pistoia. ASPETTANDO “SERRAVALLE JAZZ”: PETRUCCIANI ALLA SAN GIORGIO

Serravalle Jazz 2016PISTOIA-SERRAVALLE. Si conclude lunedì 22 agosto, con un pomeriggio dedicato al genio del piano jazz Michel Petrucciani, l’edizione 2016 della rassegna Aspettando Serravalle Jazz-Tre incontri tra cinema e jazz, alla biblioteca San Giorgio di Pistoia, mentre tutto è ormai pronto per l’inizio del festival “Serravalle Jazz 2016 – Piano Piano Forte Forte” (28, 29, 30 agosto), che è partner della rassegna, in un’ideale staffetta, tanto più attuale in tempi di Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

L’incontro su Michel Petrucciani intende disegnare un ritratto artistico e biografico del grande maestro francese del piano jazz, attraverso, materiali filmici documentari e di fiction, ascolti.

L’incontro si svolgerà nella saletta multimediale della biblioteca San Giorgio di Pistoia, alle 16, con ingresso libero (richiesta prenotazione: tel. 0573 371784).

Come quella di Luca Flores, a cui era dedicato l’incontro precedente, altrettanto breve, intensa e geniale è stata la vita di Michel Petrucciani (1962-1999), il musicista francese di origini partenopee considerato uno dei più grandi pianisti jazz di tutti i tempi, nonostante una terribile malattia genetica, nota come la malattia delle ossa di cristallo, lo avesse costretto a vivere una vita a metà.

Michel Petrucciani
Michel Petrucciani

Enfant prodige – inizia a suonare il piano a quattro anni –, la sua carriera professionale comincia a quindici, con il batterista Kenny Clarke, con cui a Parigi registra il suo primo disco. Dopo un tour in Francia con Lee Konitz, si trasferisce in California, entrando a far parte del quartetto del sassofonista Charles Lloyd. Fu quest’ultimo che dette fiducia al piccolo pianista francese che suonava divinamente, lanciandolo a livello internazionale. Il suo talento lo portò a suonare con musicisti già leggende del jazz, come Dizzy Gillespie, Chick Corea e Wayne Shorter.

Numerosi i riconoscimenti ottenuti, come i prestigiosi Prix d’Excellence, il Django Reinhardt Award e la nomina come “Miglior musicista europeo”. Ricchissima la sua produzione discografica. Il suo stile eclettico, recupera miracolosamente dagli stili di tutti i suoi predecessori del pianoforte, elaborando così una sorta di mainstream che lo caratterizzerà in tutte le sue esecuzioni. Da semiautodidatta, spiccava per la tecnica mostruosa al servizio di una commovente sensibilità musicale.

[simona polvani]

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