pescia. TEATRO PACINI: «QUI, QUALCUNO MENTE»

Oliviero Franceschi (Un’altra Pescia)
Oliviero Franceschi (Un’altra Pescia)

PESCIA. Nel dibattito intorno all’apertura fantasma del Teatro Pacini, qualcuno mente. E il dibattito che si allunga, allunga ombre inquietanti, ed aumenta gli interrogativi.

Concessione a una compagnia teatrale fiorentina per prove di spettacolo senza i necessari requisiti?

L’assessore nega, ma certi fatti vanno nella direzione opposta.

Molti sono i punti da chiarire: c’è stato un uso personalistico di un bene comune? Chi ha dato le chiavi a chi? Il dirigente ne era a conoscenza?

Chi sono coloro che hanno usato il teatro? Amici, conoscenti, colleghi dell’assessore? Ci sono stati a monte i doverosi atti amministrativi?

Ci sono stati costi per il Comune, e quindi per i cittadini (elettricità,riscaldamento)? Oppure gli utenti estemporanei hanno pagato?

È intervenuto personale del Comune, con costi magari per la reperibilità? E tutto è stato lasciato in ordine (luci spente, porte chiuse)?

L’assessore parla di sopralluogo. Chi ha autorizzato con gli atti dovuti questa operazione?

Non è una casa privata dove uno chiama l’elettricista che preferisce, o invita chi vuole. Tutte queste zone d’ombra non chiarite, anzi ingarbugliate da dichiarazioni discordanti e posticce, richiedono chiarezza definitiva.

Chiedo pertanto con la presente che il Consiglio comunale approvi l’immediata costituzione di una commissione di indagine per accertare le eventuali responsabilità sorte intorno a questa vicenda.

Olivero Franceschi
Consigliere di “Un’Altra Pescia”

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