PISTOIA. Fortunati d’aver avuto sin da piccoli la possibilità di spostarci e visitare l’Italia e il resto del mondo, amanti dei viaggi ma soprattutto dei ritorni, abbiamo sempre ascoltato l’equazione Pistoia uguale a Zoo. E meno male, ci siamo detti! Meno male che molti dei turisti, giunti nella nostra città, si siano fermati all’area dello Zoo senza entrare nel centro storico, per molto tempo tenuto in uno stato non propriamente ortodosso.
Poi, con il trascorrere degli anni e il passare delle stagioni, Pistoia è migliorata ed è stato rivalutato ed esaltato anche il suo centro storico, peraltro splendido per beni artistici e storici. Certo che ancora molto deve essere fatto, perché il confronto va eseguito con il meglio, mai con chi sta peggio di noi (altrimenti è impossibile progredire e crescere): e il meglio, specie al Nord Italia ma anche in molte zone del Centro, c’è, esiste.
Prendiamo Ravenna, amministrata dagli stessi colori nostrani, ma tenuta come un bijou, un gioiello. Città bellissima e soprattutto pulita. Pulita come non è la nostra Pistoia, ahinoi. E pure l’aria di Ravenna, con tanti grossi stabilimenti petrolchimici nei dintorni, non è certo migliore della nostra (che, oddio, deve pure fare i conti con i pesticidi e gli scarti verdi bruciati a ogni ora del giorno e della notte da taluni sedicenti vivaisti).
Ma nonostante questo, in centro non si respira quell’effluvio di piscio che in estate da noi la fa da padrone. Sebbene questo, a giro non c’è una cartaccia in terra, non ci sono cumuli di foglie ai lati delle strade. Insomma, si ha la sensazione di essere in un altro mondo. Senz’altro più civilizzato.
È necessario ammettere che la responsabilità è nostra e solo nostra, di tutti noi pistoiesi: perché siamo i primi a lamentarci, ma pure i primi a creare discariche a cielo aperto per non fare la fatica di portare i rifiuti speciali laddove devono essere condotti o di telefonare per farceli venire a prendere gratuitamente davanti a casa.
Perché polemizziamo su tutto e tutti, ma ci va bene tirare fuori il pistolino per annaffiare un po’ di terra (e lo sputtanamento, canterebbero Cochi e Renato…) in qualsiasi luogo ci troviamo (è evidente, siamo deboli di vescica).
Non controlliamo quando dovremmo, non rispettiamo le regole, ma siamo sempre pronti a cercare il pelo nell’uovo. D’accordo: siamo noi i primi responsabili. Così assuefatti alla sporcizia, che ci meravigliamo, ci stupiamo delle piccole cose.
Prendete chi vi scrive: l’altra sera, alla chiusura del locale, ci trovavamo dinnanzi al Caffè Quadrifoglio a Sant’Agostino, con cui non abbiamo legami di alcun tipo, ma al quale in questo caso facciamo volentieri pubblicità.
Perché una delle ragazze che vi lavora, che non sappiamo neppure se proprietaria o gestrice o ancora dipendente, si è messa di buzzo buono a spazzare cicche, cartacce, persino involucri di bibite gettati da noi pistoiesi di fronte all’esercizio commerciale e nel parcheggio antistante.
Siamo rimasti così colpiti che abbiamo subito chiesto alla giovane donna “Ci scusi, ma lei non è di Pistoia vero?”, con questa che prontamente ha risposto “Della montagna” aggiungendo “Giusto sorprendersi, a Pistoia non spazza nessuno”.
Già, è proprio così: alzi la mano chi ha mai visto un netturbino spazzare le foglie nelle vie o vicino alle Mura oppure il sudicio diffuso ovunque. Ci dicono: non usa più.
Strano: a Ravenna gli scopini ci sono ancora. E Dante riposa là, perché noi toscani, più intelligenti furbi e capaci di tutti, l’abbiamo esiliato (per poi passare secoli a tentare di riportare le ossa dalle nostre parti).
Ahhhh…
[Gianluca Barni]
Gianluca…scusa se infierisco: sono 20 anni che giro col cane e sempre raccatto le cacche col sacchetto. L’anno scorso, in Corso Gramsci mi capitò di raccogliere i bisogni del mio cane e mi resi conto che mi stavano osservando: alle mie spalle una signora faceva commenti con l’amica e tra le altre cose le ha detto:-….deve essere un turista straniero…..-
Questo accadde nel 2015 D.C.
PS. Buon anno!
Hai perfettamente ragione, Massimo: a Pistoia, te lo confermo, non usa. Siamo nel Medioevo e non lo sappiamo.