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PISTOIA. [a.b.] Pier Luigi Galligani, ex sindaco di Ponte Buggianese,ex presidente della Società della Salute della Valdinievole e reggente del coordinamento costituitosi dopo le dimissioni di Riccardo Trallori da ieri sera è il nuovo segretario provinciale del Pd di Pistoia.
Galligani (già in direzione provinciale con la responsabilità di ambiente e difesa del suolo) è stato scelto nell’ambito della assemblea provinciale del partito presieduta da Luciano Mazzieri.
Al voto non ha partecipato Paolo Bruni (ex segretario comunale del Pd) che, nell’augurare a Galligani comunque i suoi migliori auguri di buon lavoro, ha affidato ad un post su facebook le sue motivazioni:
“Ringrazio il Presidente Mazzieri e il Partito regionale per aver tentato di arrivare all’appuntamento di oggi con una proposta autorevole e largamente condivisa. Purtroppo, per me, non ci siamo riusciti.
Le sconfitte sul piano nazionale e locale degli ultimi due anni e quella drammatica del 4 marzo scorso, portarono il nostro Segretario a rassegnare le dimissioni; un atto che aprì una discussione seria e sincera, a tratti ruvida, nei nostri organismi… una discussione che non poteva essere liquidata in poche riunioni ma che meritava di essere ampia e diffusa e poi di sedimentare e decantare… in virtù di ciò condividemmo la necessità di una reggenza provvisoria e collegiale il cui coordinamento fu affidato a Pierluigi Galligani.
Ciò a dimostrazione che eravamo in una fase “non ordinaria”.
Ecco —come metodo — da una fase “straordinaria” mi sarei aspettato che scegliessimo di uscire con un percorso più ampio e coinvolgente della sola “consultazione istituzionale” di Eletti e Segretari… poteva essere un confronto fra le Aree politiche del Partito… o la condivisione preventiva, in questa Assemblea, del profilo e dei criteri con cui cercare la donna o l’uomo più adeguato per questo ruolo in questa fase…
Il fatto che ciò non sia avvenuto non la considero una responsabilità specifica di qualcuno ma piuttosto un limite di tutti noi (sicuramente del sottoscritto) che non abbiamo sentito l’esigenza di porre la questione…
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Detto ciò… due mesi fa Galligani ci ha scritto una lettera per comunicarci che considerava concluso l’incarico e per mettere in risalto almeno tre questioni importanti:
1. La NON autorevolezza dell’esperienza innanzitutto. Ad emblema di tale affermazione portava il vano tentativo compiuto nell’avviare un confronto con quelle realtà che andranno al voto la prossima primavera;
2. La constatazione di aver visto spesso prevalere l’appartenenza ad una “componente” piuttosto che lo sforzo per ricercare una sincera “collegialità”;
3. La necessità, come Partito, anche a livello locale, di rigenerarsi, di aprirsi alla società e quindi di trovare un nuovo Segretario.
Prendo atto dei primi due punti e applaudo sul terzo.
Due settimane fa, alla bella iniziativa promossa dall’Unione Comunale di Pistoia per analizzare i risultati del questionario fatto nei mesi estivi… fra i dati negativi emersi mi ha particolarmente colpito quello relativo alla domanda: “Perché avete smesso di votare PD?” … la maggior parte delle persone ha risposto “Perché ha una classe dirigente chiusa e presuntuosa”.
Ecco, essere definiti “chiusi e presuntosi” da coloro che fino all’altro ieri ci votavano, mi ha fatto male e credo debba farci seriamente riflettere. Se però alla prima occasione noi rispondiamo come stiamo per fare – secondo me – dimostriamo ancora una volta di non sapere ascoltare.
Abbiamo bisogno di discussioni più collettive e libere; di organismi meno pletorici e più decidenti. Le aree culturali sono una ricchezza ma le correnti sono nocive per il nostro dibattito interno ed esterno; o le superiamo per davvero o rischiamo che ad essere superato sia il Pd.
Apertura e rinnovamento è un binomio essenziale per risalire la china. Forse siamo ancora in tempo perché fuori e dentro di noi ci sono tante risorse che possono rappresentare il rinnovamento pur vantando competenze ed esperienza nei mille settori della società; e dentro e fuori da noi ci sono energie giovani anagraficamente ma che hanno già dimostrato capacità, intelligenza ed entusiasmo la cui valorizzazione può rappresentare il nostro investimento più prezioso.
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Oggi stesso abbiamo avuto conferma di questo. È quell’energia che si percepiva al Museo Marini poche ore fa che dobbiamo veicolare nelle nostre riunioni e assemblee; è quella curiosità nell’approfondimento di grandi tematiche che riguardano il Pianeta che dobbiamo riscoprire con piacere; è quell’entusiasmo di far parte di una comunità che si ritrova in valori e ideali condivisi che dobbiamo rendere contagioso per trovare nuovi compagni di strada e per recuperare quelli che per sfiducia, stanchezza e disincanto quella strada l’hanno abbandonata…
È un Pd responsabile ma radicale, equilibrato ma determinato, serio ma entusiasta… quello che dobbiamo costruire sul territorio per tornare ad aggregare, a unire, a convincere e a vincere nelle periferie e nel Paese.
Interpreto e declino così quella “scossa” di cui parlò Riccardo Trallori quando, da leader qual è, si assunse la responsabilità di una serie di sconfitte, che in realtà dipendevano da lui solo in minima parte, rassegnando le dimissioni. Si dimise per dare una scossa al Partito…. non parlò di solletico!
La proposta di Pierluigi a me pare non colga queste esigenze ed aspettative.
È, oltretutto, una proposta che cozza anche con un impegno importante che ci eravamo presi nella fase della costruzione della reggenza unitaria… quando condividemmo che della stessa potevano far parte solo persone che non avrebbero corso successivamente per la Segreteria… e poco importa se ciò sia stato scritto o meno… ci sono “strette di mano” che hanno valore maggiore di un contratto dal notaio.
E allora, anche qui, cerchiamo di abituarci sempre più a dire ciò che si vuol fare e a fare ciò che si è detto… altrimenti ogni nostra decisione sarà a rischio di credibilità. Non sprechiamo l’opportunità che abbiamo davanti. Dimostriamo coraggio e generosità e al tempo stesso chiediamo coraggio e generosità.
Prendiamoci ancora un pò di tempo e lavoriamo insieme ad una proposta realmente unitaria e nel solco del rinnovamento; dimostriamo coraggio e generosità investendo su energie che abbiano questi requisiti e chiediamo alle stesse altrettanto coraggio e generosità nel mettersi a disposizione del Partito in uno dei suoi momenti più difficili.
Per me è ancora possibile. Mi piacerebbe che avessimo la voglia di provarci. Sarebbe certamente un modo per iniziare il nuovo anno guardando nella direzione giusta: avanti verso il futuro!