pieve a nievole. «PRIMA DELLE RUSPE VIA LE SCELTE SBAGLIATE»

Uno dei volantini realizzati dal Comitato
Uno dei volantini realizzati dal Comitato

PIEVE A NIEVOLE. Nelle settimane scorse si sono svolti i tanto attesi incontri pubblici sul tema della nuova viabilità di Pieve a Nievole in seguito al raddoppio ferroviario.

È risultato evidente la volontà di questa amministrazione di voler dividere il traffico urbano da quello pesante ed extraurbano, per questo motivo il sindaco in prima persona si è fatto promotore, in questo ultimo anno, delle volontà già espresse dal protocollo d’intesa del 2010 che prevedeva la realizzazione di una variante regionale che dalla Panzana SR435 Lucchese dovrebbe portare tutto il traffico a lunga percorrenza sulla SR436 Francesca, fino all’autostrada, con una serie di rotatorie e per alcuni tratti in soprelevata.

Questi sono aspetti che ovviamente non possono far altro che preoccupare: nonostante l’impegno dell’amministrazione e degli altri enti interessati pensiamo alla problematiche relative al reperimento delle risorse economiche, cosa che potrebbe dilatare i tempi di realizzazione. Ad oggi infatti non conosciamo costi, tempi di realizzazione e modalità più precise.

L’altra importante opera viaria che verrà realizzata nel territorio pievarino sarà la bretella stradale dell’area Minnetti che costituirà per i prossimi anni l’unica strada di collegamento fra il Nord e il Sud del paese.

Questa strada ormai denominata Minetti, necessiterà della realizzazione di due rotatorie proprio nell’area adiacente all’entrata delle officine, per la cui realizzazione si renderà necessario l’abbattimento di un’area verde attualmente molto frequentata da anziani e bambini.

Alla casetta del Verde il sindaco si è impegnato a prendere accordi con i comuni limitrofi affinché il traffico pesante sia opportunamente smistato e non debba gravare sul nostro comune che già deve farsi carico di gran parte del traffico della Vadinievole.

L'area interessata ai lavori
L’area interessata dai lavori

Parole rassicuranti e che ci rendono meno preoccupati, sapendo che l’amministrazione non vorrà stravolgere un’area perlopiù residenziale, evitando di minarla con un traffico inquinante dal punto di vista ambientale ed acustico, oltre ad essere pericoloso, trattandosi di una zona di frequentata da anziani e ragazzi delle vicine scuole medie. Ci auguriamo una maggiore attenzione alla qualità urbana.

Riguardo al sottopasso carrabile e anche a quello pedonale che comporteranno, la deviazione del fosso Bellintona e uno scavo di nove metri in un’area già soggetta ad allagamenti, sono emerse in maniera evidente le preoccupazioni dei tanti cittadini presenti, dettate dal buonsenso. Se è vero che tecnici qualificati e disponibilità economiche hanno permesso di realizzare il tunnel sotto la manica, è altrettanto vero che i casi di sottopassi allagati più o meno vicini a noi si verificano con una preoccupante frequenza.

Alla casetta del verde, uno dei tecnici presenti per gli enti interessati ha comunque confermato la presenza di problemi idraulici sulla zona e che la cosa è anche all’attenzione degli enti stessi. Questo approfondimento è necessario e speriamo che la problematica sia resa pubblica per poter meglio comprenderne le motivazioni, per evitare una soluzione frettolosa che non sia garante della sicurezza della stessa opera.

Anche all’incontro presso il Bar Valerio i cittadini hanno espresso con fermezza i propri timori per un progetto di viabilità che non è piaciuto, non era conosciuto e i cui presunti benefici apportati dalla variante regionale chissà quando si vedranno.

Come il sindaco ha sottolineato Pieve si trova schiacciata in un territorio attraversato da autostrada, ferrovia e fiume Nievole. Tante caratteristiche che impattano pesantemente sulla vivibilità del paese stesso.

Tutto questo, però non basta per giustificare la scelta della soluzione meno peggio (per riportare l’espressione del sindaco). Sinceramente ci aspettavamo un po’ di più per il nostro martoriato paese.

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Il presente e il futuro di un’area di Pieve a Nievole

Quello che ci attende è il frutto delle decisioni delle precedenti amministrazioni, come più volte sottolineato dal sindaco. Non lo mettiamo in dubbio: probabilmente in un paesino come Pieve a Nievole, le opere di raddoppio ferroviario e di modifica della viabilità devono essere sembrate molto lontane nel futuro; non è stata capita fino in fondo la portata, la complessità, l’importanza delle opere stesse. A nostro avviso le decisioni sono state prese con leggerezza e senza informare i cittadini.

Il fatto che la nuova viabilità è nel regolamento urbanistico non può bastare per mettere tranquille le coscienze dei nostri amministratori passati e presenti. Le opere di questa portata devono essere condivise, la popolazione deve essere informata in maniera capillare.

L’importanza di quello che ci attende doveva essere trasmesso e verificato.

Tra l’altro notiamo che gli atti relativi al percorso che portò alle scelte del riordino viario sono stati pubblicati sul sito del comune proprio il 18 novembre scorso, giorno della prima assemblea pubblica. È evidente che anche in comune si sono accorti che le informazioni non erano passate.

Mentre il nostro sindaco cerca di sottolineare quanta importanza avevano dato i suoi predecessori alla viabilità affidando alla prestigiosa facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa lo studio sul riordino viario, noi dobbiamo notare che tale studio, organico e completo, è stato preso solo per una piccola parte: quella che passa per l’area Minnetti, altri aspetti del progetto sono stati ignorati o scartati, lasciando zoppa una soluzione che andava realizzata in modo unitario per portare vantaggi alla città a seguito dell’eliminazione dei due passaggi a livello. La soluzione pensata dall’amministrazione sarà sicuramente peggiorativa della situazione attuale della viabilità.

Sarebbe meglio chiedersi perché ostinarsi a perseguire questa scelta, Pieve si merita la soluzione meno peggio? Forse sarebbe meglio ripensare a progetti scartati ma molto meno costosi e meno pericolosi, perché anche se la nave è partita, ancora in porto non ci siamo arrivati tanto per usare qualche metafora e visto che i soldi sono della comunità pretendiamo dalla nuova politica o presunta tale che scelte evidentemente sbagliate siano cambiate, prima che arrivino le ruspe.

A lavori fatti, quando sarà ormai impossibile rimediare a quanto realizzato, se ci sarà un evento disastroso, saranno i responsabili dei vari enti che hanno firmato atti, documenti e progetti a dover rispondere a posteriori di quanto annunciato, più e più volte, da semplici persone che vivono a Pieve a Nievole e che hanno la piena consapevolezza del proprio territorio. Speriamo non capiti mai, ma è necessario dirlo adesso e farlo conoscere a tutti, dopo sarà solo retorica.

Comitato per il Territorio di Pieve a Nievole

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