PIEVE A NIEVOLE. La Democrazia non è di casa nell’amministrazione comunale di Pieve a Nievole. Anzi è tenuta ben fuori dall’uscio.
Non è servita neanche la visita del Presidente del Tribunale di Pistoia ad un recente Consiglio comunale che, a seguito di disposizioni di una sentenza giudiziaria, ha spiegato il concetto di Democrazia a Sindaco, Consiglieri comunali e studenti. Evento che ha portato ahinoi Pieve a Nievole all’attenzione delle cronache nazionali con tanto di servizio del TG1 Rai.
Nell’ultimo Consiglio comunale il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione inerente il necessario nuovo assetto amministrativo della Valdinievole, in buona sostanza sull’acceso dibattito che si stà svolgendo sulla carta stampata su fusione e unione dei Comuni valdinievolini.
Il MoVimento 5 Stelle voleva impegnare il Sindaco a favorire l’istituzione di un tavolo di lavoro insieme alle altre amministrazioni comunali, aperto anche ad Associazioni e cittadini, per discutere e pianificare un percorso che portasse all’elaborazione di proposte concrete di assetto amministrativo. E che indirizzasse i cittadini a scegliere l’opzione più adatta alle loro esigenze, magari attraverso un referendum popolare. Mozione che è già stata presentata ed approvata, seppur con qualche modifica, dai Consigli comunali di Montecatini Terme e Buggiano.
Invece a Pieve a Nievole tale mozione è stata respinta. Fondamentali sono state le parole del Sindaco che in buona sostanza ha dichiarato che “Noi pensiamo che in Valdinievole sia meglio l’unione dei Comuni”, dove per “Noi” non intendeva certo la maggioranza dei cittadini ma i 9-10 Sindaci che ultimamente si riuniscono in “segrete stanze”, le cui riunioni vengono pubblicizzate solo dopo averle fatte e non prima, in cui stanno già elaborando un regolamento sull’unione dei comuni di cui non è dato sapere i particolari.
Possono una decina di persone decidere del futuro assetto amministrativo della Valdinievole al posto di oltre centomila cittadini? Con quale mandato si arrogano il potere di farlo?
Sarebbe interessante sapere anche cosa pensa a riguardo l’Onorevole Fanucci che in questi mesi si è speso in un tour dei Comuni valdinievolini a spiegare i vantaggi e i favori che porta la fusione dei comuni, cosa assai diversa dall’unione proposta dai Sindaci Pd.
Per l’ennesima volta i cittadini vengono estromessi da discussioni e decisioni che li riguardano direttamente, cosa ormai abituale a Pieve a Nievole dove vige la regola della “determinazione calata dall’alto”, andando contro i concetti di base della Democrazia e della partecipazione di cui il Sindaco Diolaiuti, per ora, pontifica a parole ma non con atti concreti.
Emblematica la questione del raddoppio ferroviario per cui un comitato cittadino nato spontaneamente ha presentato in Comune una petizione forte di oltre 500 firmatari, oltre il 10% dei votanti pievarini, e di cui il Sindaco non si è degnata neanche di rispondere. Petizione probabilmente finita in un cassetto di qualche scrivania comunale e lì rimarrà e di cui non è stata neanche prodotta copia alle forze di minoranza, come vorrebbe il buon senso primancora che la legge.
Il MoVimento 5 Stelle avverte i cittadini di Pieve a Nievole che si stanno prendendo decisioni amministrative importanti per il loro futuro a loro insaputa e li invitiamo ad informarsi e attivarsi per il loro coinvolgimento nelle determinazioni che influenzeranno in maniera importante le loro vite e quelle dei loro familiari.
MoVimento 5 Stelle Pieve a Nievole