pieve a nievole. IL CONSIGLIO COMUNALE REVOCA LA CITTADINANZA ONORARIA A BENITO MUSSOLINI

La figura storica di Mussolini è in conflitto con i principi di pace, uguaglianza, democrazia e libertà che oggi ispirano e guidano la comunità cittadina di Pieve a Nievole e la Costituzione Italiana

Revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

PIEVE A NIEVOLE. “La figura storica di Benito Mussolini, capo del regime fascista e responsabile politico della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, è in conflitto con i principi di pace, uguaglianza, democrazia e libertà che oggi ispirano e guidano la comunità cittadina di Pieve a Nievole e la Costituzione italiana”.

Con questa motivazione il consiglio comunale di Pieve a Nievole – riunito in videoconferenza il 30 luglio scorso ha ratificato a maggioranza con 10 voti a favore (tra questi anche quello del capogruppo del Movimento 5 Stelle Pomponio) la delibera di giunta comunale del 21 luglio con cui si è decisa la revoca della cittadinanza onoraria concessa il 22 maggio del 1924 “ritenendola incompatibile con i valori di cui il Comune di Pieve a Nievole e la sua comunità sono oggi portatori”. Si è dato atto anche che la cittadinanza onoraria, proposta presentata dall’allora Sindaco Francesco Natucci e approvata all’unanimità, ad oggi risulta in contrasto con lo Statuto del Comune di Pieve a Nievole.

“Secondo numerosi storici – si legge nella delibera —, Benito Mussolini fu considerato anche il mandante politico della vile aggressione nei confronti di Giovanni Amendola, uomo dalla forte volontà liberale e riformista, intellettuale e politico che in virtù di un convinto antifascismo, ha pagato con la vita la sua coerenza ai valori democratici, aggressione avvenuta sul territorio del Comune di Pieve a Nievole il 20 luglio del 1925 in località Panzana dove è stato eretto un cippo alla memoria”.

“Non possiamo e non vogliamo essere la città ove Giovanni Amendola, nei cui principi e valori antifascisti e democratici questa città si riconosce pienamente, subì il vile attacco fascista e poi avere come cittadino onorario colui che numerosi storici considerano il mandante politico dell’ aggressione che lo portò prima all’ infermità e poi alla morte il 7 aprile del 1926 anche a causa delle ferite riportate nel vile agguato subito”.

Prima della votazione hanno abbandonato il Consiglio Comunale i consiglieri di centrodestra Cialdi e Lupori. Si è astenuto invece il consigliere Ciappei.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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