pesticidi. LE SCOMODE RISPOSTE MAI ARRIVATE E IL POTPOURRI DEL COMUNICATO DELL’ASL

Si inquina…ma non si risponde

 

PISTOIA. Al momento della conclusione del seminario lo scorso 3 dicembre abbiamo consegnato le nostre domande su carta agli interessati e inoltrato la richiesta in forma pubblica (vedetela qui), vista la rilevanza di interesse generale per la cittadinanza e la salute pubblica.

Solo a distanza di un un mese ci perviene una nota da Daniela Ponticelli che però è una toppa, peggiore del buco: la risposta è tutt’altro che utile a chiarire la serie di domande che abbiamo formulato il 3 dicembre.

Si tratta di un generico comunicato stampa che generalizza la questione dell’inquinamento da fitofarmaci e che, purtroppo, ci sembra tutt’altro che ridimensionarsi, ingigantendosi, come dimostra l’ultimo episodio riportatoci da un lettore, del vivaio di via Monfalcone.

Esso è peraltro tardivo nelle intenzioni di “buona pratica” determinate dagli organi di controllo: le leggi sono del 2012, dunque, perché se ne parla solo oggi, dopo una così ricca serie di denunce, fatte proprio dal nostro quotidiano? Siamo di fronte a un “ravvedimento operoso” (ma solo dopo 7 anni di guai!) alla luce delle criticità registrate a seguito dei cluster di malattia di Casalguidi?

La dirigente dell’Ispettorato del lavoro, Valeria Del Pizzo non ha risposto

E inoltre il comunicato stampa è stato redatto – almeno così appare – dalla direzione dell’Usl Centro Toscana, ma non è firmato dalla direzione dell’Ispettorato provinciale del lavoro: eppure la funzionaria Valeria Del Pizzo venne sollecitata – proprio da noi – a portare un suo contributo tecnico a tale materia, per la sua sfera di competenza, cioè la tutela dei lavoratori.

ReportPistoia pubblica il comunicato stampa “rassicurante”, mentre le risposte sono ignorate dagli organi di controllo

Chiaramente i punti scottanti della questione-pesticidi non sono stati affatto risolti, vista la mancanza di caratterizzazione dei punti di prelievo per gli acquedotti, la questione dell’inquinamento potenziale della Cava dei Briganti, le incongruenze del Puff della Regione Toscana, che non ha alcun regolamento attuativo, e infine il vero problema: i 200 metri di rispetto (zona di sicurezza) per la proibizione della irrorazione di fitofarmaci rispetto ai punti di prelievo delle acque destinate alla cittadinanza.

Perché di questa cosa non si parla mai e nemmeno si fa un accenno?

Il comunicato stampa è stato però bene accolto dai quotidiani, primo fra tutti ReportPistoia che lo presenta con un titolo strombazzate ricolmo di buone intenzioni: “Vivai e salute nel 2020”! Il titolo annuncia un’azione innovativa, di buon auspicio e comunque un “giro di boa” rispetto al malcostume. Benissimo! Ma prima del 2020?

I giornali locali (anche La Nazione) non mancano di “stromboviolinare” che …tutto va ben, Madama la Marchesa; e si compiacciono di tanto, dimenticando di esprimere una propria opinione riguardo alle inerzie e alle omissioni che scorrono in piena dal 2012 (anno di entrata in vigore della legge 152) fino a oggi: ben sette anni di malagestione dei territori, esposti alle massive dispersioni indifferenziate di tonnellate di fitofarmaci e all’aumento di malattie tumorali denunciate dai clinici.

Noi non possiamo che respingere il tentativo di ammorbidire con la Crema Nivea la nostra inchiesta con un comunicato stampa tanto ipnotizzante e suggestivo, ma che non risponde e non soddisfa, e che riportiamo per esteso osservando che esso non è un atto proprio dell’Usl né di Regione Toscana – come vorrebbero dare a intendere –, ma la scorretta e maldestra conseguenza delle nostre impertinenti domande, ancora rimaste senza risposta e che, presto, indirizzeremo all’attenzione del nuovo procuratore capo dott. Tommaso Coletta.

Daniela Ponticelli, coordinatrice ufficio stampa Asl Toscana centro dice che va tutto bene: ma prima di adesso, cioè dal 2012?

Questo il testo del comunicato inviatoci dall’Ufficio Stampa di Usl Centro:

Con il 2020 avvio del progetto “Vivai e Salute” per la tutela della salute della popolazione e degli addetti alle attività nell’area pistoiese

Scritto da Daniela Ponticelli, venerdì 3 gennaio 2020 

Pistoia – La Regione Toscana (assessorato Diritti di cittadinanza e coesione sociale) e l’AUSL Toscana Centro hanno approvato il progetto “Vivai e Salute” che sarà sviluppato nel triennio 2020-2022. 

Le azioni previste, in collaborazione con ARPAT, ISPRO (Istituto per lo studio la prevenzione e la rete regionale oncologica), ARS (Agenzia regionale di sanità della Toscana) a tutela della salute della popolazione dell’area pistoiese sono focalizzate sul monitoraggio della qualità dell’aria nelle abitazioni, sulla misurazione dei residui dei pesticidi in frutta e verdura di orti in prossimità di aree vivaistiche e sulla valutazione di impatto sulla salute dei residenti. 

Relativamente alla qualità dell’acqua destinata al consumo umano è prevista una revisione critica dei dati disponibili da tutte le fonti (Igiene Pubblica AUSL, ARPAT e Gestore dell’acquedotto) insieme alla valutazione della collocazione dei pozzi privati (in collaborazione con il Genio Civile) in rapporto alla distribuzione delle attività vivaistiche. La qualità dell’acqua superficiale e profonda e di quella distribuita dall’ acquedotto pubblico sono comunque già oggetto di distinti controlli da parte di Igiene Pubblica AUSL, ARPAT e Gestore dell’acquedotto.

Nel progetto – spiega il dottor Francesco Cipriani, direttore della struttura di Epidemiologia – è compresa anche la valutazione della salute degli addetti alla attività vivaistiche con uno studio epidemiologico di coorte retrospettivo, al fine di valutare i rischi in base al grado ed alla durata di esposizione. Con la collaborazione dei medici competenti e delle associazioni di categoria del comparto florovivaistico pistoiese sarà effettuata una rivalutazione dei documenti di valutazione del rischio disponibili in ogni azienda vivaistica”.

L’introduzione del Regolamento CE 1272/2008 CLP – Classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose – applicando i criteri internazionali del sistema del sistema globale GSH (Globally Harmonized System of Classification, Labelling of chemicals) dell’ONU ha, inoltre, armonizzato i criteri europei di classificazione e le norme relative all’etichettatura delle sostanze pericolose al sistema mondiale.

I prodotti fitosanitari, in quanto sostanze chimiche e/o miscele pericolose, sono classificati con questi criteri.  Le schede di sicurezza dei prodotti fitosanitari devono essere aggiornate alla nuova classificazione.

Gli utilizzatori professionali, i distributori e i consulenti ricevono una formazione specifica obbligatoria (di base e di aggiornamento) indispensabile per l’abilitazione all’acquisto/utilizzo, vendita e attività di consulenza. Tale formazione diventa strumento essenziale per la valutazione e gestione dei rischi per i lavoratori e per la popolazione.

L’art.19 del Decreto Legislativo 150/2012 “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’uso sostenibile dei pesticidi ”stabilisce che “Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1 gennaio 2014, applicano i principi generali della difesa integrata obbligatoria …”  che ammette il ricorso, non in via prioritaria a “…l’ uso di prodotti  fitosanitari  che presentano il minor rischio per la salute umana e per l’ambiente.”

Ogni azienda con personale dipendente è quindi tenuta alla redazione del proprio documento di valutazione dei rischi. 

Il DUVRI (documento di valutazione dei rischi interferenti), regolato dal Decreto Legislativo 81/2008, riguarda esclusivamente la gestione dei rischi interferenti fra la ditta committente e la ditta appaltatrice. Non è applicabile ai rischi per la popolazione.

Il Regolamento di attuazione del Decreto Legislativo 150/2012, PAN (Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), definisce in quali casi e con quali modalità gli utilizzatori sono tenuti ad informare/segnalare l’effettuazione del trattamento alle persone che potrebbero essere esposte al rischio di dispersione dei prodotti irrorati o che potrebbero accedere in prossimità o nelle aree trattate.

La contaminazione dell’acqua di pozzi – aggiunge la dottoressa Paola Picciolli, responsabile della struttura di Igiene Pubblica e della Nutrizione dell’area pistoiese – è evenienza possibile a fronte di trattamenti chimici condotti  non rispettando le  buone prassi ed i divieti normativi e regolamentari. L’elevato numero di opere di captazione presenti ed in particolare quelle non censite e non autocontrollate,  rappresenta un possibile fattore di rischio. Ad esempio di recente – continua – abbiamo avuto un episodio di  contaminazione della falda dovuto ad uno sversamento accidentale di una miscela di fitofarmaci  in un pozzo per il quale è stato avviato un procedimento di bonifica a carico del responsabile”. 

Negli accertamenti seguiti ad episodi di contaminazione della falda da sostanze chimiche è stato verificato che l’approvvigionamento per uso umano avviene anche da pozzi non autorizzati a tale scopo e, quasi mai, controllati analiticamente dai proprietari (che ne hanno l’obbligo), per i principi attivi e i loro prodotti di degradazione indicati dalla normativa di riferimento.

Nell’attesa delle iniziative del progetto “Vivai e Salute”, proseguono regolarmente le ispezioni programmate e i sopralluoghi anche a seguito di esposti, in occasione dei quali vengono di norma verificati i registri dei trattamenti, la coerenza con i prodotti presenti in magazzino, le  modalità di conservazione di quest’ultimi, le modalità di esecuzione dei trattamenti stessi e l’eventuale interferenza con punti di approvvigionamento idrico.

Alessandro Romiti
[
alessandroromiti@linealibera.it]


Riuscite a vedere la data e l’ora in cui Daniela Ponticelli ci ha inviato la mail?

inquinamento & inquinamenti. DIO CI SALVI
DAI FEDELI DEMOCRATICI DEL PD!
 

Ecco come l’Ufficio Stampa (& Propaganda) della Sanità Toscana osserva e rispetta i doveri dell’obbligo inderogabile del «rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede»

Riuscite a vedere l’ora? Sono le 13:46…

 

È DAVVERO straordinario l’ufficio stampa dell’Asl Toscana Centro, quello diretto dalla signora Daniela Ponticelli;

♣ quello che dovrebbe garantire un’informazione veritiera ed efficace;

♣ quello che dovrebbe essere l’alfiere del trattamento paritario di tutto e di tutti (dalle testate ai lettori);

♣ quello che dovrebbe rispondere alle domande che gli vengono fatte, ma rispondendo (come correttezza vorrebbe) a chi le domande gliele fa e non sparando comunicati-stampa, come un palestinese in aria, a tutti e, solo da ultimo e per forza, a chi le domande le ha poste.

Già. Perché, per chi non se ne fosse accorto a causa di una sua qualità di cieco orbo sordo e soprattutto catto-comunista e pertanto con un cervello sostanzialmente mononeurale, la responsabile dell’ufficio stampa dell’Usl Centro Toscana, la signora Daniela Ponticelli, ha spedito la risposta (ma quale risposta? Se mai una sbrodolata insulsa di propaganda di partito-regime, come Pd vuole) prima a tutti i suoi colleghi dei giornali strutturati e solo alla fine a noi di Linea Libera: è questo il concetto di rispetto delle parti che il Pd nutre nei confronti di chi non è allineato e coperto; è questa la democrazia dei democratici e delle democratiche di sinistra.

Vi piace il sistema PoDere/PaDroni? Beccàtevelo tutto e ringraziatene Domineddìo.

In un paese davvero civile che non sia un’accozzaglia di leccaculo del Pd e del catto-com, a una richiesta si risponde con una risposta personalizzata e non con una «sveltina» da bordelluccio di via Tomba, famosa a Pistoia come “via dei casini” e, peraltro, assai prossima agli stabili di proprietà dell’Usl, l’antico dismesso Ospedale del Ceppo.

In effetti un ceppo farebbe estremamente comodo: per mettere ai ceppi certi ferventi credenti del PoDere e certi pseudo-giornalisti che dirigono uffici creati per spiare i dipendenti come nel caso del dottor Giuseppe Fiore di Pescia.

La signora Ponticelli, che con noi non condivide neppure un’unghia di colleganza, agendo tutt’altro che con lealtà e buonafede, come prevede la legge istitutiva dell’ordine, ha pensato bene di non rispondere alle nostre domande specifiche se non con un generico minestrone-comunicato da acchiappacitrulli.

E già così ha dato prova di sé e della sua correttezza professionale (?). Ma non le è bastato. Per chi è cieco, segnalo (dato che noi ciechi non siamo) che la fedele servente di Paolo Morello Marchese (di Carabas) ha anche spedito quest’insalata vizza di comunicato irrorato al glifosate, prima ad altri giornali strutturati di Pistoia e solo parecchio dopo a Linea Libera. Infatti ecco i fatti, quelli che la sinistra non apprezza:

  1. ReportPistoia pubblica l’intruglio il 3 gennaio 2020 alle 13:46 (lo vedete cliccando qui)

  2. la signora Daniela Ponticelli invia l’intruglio al nostro Alessandro Romiti, il rompiballe, il 3 gennaio 2020, ma alle 15:49:56 – come dire: da ultimo e per forza!

L’errore della sinistra è sempre lo stesso: credere sprezzantemente che quelli che non sono omologati (o meglio omogeneizzati e ben frullati come loro) siano dei cretini senza speranza. Peccato che in questo caso, non trattandosi di una somma elementare, la proprietà commutativa non vale e l’ordine dei fattori non esiste, perciò il risultato cambia eccome!

Secondo il nostro libero e insindacabile punto di vista, è una vergogna che personaggi pubblici e messi a tu per tu con il pubblico come un ufficio-stampa pagato dal popolo, si comportino in maniera così smaccatamente di parte, indecente e offensiva nei confronti di chi il potere politico, demente e arrogante, è costretto a subirlo ogni giorno perché, grazie a dei Kapò, quel potere/PoDere si permette di fare come cazzo gli pare senza alcun rispetto in primo luogo della correttezza, della lealtà e della verità.

Vergogna, ufficio stampa dell’Usl Toscana Centro! Non dovresti mandare in Commissione di Disciplina medici onorati che esprimono il loro libero punto di vista sul malaffare sanitario toscano: dovresti andarci tu, alla gogna, per il vile servilismo di cui ti rendi obiettivamente responsabile ogni giorno grazie a questi meschini trucchetti che fanno parte del Dna della sinistra progressista!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di critica
A ciascuno il suo (che non è mai troppo per il male che può fare)

Scaricate e leggete:
Mail Ponticelli Ufficio Stampa Usl Toscana Centro
Articolo di ReportPistoia


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