piddìni alla frutta. NON SANNO CHE DIRE E SI COPRONO CON LE FOGLIE DI FICO

Il gruppo del Pd capeggiato da Massimo Vannuccini

 

CONSIGLIAMO DI LEGGERE QUESTO ARTICOLO INSIEME CON agliana della legalità. DOVE SI ASSUME PERSONALE IN VIOLAZIONE DI LEGGE


 

AGLIANA. Tredici punti (perché due saranno ritirati) posti all’ordine del giorno per il prossimo consiglio comunale annunciato dalla presidente Milva Pacini per lunedì 28, e ricca conferenza stampa dell’opposizione oggi, 26 novembre, alle 11:30 in sala consiliare sull’argomento hot: il bilancio consuntivo non sarà discusso e i punti numero 4 e 5 verranno ritirati perché così chiede l’opposizione?

La polemica sembra accendersi sulla circostanza che l’amministrazione non riesce a svolgere la trattazione del bilancio di esercizio del 2019, causa la mancanza della Fata Smemorina (la segretaria Generale Donatella D’Amico), mentre la pratica dei rinvii delle discussioni dei bilanci è una consuetudine al Comune di Agliana, per la provata inefficienza dell’ufficio di ragioneria (ma non a quello di Montale, tenuto dalla stessa funzionaria): sull’argomento sono passati almeno tre anni che gli allora consiglieri di opposizione Luca Benesperi, Maurizio Ciottoli e Fabrizio Baroncelli “battevano i tamburi di guerra” andando per questo a bussare alla porta del Prefetto (anche del vicario Vittorio De Cristoforo) e all’Ufficio del Difensore civico regionale, non riuscendo a ricevere soddisfazione.

Grave è che il trio lescano Vannuccini-Romiti-Tonioni con il concubino Guercini, il criptocomunista Bartoli e, accodato, il Nerozzi, abbiano la faccia di rivendicare delle inadempienze, che sono state garantite dall’inefficienza della dottoressa Tiziana Bellini.

Alberto Guercini al Consiglio del 1° luglio 2019

È lei, e solo lei, la funzionaria preposta a redigere il bilancio e a spedirlo tempestivamente ai consiglieri per le loro valutazioni sindacali/politiche.

Anche lunedì 28, dunque, ci sarà un argomento rinviato: lo sanno i signori consiglieri, oggi di opposizione, che le contestazioni vanno rivolte alla ragioneria e alla ragioniera stessa?

Perché non si preoccupano dei numerosi scheletri giacenti nei loro armadi blindati, come la questione della cooperativa Pane&Rose, la pubblicità illegittimamente pagata per circa oltre 33.000 su Tvl di Luigi Egidio Bardelli da un’altro trio, Magnanensi-Ciampolini-Nesti, o l’emblematica vicenda dell’affido di 33.000 euro alla società privata a r.l. Ancinnovazione, assicurata dal tandem [nau]Fragai ed Elena Santoro? Le hanno forse dimenticate queste dannose pendenze sul groppone degli ignari aglianesi? A noi – e a difesa dell’interesse e del bene comune – non dispiace affatto ricordargliele.

L’opposizione demokrats si è poi – sollecitata dalla nostra cronaca – impegnata alla presentazione di ben due mozioni: una sulla questione della riduzione delle plastiche (numero 15) e l’altra sulla intitolazione di una via del Comune a una partigiana (numero 13).

La prima, quella sulle plastiche, ci sembra poco originale e affine a quella presentata dal consigliere di Forza Italia Francesca Biagioni il 5 settembre scorso, ma rileva sul punto, che la “riduzione delle plastiche” è un problema ubiquitario, che investe gli indirizzi legislativi nazionali e non quelli locali, ristretti al territorio. Insomma, l’opposizione tenta di rianimarsi, dopo la débâcle del 10 giugno, con delle mozioni che mostrano insipienza per una realistica incidenza politica sulla tutela dell’ambiente.

Un recente discarica di materie tessili sull’argine del Fossolungo di Agliana

Un consiglio comunale, quello del 28, che si annuncia scoppiettante per la trattazione della mozione del capogruppo Nerozzi, sulla questione di un “uso prudente e tracciato dei fitofarmaci” e con un avvio straordinario alle ore 20.

Nerozzi annuncia battaglia per la trattazione della sua mozione ambientalista – integrata da un emendamento che sembra essere assai “saporito” – per come dedicata alla riduzione dei fitofarmaci che si va a incastrare con il Puff (Piano Utilizzo Fertilizzanti e Fitosanitari) della Regione Toscana, reso zoppo da precedenti relazioni di Arpat (e di questo torneremo a scrivere).

Battuta finale: cos’altro può inventare l’Asl per proteggere tutti i rossi che ha da proteggere, se non un bel (Grande) Puff[o]? In via Pertini manca solo il boschetto dei funghi sotto cui far vivere i simpatici due-mele azzurri. Il resto, da Gargamella alla sua «stupida gatta», c’è tutto. Con la Puffetta sempre ad occhi aperti nel servizievole e velinaro ufficio stampa!

Scarica: Emendamento Nerozzi

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


CANCELLIAMO I PREFETTI

Emilia Zarrilli, prefetto di Pistoia

 

A COSA SERVONO i prefetti? Una volta nel Palazzo del Governo c’era gente che riferiva al Duce attraverso il ministero dell’interno, ma oggi i prefetti a chi riferiscono? A Bergoglio in confessionale?

Se ci rivolgiamo a loro (anche se ogni mattina ascoltano carabinieri e polizia) ci rispondono che non sono competenti, che non ne sanno nulla, che non ne devono sapere, che non  dobbiamo disturbare il loro lavoro. Tanto lavoro che a Pistoia – se non sbaglio – hanno dovuto in qualche modo rispondere anche di assenteismo.

Insomma, oggi, i prefetti sono lì solo per riscuotere lo stipendio e per andare a pranzi e cene da invitati eccellenti? O per essere scelti alla successione di un Salvini di turno?

Ripensate a quanto è stato loro segnalato dall’opposizione di centrodestra negli anni del commissario sovietico Fragai: vi cascheranno le braccia. I prefetti, tutti, non hanno mosso un dito. E neppure i vice. Ma che dico? Non hanno mosso nemmeno una falange del mignolo.

Provate a fare una segnalazione qualsiasi, anche in Pec: sembra di parlare con Dio, la risposta è sempre la stessa, il silenzio ermetico ed eterno.

Segnalate le mancanze di un segretario comunale e la risposta prefettizia è prestampata: i segretari fanno parte di un altro comparto di questa falsa pubblica amministrazione privata ben architettata, a suo tempo, dal signor Bassanini.

Cari compagni comunisti: avete creato uno stato a vostra immagine e somiglianza, lo stato assente e inefficiente. E ora tenétevelo e ciucciatevi il calzino! E soprattutto – se le cose andranno male, come voi sperate con il giallorossismo – aspettatevi di dovervi ciucciare, oltre il calzino, anche le mutande – e sporche, per giunta.

Ci penseranno i post-Bibbiani e i post-Grillini a farvi un culo come un’or-di-notte con il loro “culimonio” (Sgarbi) gay Pd-M5S.

Vi va bene? Buon pro vi faccia!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di cronaca, di critica, di satira. Abbiate un po’ di dignità
e rispondete sui vostri scheletri, piddìni sordomuti!


 

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One thought on “piddìni alla frutta. NON SANNO CHE DIRE E SI COPRONO CON LE FOGLIE DI FICO

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