PIANA. Il tema dei rifiuti nell’intenzione dell’organizzatore dell’incontro, Daniele Manetti, avrebbe dovuto annunciare l’arrivo del fantomatico “gestore unico” per l’Ato centro. Infatti, sull’argomento, nessuno sa niente, come niente si sa sull’inceneritore e sugli sviluppi delle attività degli organi di controllo (Usl3 e Arpat) per le note e denunciate criticità strutturali dell’impianto: polveri fini, inquinamento territoriale, discarica di ceneri, sistemi di controllo automatizzati (Smce).
Intanto è da registrare e apprezzare la presenza del deus ex-machina storico del Cis, Alfredo Perruccio, che tanto ha fatto sospirare nelle richieste di comparizione al Comitato di controllo dei cittadini appositamente insediato e poi sedato da Franceschi con risposte vaghe, dovute alla mancanza sistematica dei suoi tecnici e con l’estromissione dei giornalisti.
Sull’argomento giova ricordare un elemento storicamente consolidato: sulla “quantità” prodotta pro capite, le peggiori regioni italiane sono quelle rosse, cioè l’Emilia Romagna e la Toscana con oltre i 600 kg contro la media di poco più di 400 kg del resto degli italiani.
Ma questo dato è fittizio e strumentale, perché drogato dalla quota di rifiuti “assimilati” agli urbani che, spalmati sui cittadini, permette d’esercitare al meglio le politiche inceneritoriste. Le due regioni, infatti, hanno la più alta concentrazione di discariche e incenerimento (ben oltre il 40%) e il più alto costo di smaltimento (con ben oltre i 193 €/T) che ci pone al diciannovesimo posto della graduatoria.
Con un “piano rifiuti” tanto conservatore e bloccato, siamo al secondo posto per rifiuti prodotti pro capite in Italia (con pochi chilogrammi in più ci precede l’Emilia Romagna), la Toscana produce per abitante, ben 614 chilogrammi mentre la Lombardia, 476, il Piemonte 465, il Veneto, 456.
Ma vediamo altri parametri di confronto: siamo al dodicesimo posto per la raccolta differenziata, al quindicesimo per il costo, solo il Lazio sta peggio di noi.
La Toscana è prima in graduatoria con il 42% dei rifiuti portati in discarica e non meno efficace per la quantità di rifiuti bruciati: bisogna prevenire, producendo prodotti, con rifiuti che sono riciclabili, per promuovere la virtuosa politica delle 4R.
Legambiente, tre sindaci e il Cis, si sono arrampicati sugli specchi presentando il nuovo “gestore di Ato”, promettendo risparmi milionari grazie alla riorganizzazione più centralizzata.
A parere nostro è la solita storia delle “scatole cinesi” alle quali si cambia il nome, per “cambiare tutto”: i gestori saranno pochi e organizzati in un sistema autoreferenziale, predisposto a spartirsi la torta in regime di monopolio, assumendo politici trombati da accasare, sindacalisti a fine carriera e una miriade di cooperative, controllate dai soliti, con personale dipendente a basso costo.
Questi impietosi dati dimostrano che siamo vicini al sud e lontani dal nord e dall’Europa. Legambiente Agliana con Simone Bartolini – e i tre Sindaci inceneritoristi Betti, Mazzanti e Mangoni – hanno parlato a lungo ricevendo impietose critiche dell’Assessore regionale Eugenio Baronti, famoso in tutta Italia come lo storico promotore del sistema di raccolta differenziata a Capannori.
Grande suspense incombe comunque sull’impianto di Case Passerini che, seppur provvisto di tutte le patenti autorizzative, sembra dormire ancora sonni profondi, nella polemica del raddoppio dell’aeroporto di Peretola: su di esso si deciderà la sorte, ovvero il raddoppio, del detestato impianto del Cis Montale appena uscito da un importante intervento di ristrutturazione nel 2007. Ancora una volta, come sempre, il silenzio è d’oro.
Pier vittorio Porciatti
Vi vorrei proporre ancora una riflessione in merito ad alcune coincidenze strane:
Le regioni rosse per eccellenza sono, quelle peggiori, l’Emilia Romagna e la Toscana-
1) Hanno la produzione più alta per abitante dei rifiuti oltre i 600 kg contro la media di poco più mdi 400.
2) Hanno la più alta concentrazione di discariche e incenerimento, ben oltre il 40%.
3) Il più alto costo di smaltimento, ben oltre i 190 €.
Non vi sembrano troppe coincidenze, tutto prodotto rifiuto toscano o solo pagato dal toscano, sarebbe un bello studio per i nostri capaci studenti universitari, gli darei volentieri una mano.
Pier vittorio Porciatti
Il video…
http://youtu.be/PjYEbTND0pI