PISTOIA. Piste ciclo-pedonali a Pistoia, saranno vera gloria? Prendiamo ad esempio la pista ciclo-pedonale di via degli Armeni nel tratto lungo villa Capecchi, una parte della struttura in cui i percorsi rispettivamente dedicati a pedoni e biciclette sono delimitati solo da appositi simboli sull’asfalto.
Così spesso le biciclette devono suonare il campanello nel passarvi ed i pedoni spostarsi in fretta. La cosa di per sé si presta a litigi tra ciclisti e pedoni che per distrazione si trovano a percorrere la corsia non riservata a loro, con i secondi inevitabilmente in una posizione di debolezza.
Una classica situazione in cui vedere un vigile urbano in zona non guasterebbe, oltre che nel centro storico gli agenti possono essere utili alla cittadinanza anche a ridosso della terza cerchia muraria. Perché non sta scritto da nessuna parte che in una situazione di tale tipo debba prevalere il cittadino più prepotente, nemmeno per parlar burocratese nelle cosiddette “Disposizioni transitorie e finali” che solitamente leggono solo i più volenterosi.
E poi, anziché voler fare gli originali, non era più semplice fare una pista ciclabile con i percorsi per pedoni e biciclette ben delimitati? Altre situazioni atipiche, pur rimanendo in linea d’area nella stessa zona.
La stessa pista, che continua fino a piazza Oplà per la gioia di tutti gli sportivi, ha comportato per i cittadini di via Olimpiadi (nel tratto dall’incrocio con via dei Macelli a via Pagliucola) la perdita di cassonetti della spazzatura e campana per la raccolta del vetro: cittadini, anche anziani, abbiate gambe fino all’isola ecologica più vicina!
La pista lungo il torrente Brana è delimitata come si deve nei due percorsi pedonale-ciclabile, solo che quello riservato al pedone è generalmente pieno di erbacce almeno dall’inizio di via dei Macelli all’incrocio con viale Italia!
La pista nel tratto di via dello Stadio dall’intersezione con via dei Macelli a quella con via Donatori del Sangue è nota invece per il platano pluridecennale che campeggia nel bel mezzo del percorso: un’opera d’arte in originalità realizzare una pista attorno ad un albero, pochi saranno i casi del genere in Italia.
Eh no, almeno questa zona di Pistoia non è molto fortunata riguardo alle piste ciclabili!
Io dividerei le questioni: nei paesi evoluti in materia (basta andare in Austria) è normale trovare percorsi misti, dove una semplice riga bianca e un simbolo dividono come a Pistoia, pedoni e ciclisti che non si sognano nemmeno lontanamente di invadere lo spazio altrui.La differenza la fanno le persone. Probabilmente qui sarebbe auspicabile e utile, che un’opera d’educazione (a suon di multe) fosse fatta con costanza dai vigili urbani…ma vuoi mettere quanto è più semplice rastrellare multe sulle auto in sosta?
Riguardo alla rete ciclabile, seppur lentamente avanza e devo dire che, a parte le ridicolaggini, tipo le linee bianche tracciate qualche anno fa a S. Agostino e l’esilarante platano in Via dei Macelli, se implementate secondo un piano organico e di lungo periodo e adeguatamente mantenute (quella sul Viale Adua fa pena, come fa pena tutto il viale….come penosa è tutta la zona industriale di S.Agostino) non sarebbe poi malaccio