Vespignani: ”Di quello che è stato il centrodestra berlusconiano di stampo liberale non è rimasto più niente”
PISTOIA. Dopo anni di ritardi, incertezze, ripensamenti vari, finalmente la “Multiutility della Toscana” sta prendendo forma. Un unico soggetto per gestire i servizi idrici ed ambientali di oltre sessanta comuni della Toscana centrale, i più grandi dei quali sono Firenze, Prato, Empoli e Pistoia.
Una società, inizialmente a totale capitale pubblico ma che poi, quotandosi in borsa, si aprirà anche al capitale privato fino ad un massimo del 49%. Il progetto prevede poi di erogare i servizi di gas ed energia elettrica e di allargare i confini territoriali all’intera Toscana.
Non importa essere degli economisti per capire i vantaggi di una operazione di questo tipo: contenimento dei costi, economie di scala, sinergie, efficienza, investimenti, autonomia dalla politica.
Un’operazione che chi si richiama ai valori del mercato e dell’impresa non può che salutare con squilli di tromba.
Invece il sindaco di Pistoia, formalmente esponente del centrodestra, cioè di un’alleanza politica che per anni Berlusconi ci ha detto essere espressione delle imprese e dell’Italia che produce, sembra non volerci stare ed alza le barricate.
Usando da un lato argomentazioni patetiche, “non so niente, non mi hanno detto nulla”, dall’altro tesi proprie dell’estrema sinistra, “noi siamo per l’acqua totalmente pubblica”.
La verità, come dimostra tutti i giorni anche la politica nazionale e internazionale, è che di quello che è stato il centrodestra berlusconiano di stampo liberale non è rimasto più niente.
[pistoia adesso]