PISTOIA. Sembrerebbe quasi che il Bertinelli, il “vostro” Sindaco di Pistoia, sia alla disperazione; per non rendere conto della sua mala gestione amministrativa si lancia nell’ardita idea del Comune unico della piana, da Quarrata a Montale, da Agliana a Pistoia, alla Montagna Pistoiese ed anche, aggiungiamo noi, a Forrottoli, San Rocco e Giaccherino.
Lasciando ovviamente libera la Valdinievole, terra di ippodromi senza quadrupedi, di lucciole slave, autoctone, russe e di gioco d’azzardo. Dimenticavamo la Massoneria, i suoi grembiuli e i suoi compassi.
L’ipotesi del “vostro” Sindaco, cari pistoiesi, può sembrare un po’ bislacca, frutto di un percorso serale e romantico fra il verde pistoiese e i suoi incantevoli paesaggi che solo la natura può offrire; non parliamo della futura “frazione” montana del Lago Nero o del Lago Scaffaiolo, ma di quella più pianeggiante di Piazza Mazzini, Piazza d’Armi, Villone Puccini, Ville Sbertoli, San Giovanni, Piazza Oplà e i tanti giardini pubblici che si propongono a vanto di Pistoia, capitale delle siringhe e del pattume 2017.
Nonostante questo sconcio, il “vostro” Sindaco si ripropone al vostro giudizio elettorale e “voi” lo rivoterete.
Perché il “vostro” Sindaco è un ragazzotto che ha compreso intelligentemente come sposare le voluttà del capitalismo finanziario con i residui del marxismo, i suoi falsi miti e quel progetto di globalizzazione che, solo, può dare ancora un residuo di dignità al suo ed al loro progetto di potere.
Il “vostro” Sindaco non è figlio politico di Marx, ma di Luigi Enaudi, quel liberale che giustamente dal suo punto di vista affermava che “la libertà è figlia del profitto” ed avendo compreso (il “vostro” Sindaco) le “false battaglie” condotte dalla sua parte politica in favore dei diritti sociali collettivi, gestisce come “un fattore” la cosa pubblica, prono ai voleri e ai desideri del padrone.
Il Comune unico, metodo “democratico” di sottomissione delle masse, non per niente prodotto (e già in atto sulla Montagna pistoiese) del “capoccia” del terzo settore di nome Manes, nominato da Renzi, questo obiettivo si prefigge. Contrabbandando il tutto come “bene comune”.
Diciamo tranquillamente che l’individualismo contrabbandato con la licenza di operare secondo i diritti animaleschi di una libertà individuale in materia di libertà sessuale, uso di droghe, appartenenza gender, moralità in funzione di benefici individuali e non collettivi, e declinazione in senso generale di libertà come rifiuto di appartenenza, sono il carattere distintivo di questi truffatori della propaganda politica e dell’obiettivo di quella pubblica leva di potere che deriva dal voto e che dovrebbe indirizzare le azioni e la coscienza di questi individui.
Fra questi, il “vostro” Sindaco che non è una “cima”, ma un piccolo cespuglio, ha ben compreso e applicato il concetto: “ Hic manebimus optime”, qui ci staeremo proprio bene!
L’unità territoriale tanto decantata e propagandata in funzione di un risparmio economico, che è solo la sanatoria di furti e ladrocini politici, è l’ennesima beffa che la maggioranza intellettualmente “anemica” accetterà e plaudirà.
Scusate il pessimismo: Ennio Flaiano affermava che “essere pessimisti circa le cose del mondo è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà”.
[Felice De Matteis]