AGLIANA. La campagna elettorale per il Comune di Agliana è stata sfiancante per tutti i concorrenti: mai avevamo visto cinque candidati con dieci liste e partiti che gareggiavano.
Sono però state queste ultime giornate, anzi ore, a divenire decisive con le esplosive dichiarazioni del Sindaco uscente Giacomo Mangoni che ha deciso di togliersi i “mattoni dalle scarpe” (ce ne aveva più di uno e grossi, come abbiamo visto).
La campagna è in chiusura e non sono mancate le note culinarie, con Francesco Mazzetti (esponente della lobbie del cemento, come lo ha direttamente ricordato il Mangoni), il Commissario Fragai (quattro anni e mezzo di governatorato del Pd con una malagestio ripetuta che oggi fa gridare vendetta) e una giunta di codardi, oggi capitanata dal “ragazzotto manovrabile” Massimo Vannuccini.
È al Vannuccini, cioè al Magnanensi, che vogliamo dedicare questo ultimo pezzo: quando Paolo ha deciso di insediare Rino Fragai ad Agliana, sapeva che non avrebbe avuto alcuna resistenza, con un Pd consolidato al 51 %.
Così è stato, ma vogliamo ricordare che Giacomo Mangoni, è stato allora una “pedina sulla scacchiera”, non scagionabile tout court essendo lui il protagonista e referente politico del momento.
Lui è da ricordare che veniva da Lugano (esperienza in banca) e non aveva alcuna conoscenza di chi fosse Rino Fragai, quindi non poteva che soggiacere alle indicazioni prevaricatorie del Nobilhomo Magnanensi, quello che faceva la pubblicità su Tvl Pistoia, con oltre 33.000 euro di determine firmate dall’ottimo comandante Nesti.
Vannuccini è stato per quattro anni e mezzo in giunta, non ha fatto nessun progetto per la raccolta di finanziamenti di progetti europei (e ci aveva l’assessorato ad hoc), ma ha saputo bene investire in cooperative rosse per dei molto costosi murales molto discutibili, ha permesso alla Provincia di sfrattare la biblioteca comunale adesso ridotta a metà e zoppicante nel servizio.
In tutto questo pasticcio, emergono la Eleanna Ciampolini e Guido del Fante che vorrebbero dipingersi come il “Nuovo che avanza”.
La prima dopo tre lustri di assessore e anche Sindaca, dimostra proprio di avere “la faccia come il lato B” assegnando al Mangoni le responsabilità della conduzione dell’inceneritore (nel quale sarà presto assunta come impiegata?): il Sindaco ha tenuto la delega all’ambiente, purtroppo tardi, dopo averla tolta al Rynocommissario (Fragai, imposto da Pd di Pistoia).
In questo quadro, Paolo Magnanensi è stato comprensibilmente colpito da uno pseudo-daspo politico di sola facciata e di durata per la campagne elettorale.
Lui è tutt’ora nel direttivo del Pd Aglianese e dopo improvvise dimissioni da consigliere di Marliana, si prepara a diventare assessore ad Agliana, insieme ai soliti compagni di merenda, tra le quali brilla la Lucia Salaris una compagna “stagionata e ribollita” (politicamente inteso), che oggi manovra – dietro le quinte – un gruppo di giovani sprovveduti dalla faccia pulita.
I compagni di merende, cercano così oggi di salvarsi – dopo le varie scissioni e rivendicazioni interne con numerosi malpancisti – e si riuniscono oggi in coda al “ragazzotto manovrabile”, cercando di mistificare i fatti storicamente noti, al fine di evitare l’apertura degli archivi che – ve lo ha dimostrato la Assessora Tonioni che non potevamo dimenticare di citare – contengono ancora molti scheletri da denunciare alla pubblica opinione.
Questo è quanto: ai nostri lettori aglianesi, passa la parola per la scelta del Sindaco.
[Alessandro Romiti]
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