Nel frattempo anche il famoso Ordine dei Giornalisti di Firenze e la stessa Associazione Stampa fanno onore alla famosa traduzione-fake dell’espressione virgiliana «veteres migrate, coloni!»
MA LA MELONI NON LO SA
CHE IL SUO ASSESSORE I GIORNALISTI ASSALIRÀ
E CHE PER COLPA DI PATRIZIO
POTRÀ ARRIVARE IL COMMISSARIO PREFETTIZIO. . .
PIRE, PIETRE & CIOTTTOLI: spieghiamo l’arcano per non rischiare di prendere un’altra querela dalla leghista Sonia, legatissima al senator Patrizio.
Già un’altra volta per aver scritto il commento di un lettore (del tutto innocuo), in virtù del suo centinaio di appoggi, la Sonia, che prima mi amava, mi ha denunciato: e sùbito il signor Claudio Curreli – plurimpegnato sia come PM, che come terraperturista a favore dell’ingresso illecito di clandestini (io preferisco i terrapiattisti, sono più simpaticamente pizzaioli…), indi come dissuasore non di velocità, ma di prostitute sulle rotonde di Agliana –, si fregò le mani dalla felicità e mi rinviò a giudizio con il povero e innocente Alessandro Romiti, anch’egli sgradito al sistema.
Pire da Pira: «catasta di legna per cremare i morti» oppure il più modesto nome, non della rosa di tipo Umberto Eco, ma della pera che nasce sui peri. Pietre da La Pietra (Patrizio di FdI), parola che significa, in pratica, sasso/sassi: e i sassi, si sa (= in lingua italiana arcaizzante sàssi ha lo stesso significato di si sa), difendono i loro correligionari rotondi, e cioè i ciottoli, anche d’Ombrone. E sbagliano.
Perché pire, pietre & ciottoli? Perché questi tre personaggi in cerca d’autore sono strettamente legati fra loro. I danni di oggi ad Agliana (Agrùmia), e non solo, dipendono equamente da questi tre.
La Pira volle, sempre volle, fortissimamente volle come sindaco afeumiènse il buon epigrastràlgico Pedrito Benesperi. Manuel Vescovi non voleva sentirne parlare e c’aveva visto giusto! Lui prediligeva, in lista civica, Giacomo Mangoni: tutt’altra ciccia da Pedrito con il costante mal di stòmego e scarso appetito. Ma Luca sgusciò tra le maglie dei candidabili quando la Pira prese le redini della Lega a Pistoia. Márquez avrebbe detto Cronaca di una morte annunciata oppure La mala ora.
I più o meno nefasti risultati si vedono oggi, ma sono destinati a avere effetti, purtroppo, anche domani. Quali effetti? Intanto la conduzione leghista della Pira si è dimostrata fragilissima: come in Totò, Peppino e la malafemmina c’era stata una grande morìa delle vacche; nel film diretto dalla Sonia la moria c’è stata fra i leghisti.
E continuerà anche fino alla fine delle consiliature di Agliana-Quarrata-Pistoia, in virtù degli errori di calcolo di chi ha sempre fatto i conti con il pallottoliere anziché con la calcolatrice o il computer.
Sono convinto che la Lega tenderà a sbiadire fino alla più o meno completa evaporazione (è successo da tutte le parti); mentre FdI della inconsapevole Giorgia, strangolato in ogni modo dal senator Patrizio, si raggrinzirà come le albicocche seccate.
Su questo peseranno non solo l’ignominioso trattamento riservato all’Elena Bardelli, ma anche le scelte, sbagliatissime, dell’autostrada aperta dal La Pietra verso la scoloritura comunistizzante del suo partito locale: non fate casino – diceva ai suoi – e non salite le scale della procura.
È vero che salire le scale della procura è assolutamente inutile, perché illumina come il sole il fatto che essa blandisce e protegge il Pd pistoiese (vedi gli sconci dei bassi profili di mezzo secolo dell’inquinamento, delle discariche e dell’inceneritore di Montale); ma invitare i suoi a far la figura dei coglioni (storia di Lorenzo Galligani) e non dare la lezione che si merita a Ciottoli, la dice e la chiarisce tutta sull’incapacità di ragionare in termini di corretta e morale politica.
Anche la sfarinatura della Lega di Agliana non ha insegnato nulla a Pire, Petre e Ciottoli. E non meglio sta lavorando, il senator Patrizio, a Quarrata, dove non solo non ha fatto crescere un candidato sindaco credibile, ma è andato addirittura a pesca nel serbatoio della sinistra imponendo democraticamente l’Irene Gori: che rappresenta chi? E non fatemelo né dire né tantomeno ripetere. Vediamo solo per ciò che è, una candidata inconsistente.
Bon! Salute a tutti e figli – come si dice – maschi!
Però… Le pietre non possono apparentarsi coi ciottoli. Specie se quelli d’Ombrone aggrediscono la gente in Comune; e se la gente aggredita è, per giunta, anche giornalista.
Nel frattempo auguri vivissimi di pronta guarigione dal Covid al vicesindaco Fedrico Ferretti Giovannelli, e a Oliviero Billi.
Una domanda finale: ma loro erano vaccinati o no? E se erano vaccinati, o giornalisti pavidi di Pistoia, a che cazzo serve un vaccino che non vaccina e non protegge? A far crescere, forse, la coda a tutti per poi tagliarla e farla alla… vaccinara?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
NOTA FILOLOGICO-UMORISTICO-MORALE
«Veteres migrate coloni» (Buc. IX, 4) significa «o antichi coltivatori di queste terre, andatevene altrove!».
L’ironia che prende in giro la ciucaggine di molti dottori-laureati traduce, ridancianamente: «coi vetri mi gratto i coglioni!».
Lo stesso hanno fatto e stanno facendo, sul caso aggressione-Ciottoli, sia l’Ordine dei Giornalisti che l’Associazione Stampa Toscana.
Come parimenti non avevano fiatato su 104 miei giorni di arresti domiciliari di cui devo ringraziare i provvidi signor Claudio Curreli e signora Patrizia Martucci – bocciati dal Tribunale del Riesame.