pieve a nievole. LE DIFFICOLTÀ NEL FARE OPPOSIZIONE IN ERA COVID? UGUALI A QUELLE DI UN PERIODO “NORMALE” IN UN COMUNE DI CENTROSINISTRA

Andrea Raperilli (Fdi Pieve a Nievole)

PIEVE A NIEVOLE. Venerdì 12 giugno alle ore 19 si è svolto, in versione streaming per la prima volta, il Consiglio Comunale di Pieve a Nievole. Oltre a qualche ratifica su spostamenti di bilancio, già per altro effettuati dall’amministrazione comunale, all’ordine del giorno erano presenti anche 2 punti riguardanti molto da vicino le tasche dei cittadini.

Al punto 4 la convocazione del Consiglio riporta come argomento l’acconto Imu 2020 – determinazione; il Sindaco e la sua giunta hanno deciso in sostanza che, a pochi giorni dalla scadenza della prima rata del pagamento Imu fissato per il 16 giugno, coloro e solo loro che hanno avuto difficoltà economiche riconducibili al Covid, possono differire il pagamento di quanto dovuto al 30 settembre.

In realtà il cittadino ha dovuto pagare entro il 16 giugno la quota maggiore (quella statale) che non è stata procrastinata, per poi pagare entro il 30 settembre la quota comunale della prima rata che rappresenta una piccola parte rispetto all’intera rata, per poi procedere alla corresponsione del saldo entro il 16 dicembre.

Nel frattempo, il cittadino che richiede di avvalersi di questo beneficio, entro il 31 ottobre dovrà compilare e presentare un questionario nel quale dovrà indicare le ragioni che lo hanno portato a richiedere questa dilazione. Questa decisione, portata in consiglio comunale il 12 giugno, ovvero a soli 4 giorni dalla scadenza della prima rata compreso sabato e domenica, non ha permesso, a chi ne voleva beneficiare, di avere il tempo tecnico per andare nuovamente dal proprio commercialista oppure agli sportelli preposti a farsi preparare il nuovo conteggio.

Questa soluzione, che in qualche modo avrebbe dovuto venire incontro alle difficoltà economiche dei cittadini visto che di fatto siamo passati da due a tre rate, non aiuta affatto i contribuenti. Il 13 giugno (sabato e a soli 2 giorni utili prima della scadenza) sul sito del Comune viene specificato che il differimento riguarda, così come determinato in data 9 giugno nella risoluzione n. 5/DF del Ministero delle Finanze, solo la parte del tributo di spettanza comunale e non quella di spettanza statale che va regolarmente versato entro il 16.

Questa decisione secondo noi ha creato solo notevole confusione nei contribuenti che, avendone diritto e in un lasso di tempo molto ristretto, hanno dovuto far ricalcolare la quota da versare entro il 16 giugno. Di questo dobbiamo ringraziare anche il Governo che continua a dare prova di improvvisazione e intempestività circa argomenti, come i tributi, che riguardano milioni di cittadini.

Altro argomento importante in discussione (si fa per dire visto che la minoranza ha ben poco spazio di manovra e di intervento) era la Tari e le bollette in scadenza. Il Comune di Pieve ha deciso di riscuotere il tributo in 3 rate: la prima e la seconda (pari ciascuna al 35% del dovuto) con scadenza rispettivamente al 31 luglio e 31 ottobre oltre ad una terza rata di saldo/conguaglio con scadenza 15 dicembre.

Le rate saranno calcolate sulla base delle bollette dello scorso anno in attesa che vengano approvate le tariffe per il 2020. In data 5 gennaio 2020 il gruppo consiliare Centro destra per Pieve ha protocollato una mozione in cui si impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale a modificare l’art. 42 del Regolamento per la disciplina della I.U.C prevedendo per le bollette superiori ai 500,00 € la possibilità di effettuare il pagamento in 5 rate (anziché 3).

Il Comune di Pieve a Nievole

Ci aspettavamo la convocazione del Consiglio Comunale nel mese di gennaio o febbraio, quando ancora non ci trovavamo nel clou dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, nel cui contesto sarebbe stato esaminato e votato l’atto sopra menzionato. Invece dal 20 dicembre 2019 a Pieve non si è tenuto alcun Consiglio Comunale, impedendo di fatto che la nostra mozione venisse discussa.

Siamo ben consapevoli delle difficoltà imposte dal lockdown ma come è stata usata la piattaforma tecnologica GoToMeeting fornita dalla ditta LCL Comunicazione S.r.l.s. di Monsummano Terme (PT) per le riunioni di Giunta già nel mese di aprile, la stessa tecnologia poteva e doveva essere usata per convocare il Consiglio.

Tra l’altro Pieve è stato uno dei pochissimi Comuni della Valdinievole in cui da mesi non si è più riunito il Consiglio. Magari con un opportuno confronto dalla nostra proposta poteva scaturire un documento congiunto che prevedesse un alleggerimento concreto del tributo a favore della cittadinanza…

Successivamente abbiamo anche trasmesso tramite PEC apposito invito all’Amministrazione ad avviare urgentemente iniziativa presso Ato Toscana Centro volta a perseguire l’obiettivo di riduzione della Tari per le imprese commerciali e artigianali in considerazione dei mesi di chiusura delle attività.

Per quanto in nostra conoscenza non possiamo che evidenziare un risultato nullo riguardo alla diminuzione per le attività rimaste chiuse. Ci domandiamo se il nostro Comune si sia attivato con gli altri Comuni della Provincia di Pistoia e della Valdinievole per chiedere ad Ato ed Alia un ricalcolo delle tariffe.

Ancora una volta la promessa di un maggior coinvolgimento della minoranza nel governo del Comune è rimasta solo sulla carta visto che non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte del Sindaco.

Andrea Raperilli —   Portavoce FdI Pieve a Nievole

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