PIANA E ALLUVIONI: «LA QUERCIOLA NON BASTA A SALVARCI»

Alluvioni. I rappresentanti dei comitati della Piana
Alluvioni. I rappresentanti dei comitati della Piana

QUARRATA. [a.b.] Una volta collaudata (a marzo) la cassa di espansione B1 della Querciola entrerà pienamente in funzione. Già utilizzata nell’ultimo evento del 30 gennaio all’interno della area di laminazione appositamente creata ha raccolto le acque del fosso Quadrelli entrate nell’invaso attraverso lo sfioratore fisso.

“Tale realizzazione ovvero la cassa d’espansione B1 – scrivono Daniele Manetti e Niccolò Lucarelli – è stata voluta fortemente e decisamente da tutti i Comitati della Piana, 14 anni di lotte! Quanti viaggi in Regione Toscana, in Provincia, nei vari Comuni, per far cambiare idea agli amministratori che non la volevano e quante assemblee ed ora gli ultimi amministratori arrivati e il Presidente del Consorzio vogliono, prendendosi tutti i meriti, tagliare il nastro per la sua inaugurazione. Pretenderemo che a questa inaugurazione siano presenti anche i Comitati ed inoltre faremo presenti alcune problematiche riguardanti tale cassa”.

Il fosso della Galligana a Olmi
Il fosso della Galligana a Olmi

Per i due rappresentanti dei Comitati contro le alluvioni la cassa di espansione B1 della Querciola (con una capienza di circa 550 mila metri cubi) non basterà a tutelare gli abitanti di Olmi, Vignole e Caserana, se non verranno fatti tutti gli altri lavori che riguardano i fossi minori.

Chi vive sul territorio ha fatto tutta una serie di osservazioni. Dopo una pioggia quasi normale sono stati fotografati alcuni fossi della zona. Secondo le foto sia la frazione di Olmi che via di Mezzo a Caserana continueranno ad essere alluvionate anche in presenza della cassa di espansione B1 per le acque basse in funzione.

“Inoltre – aggiungono Manetti e Lucarelli – non abbiamo un piano di protezione civile ufficiale; un piano idrovore ufficializzato; i fossi minori restano al collasso; ancora nulla di fatto per le casse d’espansione sul territorio pistoiese; abbiamo inoltre dei numeri da rabbrividire per quanto riguarda i finanziamenti per il rischio idrogeologico 2015. Di tutto questo ne parleremo in Regione Toscana la prossima settimana e poi faremo un nuovo resoconto”.

Il fosso della Galligana lungo la Statale 66
Il fosso della Galligana lungo la Statale 66

Il rischio per Olmi sarà ancora quello di rimanere sott’acqua. “Le acque alluvionali del Fosso Quadrelli provenienti da Pistoia, si spera, saranno mitigate dalla nuova Cassa d’espansione della Querciola B1 e dalla piccola cassa di Olmi quando gli sfioratori saranno posizionati nel modo giusto, ma oltre alle acque alluvionali all’interno dell’alveo del Fosso Quadrelli, ad Olmi arrivano, da Pistoia, anche le acque alluvionali dei reticoli dei fossi minori e dei campi e dei vivai rialzati”.

“L’unica soluzione per liberarsi da queste acque alluvionali di campagna è farle defluire lungo la fossa che costeggia la statale Sr 66 in sinistra, ora tombata in diversi punti, dopo i Mondiali di ciclismo e farla defluire da via Nova (unica calla rimasta e per emergenza c’è stata messa anche un’idrovora, purtroppo sottodimensionata) nel fosso Quadrelli” .

La Senice sotto via Firenze
La Senice sotto via Firenze

Ad oggi, dopo, il prolungamento di via Firenze, tutto questo è diventato un problema: la parte tombata sotto la nuova rotatoria non è stata dimensionata nel modo corretto – almeno come la pensano i rappresentanti dei comitati.

“E poi c’era una vecchia volta a mattoni, non più molto stabile (molti mattoni sono caduti all’interno ) che è stata collegata alle nuove tubazioni e senz’altro si creerà un tappo”.

“Inoltre – concludono – tutti i tubi della strada (prolungamento di via Firenze) per far defluire l’acqua sono stati posizionati ad un livello superiore del piano di campagna. Quando l’acqua defluirà da questi tubi, la Statale Sr 66 e le case saranno già sott’acqua: l’acqua infatti non può andare in salita”.

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