PISTOIA. Nasce il gruppo consiliare Lega Nord, capeggiato da Alessio Bartolomei. Ma basta con l’etichettatura di razzisti.
La Lega si prepara alla tornata delle amministrative con la più semplice delle parole chiave: il buon senso. “Perché sfido chiunque a farsi una passeggiata tranquilla di notte nel centro storico. Eppure anni fa accadeva” ha esordito Bartolomei.
Accanto a Bartolomei questa mattina, 17 marzo, Manuel Vescovi, capogruppo della Lega in Regione e Roberto Rettore, coordinatore comunale del partito per presentare alla stampa il nuovo gruppo consiliare (i cui nomi verranno resi noti la prossima settimana) rinnovando il sostegno della Lega al candidato sindaco per il centro destra Alessandro Tomasi.
In politica da 25 anni, ultimamente nel gruppo Pistoia Futura insieme a Salvatore Patanè, e con un’origine democristiana alle spalle che “mi ha sempre contraddistinto e non rinnego”, Bartolomei mira a creare un’alternanza nel clima politico pistoiese per queste amministrative targate 2017 “dato che questo è il primo passo verso la democrazia. Pistoia una delle pochissime città in cui non si è mai vista un’alternanza politica”.
Quattro le liste: Lega Nord, il partito trainante, Forza Italia, Fratelli D’Italia e una lista civica.
“Seconda volta che mi iscrivo ad un partito dopo Forza Italia fino al 2007 – dice – voglio che la città si svegli dal torpore in cui è caduta da tempo. Mi sono avvicinato alla Lega due anni fa, non avevo mai penato di fare un gruppo nuovo perché, sì sa, quando si cambia nome l’impatto è forte e il rischio c’è.
“Ma questa per me è una sfida: la Lega è un partito del ‘buon senso’, di chi è stufo di non poter fare una passeggiata tranquilla di notte nella propria città per colpa di una politica troppo permissiva con i migranti. Sì a chi viene da fuori ma solo ai regolari. Non siamo razzisti: siamo contro il conformismo e il politically correct. Siamo per il recupero delle periferie, per le case agli italiani per primi, per il rispetto della cultura e di chi entra in un nuovo paese e non ne vuole cambiare le regole”.
“Ci sono 7 telecamere funzionanti a Pistoia, tutte tra piazza del Duomo e la Sala –continua Bartolomei che non si astiene dal bacchettare lo Sprar, definendolo un modo sbagliato di sistemare i migranti- noi siamo per la vera integrazione, accompagnata da lavori socialmente utili”.
“Forse potrei perdere una parte dell’elettorato, perché i cambiamenti spesso spaventano: pace. Questa è una sfida per me – continua Bartolomei – cosa vengono a fare i migranti qui? Vengono a lavorare? Bene. Non siamo contro l’accoglienza. Ma l’accoglienza deve avere delle regole. Abbiamo paura dei cittadini che spontaneamente fanno le ronde: è la politica ad essere sbagliata”.
Dieci i punti cardine del programma del neo partito: case popolari prima agli italiani; sostegno alle famiglie e stop a qualunque ideologia gender; chiusura dei campi rom abusivi e controlli in quelli esistenti; no all’apertura di moschee e controllo a luoghi di culto mascherati da associazioni; sostegno a piccole e medie imprese; uscita dall’Anci; ripristino del crocefisso non tanto come simbolo religioso ma culturale; sicurezza e telecamere; riduzione all’osso della burocrazia; creazione dell’assessorato alle cose semplici per (per piccoli problemi quotidiani, come ad esempio, le buche nelle strade).
Ad elencarli e spiegarli Manuel Vescovi. “Per quanto riguarda i gender: rispettiamo le libertà sessuali, ma teniamo fuori da tutto questo i bambini per favore – ha sottolineato il capogruppo in Regione. E ancora, riferendosi a piccole e medie imprese: “Sono il motore di questa città: non ci interessano i politici che vengono a farci visita. Ci interessano i turisti”.
“Ci alziamo la mattina e pensiamo ai toscani – afferma Manuel Vescovi – no come il Pd che pensa prima ai migranti. Meno filosofia e più concretezza. La Lega si prepara a governare la Regione Toscana”.
“Ringrazio Alessio, una persona con la quale abbiamo tutti rapporti da tempo, e gli do il benvenuto – le parole di Roberto Rettore – basta etichettature razziste del nostro partito. Qui non si fanno distinzioni di razza, ma di persone che stanno regolarmente in questo paese e persone che non stanno regolarmente nel nostro paese. E basta con i sindaci ostaggi dei prefetti: spendiamo un milione di euro per lo Sprar e i nostri pensionati rovistano nei cassonetti dell’immondizia”.
[Redazione]