piana. UNA NUOVA VISIONE DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO

I tre sindaci
I tre sindaci della Piana

PIANA. Montemurlo, Montale e Agliana insieme per una nuova visione strategica della pianificazione e dello sviluppo del territorio.

I sindaci, Ferdinando Betti di Montale, Mauro Lorenzini di Montemurlo e Giacomo Mangoni di Agliana – accompagnati dalle rispettive giunte – hanno firmato ieri mattina nella sala consiliare “La Badia” del comune di Montale, il protocollo d’intesa Pianificazione territoriale sovracomunale, documento che pone le basi per una nuova governance dell’area.

I tre comuni insieme contano circa 50mila abitanti e un territorio di 75 km quadrati. In seguito alla recente riforma delle Province, le tre amministrazioni hanno ravvisato la necessità di riorganizzare e consolidare lo sviluppo e le infrastrutture a servizio della crescita in una logica sovracomunale e sono partiti dal principale strumento di programmazione a disposizione dei comuni: una nuova pianificazione urbanistica intercomunale.

Uniti più che mai
Uniti più che mai

«Insieme si vince. Le crisi economiche e sociali di questi ultimi anni ci impongono di guardare al futuro insieme, sia da un punto di vista urbanistico che di strategia economico-industriale – ha sottolineato il sindaco del comune di Montale, Ferdinando Betti –. Da soli è sempre più difficile raggiungere risultati. Questo è il primo passo di un percorso che ci deve portare a guardare insieme verso una pianificazione condivisa e alla creazione di servizi ai cittadini in una logica d’area».

Il sindaco Betti ha poi ricordato la collaborazione che già esiste tra gli uffici urbanistica dei comuni di Montemurlo e Montale, che insieme hanno elaborato il progetto M+M, Montemurlo PIU Montale, partecipando al bando europeo per la riqualificazione urbana.

La firma del protocollo
La firma del protocollo

Con il comune di Agliana, invece, la collaborazione è ancora più stretta, perché a breve le due amministrazioni assoceranno alcuni servizi.

Sulle politiche territoriali Agliana, Montale e Montemurlo, dunque, d’ora in avanti ragioneranno insieme e lo faranno “in grande” per avere maggior peso, da un punto di vista economico e infrastrutturale rispetto alla Regione e agli altri comuni della Piana Firenze – Pistoia.

L’esempio vincente che “insieme è meglio”, le tre amministrazioni (in questo caso anche con il contributo di Quarrata) lo hanno avuto sulla questione della stazione di Montale, per la quale i sindaci hanno rivendicato e ottenuto dalla Regione più treni, più parcheggi e una maggiore interconnessione con il trasporto pubblico locale. Per i sindaci la stessa logica deve valere quando si parla di sviluppo industriale e infrastrutture.

Presenti le giunte di Agliana, Montale e Montemurlo
Presenti le giunte di Agliana, Montale e Montemurlo

«Il compito della politica è saper analizzare i mutamenti e creare orizzonti di sviluppo a medio-lungo termine – ha detto il sindaco di Agliana, Giacomo Mangoni –. Le città metropolitane entro il 2050 saranno i principali centri di sviluppo economico e sociale e noi, che siamo molto vicini a Firenze, non vogliamo restare periferia, ma, attraverso una politica comune, vogliamo diventare un interlocutore forte e credibile in una logica d’area vasta».

Per i sindaci i muri e le chiusure campanilistiche non servono a nessuno, serve piuttosto far diventare il territorio compreso tra Prato e Pistoia ancora più attrattivo per le aziende, con collegamenti veloci ed efficienti, con la localizzazione di strutture e infrastrutture di interesse sovracomunale, con politiche di semplificazione delle procedure amministrative, di pianificazione delle risorse e degli interventi per la messa in sicurezza del territorio contro il rischio idro-geologico, sismico ecc.

Il sindaco di Montemurlo mentre firma il protocollo
Il Sindaco di Montemurlo mentre firma il protocollo

«Il campanilismo non può bloccare lo sviluppo – ha detto il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini –. Le amministrazioni locali hanno il compito di assecondare e favorire il cambiamento nell’interesse dei cittadini e delle imprese, le quali già si stanno unendo per essere più forti e competitive sui mercati.

«Montemurlo e Montale, ad esempio, stanno lavorando per ottenere i finanziamenti necessari per realizzare un ponte che colleghi le due aree industriali di Oste e Montale. Il distretto montemurlese oramai ha il 90% dei capannoni occupati, quindi, dobbiamo lavorare insieme se vogliamo continuare ad attrarre aziende e offrire prospettive occupazionali ai nostri giovani».

Il territorio dei tre comuni può diventare allora un “terreno fertile d’esplorazione per lo sviluppo della parte strategica dei piani strutturali comunali in una logica intercomunale e nell’ambito dello Statuto del territorio e dei Piani territoriali di coordinamento provinciale”.

Anche Mangoni ha posto la sua firma sul documento
Anche Mangoni ha posto la sua firma sul documento

Un’area importante oggi come nel passato, un tempo diviso dai torrenti Agna e Bura ed oggi unito da una visione comune. Un territorio, sotto molti punti di vista omogeneo, che inizia un percorso di lavoro condiviso per centrare obbiettivi di crescita e benessere diffusi nell’interesse delle proprie comunità.

Tra gli altri punti significativi contenuti nel protocollo c’è la possibilità di “rafforzare ed estendere oltre agli aspetti della pianificazione concertata i rapporti di collaborazione o di nuove governance”, una prospettiva che per ora non interessa il comune di Montemurlo.

A metà dicembre Agliana, Montale e Montemurlo si incontreranno di nuovo nell’ambito di un convegno pubblico a Villa La Smilea a Montale per avviare un confronto e una discussione sui contenuti dell’intesa e per recepire idee, suggerimenti e riflessioni da parte dei cittadini e delle categorie economiche e sociali.

[masi – comune montemurlo]

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