreale, avulso dalle implicazioni sociali, economiche e morali che la discussione richiedeva. Si è addirittura sentito dire da un consigliere di maggioranza che le tubazioni in amianto presenti sono sempre meglio di quelle in piombo, ignorando così gli studi scientifici più avanzati riguardanti l’elevata pericolosità delle fibre di amianto ingerite.

Il Consiglio comunale ha respinto la mozione in oggetto, dimenticandosi che il 57,70% dei pesciatini aveva votato contro il profitto sull’acqua nel giugno 2011 e aveva quindi bocciato la gestione privata. Il Comune insomma lascia in mano ai privati la gestione idrica senza chiedersi quali benefici ne abbiano tratto i cittadini e soprattutto senza guardare che gli unici a guadagnarci sono stati proprio i gestori privati che hanno fatto lievitare le bollette come mai era avvenuto prima e non hanno realizzato gli investimenti promessi dopo 13 anni da quando hanno preso in carico la gestione della risorsa idrica comunale.

Molte zone di Pescia sono addirittura prive di fognatura e senza rete idrica, con diverse famiglie che rimangono senza acqua pubblica. Il Comune pare disinteressato a una ripubblicizzazione da cui avrebbe tutto da guadagnare visto che dalle sole utenze private incasserebbe circa 3 milioni di euro annui che consentirebbero investimenti reali per il bene dei cittadini. Si accontenta invece degli spiccioli che il gestore idrico gli versa. Tutto questo accade tramite il Consorzio Acquedotto e Depurazione (Coad), grazie al quale il comune di Pescia è nella compagine societaria di Acque Spa.

Quali interessi ci sono a mantenere in vita il Coad, che dal luglio 2007 è addirittura commissariato? Il sindaco, inoltre, ha parlato di uno sportello di Acque Spa che sarà aperto a breve sul territorio comunale, sportello del quale non si ravvede l’utilità se i cittadini dovranno continuare a pagare le bollette tra le più alte d’Italia. Sempre il sindaco ha affermato che è disposto a incontrarsi con il Comitato acqua bene comune Pistoia e Valdinievole.

Bene! Il Comitato a breve farà seguito a tale disponibilità per vedere se c’è la volontà di avviare un percorso di ripubblicizzazione a favore dei cittadini di oggi e di domani, per impedire che il Comune diventi un ente pubblico inutile e favorisca gli interessi finanziari che ci sono dietro ai gestori idrici privati.

[acqua bene comune pistoia-valdinievole]

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