PISTOIA. La sinistra si è armata e ha iniziato a picchiare.
A Palermo almeno sei persone hanno aggredito in pieno centro, attorno le 19, il responsabile provinciale di Forza Nuova Massimo Ursino: gli hanno legato mani e piedi e lo hanno pestato a sangue. Bene ha fatto Roberto Fiore a commentare dicendo che “non vogliamo un ritorno al clima degli anni ’70/’80, ma non è nostro costume tirarci indietro se è questo che si vuole: l’importante è che si rispettino proporzioni numeriche onorevoli”.
L’immagine di Sergio Ramelli sprangato sotto casa da diversi militanti della sinistra extraparlamentare si ripropone davanti i nostri occhi. Chi si trasforma in bersaglio non ha altra scelta se non promettere di difendersi a dovere. Le istituzioni, da parte loro, dovrebbero invece piantarla di urlare al pericolo fascista perché questo paese è ancora infettato da numerosi gruppi d’estrema sinistra che, pur essendo composti da ventenni, hanno mente e cuore ancora agli anni di piombo.
Simone Di Stefano, candidato premier di Casapound, andrà stasera a Torino per un tour elettorale. L’antifascismo torinese si è organizzato per accoglierlo a dovere: “Staniamo Di Stefano. (…) Anche se ha paura a dirci dove terrà l’incontro, prepariamoci a stanarlo e ad accoglierlo come merita!”. Firmato Torino antifascista.
Innumerevoli sono state le dichiarazioni di solidarietà agli antagonisti che a Piacenza hanno aggredito le forze dell’ordine pestando un carabiniere. Si legge su Infoaut, portale di informazione antagonista, che “Moustafa e Giorgio (i due arrestati per il pestaggio del carabiniere) conoscono bene la violenza dei carabinieri”.
Radio Onda d’Urto parla addirittura di “conquista delle strade del centro”, compiacendosi che tale impresa sia stata condotta al successo con quel tasso di violenza. Globalproject.info commenta così: “A loro va tutta la nostra solidarietà e quella di chiunque creda che opporsi ad ogni forma di fascismo sia condizione necessaria per costruire nuove forme di vita”. E nel solito senso va il collettivo Tebezao.
Gli indignados de’ noantri non hanno proferito parola, ma niente di strano: siamo abituati ad un’informazione prona verso il sovrano Pensiero Unico. Tutto ciò è la prova provante che in questo paese il fascismo è e rimarrà un cimelio, mentre l’odio e la violenza comunista imperversa ancora spazzando via chiunque non si omologhi ai suoi standard.
Traini era uno psicopatico con sfumature razziste, e nessuno lo ha negato. Un sentimento di
insofferenza generale è stato trasformato in sei tentati omicidi. Dopo anni di assurda invasione di clandestini è saltato fuori il pazzo criminale, giustamente sbattuto in galera. Sono invece decenni che la sinistra arbitrariamente boicotta, spranga, occupa, violenta chiunque non si genufletta ai suoi piedi. Impunemente.
E a Sanremo, dal palco più radical chic d’Italia, si piange per l’immigrato che, ben lontano da quel paradiso terrestre, non viene accolto con sufficiente devozione. Mignolo alzato, grande spocchia e occhio strizzato a quelli che fanno il lavoro sporco, ovvero tutto ciò che abbiamo scritto qui sopra.
Se da decenni, addirittura sin dalla guerra civile come narra Giampaolo Pansa, il comunismo è latente e tenta di sbocciare in un vero e proprio regime, in ottemperanza al dovere di onestà intellettuale è il caso di puntare il dito contro chi impartisce lezioni dalla cattedra dell’antifascismo.
[Lorenzo Zuppini]