PICCOLI COMUNI ITALIANI IN RIVOLTA

Riccardo Vespasiani, Vicesindaco di Piteglio a Roma con l’on. Fanucci
Vespasiani, Vicesindaco di Piteglio, a Roma con l’on. Fanucci

ROMA-MONTAGNA PISTOIESE. Grande manifestazione a Roma, ieri 22 luglio, dell’Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) e dell’Associazione Comuni Dimenticati.

Oltre 150 Sindaci di tutti i Comuni Italiani fra i quali 8 Sindaci delle Province di Grosseto e Pisa.

Era presente, unico fra i comuni della Montagna Pistoiese, in rappresentanza di Piteglio, il Vicesindaco Riccardo Vespesiani.

I Sindaci alla manifestazione di Roma
I Sindaci alla manifestazione di Roma

Sottolineiamo, unico rappresentante dei Comuni della Montagna Pistoiese. Rallegramenti agli altri Comuni Montani, troppo impegnati a discutere sulle segreterie regionali e sui vari uffici di rappresentanza: roba nobile, non da amministratori, insomma.

La folta rappresentanza è stata accolta e ascoltata nelle sue istanze dal Sottosegretario Luigi Di Maio, presente Pippo Civati e, dopo, ha trattato con il Ministro Alfano sulla necessità di dare corpo a iniziative e atti legislativi che possano permettere ai piccoli Comuni di poter continuare la loro “sopravvivenza” nonostante i continui, annuali tagli di trasferimenti dallo Stato, lo smantellamento dei servizi essenziali alle comunità rappresentate, dalla sanità alle normali e civili necessità di una popolazione che non tollera più questa ostinata dimenticanza.

Sergio Pirozzi e Giuseppe Morini alla manifestazione di Roma
Sergio Pirozzi e Giuseppe Morini a Roma

Un’altra delegazione si è poi incontrata con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Se sono rose, fioriranno. Certo che l’assenza dei Comuni della Montagna Pistoiese, escluso Piteglio, è un buon messaggio per la popolazione!

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One thought on “PICCOLI COMUNI ITALIANI IN RIVOLTA

  1. Dott. Bianchini, se possibile, La invito a pubblicare questo interessante articolo di Gianfilippo Mignogna, Sindaco del comune Pugliese di Biccari (FG) presente alla manifestazione:

    Stati Generali Comuni Dimenticati
    4 h • Modificato •
    Mi dicono sempre più spesso che occorre una discreta dose di follia per il fare il Sindaco oggi, al tempo dei tagli e della crisi, della cattiva politica e della politica cattiva.
    Se così è, ieri ne ho conosciuti parecchi di pazzi in fascia tricolore.
    Giunti dalla Lombardia e dalla Calabria, dal Piemonte e dalla Campania, dalla Puglia e dall’Emilia, per prendersi uno spicchio di Piazza Montecitorio e gridare al Palazzo che in questo modo non si può andare avanti.
    Pazzi, perché ancora innamorati della Politica e della propria Terra.
    Ancora disposti a lasciare famiglia e lavoro per correre appresso al sogno di vedere migliorato il proprio paese.
    Pazzi, perché non rassegnati all’idea di veder cancellata la storia centenaria dei loro Piccoli Comuni.Sotto il caldo sole romano, ne ho visti parecchi di Sindaci così.
    Ho sentito, pur nella diversità dei loro accenti e dialetti, le stesse angosce e preoccupazioni che occupano la mia mente. La mortificazione di non poter dare risposte concrete alla propria gente. Il senso di impotenza di fronte ad uno Stato che, in maniera perversa, sembra divertirsi a creare ostacoli e difficoltà alla sua parte più piccola, debole ed indifesa. Ma anche più vera e più vicino alla gente.
    Ma c’è dell’altro, anche.
    Ho sentito la loro fierezza ed il loro orgoglio.
    La dignità della loro Terra ed il coraggio della loro resistenza.
    E’ stato un enorme piacere rappresentare i Monti Dauni insieme a Guerino De Luca e Noè Andreano ed incontrare di persona, tra gli altri, due Sindaci ribelli come Sergio Pirozzi e Francesco Trebisacce.
    Due che lottano come pochi altri.
    Non è dato sapere se il Palazzo dorato (che ci ha concesso l’ingresso al prezzo di una giacca) ha davvero ascoltato tutto questo e compreso che l’Italia non può essere smontata a botta di decreti e leggi.
    Soltanto il tempo potrà dirci se le rivendicazioni dei Sindaci troveranno risposte adeguate e se il Governo interromperà l’opera di smantellamento dei Piccoli Comuni.
    Di certo c’è che ci sono ancora donne e uomini disposti a combattere per affermare il diritto di vivere e lavorare nella loro terra e nei loro Piccoli Comuni.
    L’esito di questa battaglia dipenderà ovviamente dalla loro capacità di essere forti ed uniti, ma anche e soprattutto dalla capacità dei loro cittadini di non lasciarli soli.Gianfilippo Mignogna (abitante dei Monti Dauni e Sindaco)

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