Andrea Raperilli risponde al sindaco Gilda Diolaiuti
PIEVE A NIEVOLE. Visto che siamo stati tirati in ballo circa la ratifica della revoca della cittadinanza a Benito Mussolini presentata dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale a Pieve, ci sentiamo in dovere di rispondere al Sindaco Diolaiuti, anche se il nostro gruppo consiliare si è già espresso molto chiaramente nella sede più opportuna.
L’unico motivo per il quale l’ordine del giorno prevedeva la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini 75 anni dopo la sua morte anzichè inserire la nostra interrogazione sulla situazione dei parcheggi in Via delle Cantarelle, era, a nostro avviso, la ricerca di attenzione da parte del Sindaco, allora ancora in corsa per un posto alle regionali….ma se Dio vuole tutto è andato come doveva andare e si è scongiurato il classico sistema all’italiana secondo il quale quando uno fa male per toglierlo di torno lo si promuove portandolo così a far danni ad un livello ancora più alto.
Quanto all’assenza in aula del Centrodestra per Pieve durante la votazione della….guardate bene….“ratifica della delibera di Giunta della revoca”, il mancato voto è stato da noi ben motivato ritenendo (senza entrare nel solito stucchevole richiamo all antifascismo che puntualmente si ripresenta prima di ogni elezione da 75 anni a questa parte) che Pieve abbia ben altri problemi riguardanti la viabilità, la sicurezza ed i servizi.
Sinceramente trovare in Consiglio Comunale ad una “ratifica” del genere è per noi offensivo dell’intelligenza umana nonchè un chiaro ed evidente modo di distogliere l’attenzione da una situazione diventata almeno imbarazzante.
In ultimo ci chiediamo: Pieve è sempre stata amministrata dalla sinistra, ma ci voleva questo Sindaco per accorgersi che nel 1927 era stata attribuita la cittadinanza onoraria a Mussolini oppure, per caso, se ne sono accorti in fase di studio per il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre?
Andrea Raperilli
Portavoce FdI Pieve a Nievole