PISTOIA. Venerdì 22 aprile, alle 18, al Funaro avverrà la presentazione del libro “Szymborska, la gioia di leggere. Lettori, poeti, critici” a cura di Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci (Pisa University Press, Pisa, 2016), prima raccolta di saggi pubblicata in Italia, sulla poetessa polacca. Parteciperanno all’incontro Giovanna Tomassucci, Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista, Giacomo Trinci, poeta e traduttore e Massimiliano Barbini, responsabile della Biblioteca del Funaro.
In Italia, paese in cui molti scrivono poesie, ma pochissimi le leggono, Szymborska piace moltissimo. Da questa semplice, perfino banale constatazione, è nato il progetto di questo libro.
Nobel per la Letteratura 1996, la poetessa polacca ha conquistato nel nostro paese decine di migliaia di lettori, come hanno dimostrato le folle di appassionati accorsi alle sue letture pubbliche in varie città d’Italia.
A tutt’oggi i suoi versi e la sua figura vengono frequentemente citati sulla stampa, alla radio e alla tv, comparendo in canzoni e spettacoli teatrali, in graphic novel e soprattutto in centinaia di siti web, blog e video. Si può quindi addirittura affermare che, da manifestazione culturale, la predilezione per la sua opera si è trasformata in un atipico fenomeno sociale.
Una simile popolarità ha spinto la critica a percepire questa “presa” sui lettori come una salutare reazione ai vizi di certa nostra poesia contemporanea, troppo oscura e (non di rado inconsapevolmente) elitaria. In questa raccolta di saggi ci si è interrogati su quali siano gli elementi propulsivi di questo consenso condiviso, chiedendosi il perché la poesia di Szymborska, malgrado, o forse proprio a causa del suo appassionato pubblico di lettori e di una fama di autrice non complessa, abbia finora stimolato scarse letture critiche in Italia.
Il volume raccoglie riflessioni di poeti (Anna Maria Carpi, Alba Donati, Paolo Febbraro) e critici (Alfonso Berardinelli, Donatella Bremer, Roberto Galaverni, Giovanna Tomassucci), oltre a testimonianze di amici di Szymborska: Ewa Lipska, Jarosław Mikołajewski – ex Direttore dell’Istituto Polacco di Cultura di Roma, spiritus movens degli incontri italiani della poetessa – e il suo ex-segretario e attuale Presidente della Fondazione a lei intitolata, Michał Rusinek.
Tutto questo ben lontano da un generico e corale applauso, perché i contributi presentati sono vari per punto di vista e valutazione, dimostrando quanto possa essere personale, perfino imprevedibile, la lettura della poesia di Szymborska, una poesia apparentemente semplice, ma dietro la quale spesso possono dischiudersi prospettive labirintiche. Accanto a un intervento del traduttore di Szymborska Pietro Marchesani, vengono proposti ai lettori anche due inediti della poetessa: in copertina un collage “italiano” ispirato alla Torre di Pisa, in appendice una poesia del 1985, mai apparsa in Italia, Dialettica e Arte.
Il 23 aprile, alle17, alla Biblioteca delle Oblate di Firenze (via S. Egidio) il libro verrà presentato da Alfonso Berardinelli, Alba Donati, Niccolò Scaffai, Giovanna Tomassucci.
Donatella Bremer è Professore associato di Lingua tedesca presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, ha partecipato nel 1996 alla fondazione dell’associazione Onomastica & Letteratura ed è co-direttore della rivista «il Nome nel testo» e della collana di studi onomastici Nominatio. Le sue ricerche abbracciano, oltre alla linguistica onomastica, la storia della lingua tedesca di epoca tardo-medievale.
Giovanna Tomassucci è docente all’Università di Pisa. Oltre agli studi sulla letteratura rinascimentale, barocca e novecentesca in Polonia, si è dedicata alla cultura ebraica e al rapporto con la cultura polacca dell’editoria italiana. Traduzioni e studi sulla poesia polacca sono apparsi su riviste o antologie («L’ottavo giorno», «Alfabeta», Quaderni di Stilb, L’annuario mondiale della poesia, “Lo Straniero”) e siti web (L’ospite ingrato, L’imperfetta ellisse). Sue versioni di poesie di Wisława Szymborska sono apparse in «Stilb» (1981) e «Repubblica» (2012).
[sirianni – il funaro]