PISTOIA, DOVE A OGNI ANGOLO SI CAMBIA L’ACQUA AL CARDELLINO…

Pistoia. Mutar l'acqua al cardellino, passatempo genuino
Pistoia. Mutar l’acqua al cardellino, passatempo genuino

PISTOIA. A Pistoia gli uomini sono rimasti bambini. Perché? Semplice: ogni volta che scappa loro la pipì, no problem, risolvono la questione abbassandosi la cerniera dei pantaloni, tirando fuori il “cardellino” e cambiandogli l’acqua, ovunque si trovino.

Pensateci bene: non c’è pistoiese che non abbia assistito a una scena come questa. Negli ultimi anni, poi, si è avuta una vera e propria escalation di concittadini (o visitatori? Si apra il dibattito) apparentemente incontinenti.

Tutti allegramente a farla, specie in centro storico. Ci verrebbe da chiedere ai solerti vigili urbani se in casi come questi lor signori siano passibili di reprimenda o multa: perché le scene sono davvero poco edificanti.

I nostri la fanno dappertutto, senza riguardo per vie, viuzze, strade, stradine, angoli, scorci caratteristici, piazze e monumenti, che infatti, specie d’estate, emanano profumi poco invitanti (no, non ci presentiamo bene ai turisti).

Uno dei luoghi più graditi ai nostri Grisù, il draghetto aspirante pompiere, è Piazza San Leone, proprio davanti alla sede della Provincia di Pistoia.

Piscione en plein aire
Piscione en plein aire

Già all’ente sono state tolte le risorse (ma non le competenze), farci pipì dinanzi sa tanto di sacrilegio alle istituzioni.

Ma lo schizzo selvaggio ha colpito pure le mura urbane e persino la Cattedrale (i profanatori del Blues). In questo caso si potrebbe fare prevenzione o repressione? L’agente della Polizia municipale, che fa buona guardia, potrebbe avvicinare gli esibizionisti della maleducazione e spiegar loro che no, così non si fa oppure andare direttamente al sodo, bloccando i pistolini impazziti con un bel multone.

Pare d’esser tornati ai tempi di Cochi e Renato e della canzone “Lo sputtanamento”. Rammentate il testo? E lo sputtanamento olé / E lo sputtanamento che cos’è / Forse è voglia di orinare senza mai farsi capire / Ma la scarpa è già bagnata / E la patta disagiata / Già c’è fuori il pendolone / Fischia il vento nel calzone / Olé olé / Olé olé /. Ma stavolta c’è poco da ridere.

Vogliamo ancora farne la capitale italiana della cultura…?

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18 thoughts on “PISTOIA, DOVE A OGNI ANGOLO SI CAMBIA L’ACQUA AL CARDELLINO…

  1. Eeeh…io in precedenza il suggerimento l’avevo dato…addetti intineranti alla potatura delle sporgenze….oggi hanno passato in TV un servizio da Venezia: gente (turisti) nuda tra le calli, donne accovacciate che fanno la pipì ma anche la pupù (cucù), gente che fa il bagno nei canali (per altro a rischio colera). In tutto questo chi mancava? E chi manca anche a Pistoia? Vigili a parte, sui quali è inutile fare affidamento perchè non esistono (sono un’invenzione letteraria) manca la cosidetta società civile….il popolo…la gente. Nessuno fiata e tutti fanno finta di non vedere. Prometto che il primo che becco appena torno in città glielo taglio. Per favore iniziate la colletta per l’avvocato.
    Massimo Scalas

  2. pisciano di fuori?
    ovvio,
    è colpa dei Vigili Urbani.

    scorreggiano inpiazza della Stazione?
    ma i Vigili cosa ci stanno a fare?

    ruttano in piazza della Sapienza?
    possibile che nessun Vigile urbano abbia sentito?

    o forse la maleducazione dilagante è solo colpa nostra, che non ci si indigna più di fronte a niente e si aspetta sempre l’intervento di altri?
    Piove, Governo ladro

  3. Piccolo principe senz’altro, ma con toni e stile non proprio principeschi (pisciano, scorreggiano, ruttano, ecc.). Scherzi a parte (spero caro piccolo principe che la prenderai a ridere e non con altre… flatulenze), i Vigili Urbani (che scrivi anche maiuscolo: che tu sia uno di loro? 😉 ) sono bravi, a Pistoia come nel resto d’Italia. Se ogni tanto, però, invece di fare opera di repressione (multe a tutto spiano, come da previsioni di bilancio comunale), facessero anche opera di prevenzione (evitando che le persone urinino dappertutto) non sarebbe male. O no?

  4. non saranno termini “principeschi”, del resto sono ancora “piccolo”, ma rendono bene l’idea (la didascalia della foto lo indica come “piscione”).

    Non preoccupatevi, sono toscano, per cui non me la prendo mai ed ironizzo spesso.

    Anche Carabinieri e Poliziotti li scrivo con la maiscuola per rispetto delle istituzioni che rappresentanto,così come i Vigili Urbani.

    Però gli accanimenti contro una categoria e le generalizzazioni non mi piacciono. Sarà una colpa? (e non datemi del vigile urbano, minuscolo perchè è riferito solo a me, per piacere).

    Ma se chi ha scattato la foto al signore intento alla “minzione” (va bene così? però se scrivevo “pisciare” lo capivano tutti), prima di fotografarlo gli urlava “sporcaccione” e lo fotografava quando si girava, non avrebbe evitato in futuro che lo rifacesse?
    Di questo passo dovremo avere un poliziotto (minusculo perchè sostantivo generico che si riferisce a tutte le forze dell’ordine) per ogni persona, perchè chiunque, io per primo, prima o poi un passo falso che urta la suscettibilità di qualcuno oltre che violare le regole, lo commette.

    In questo, il senso civico e l’indignazione sociale sono più forti del Carabiniere, del Poliziotto, del Finanziere, del Vigile Urbano.

    Ma voi pensate davvero che a certe latitudini (nord) la gente si comporta bene perchè ha paura della polizia, o forse perchè il senso civico è maggiore, perchè è maggiore l’indignazione delle persone per comportamento anti sociali?

    a voi il compito di riflettere, io, ma non solo, lo ho già fatto da tempo.

    1. Infatti contestualmente alla foto mi sono avvicinato a due metri dal signore intento alla “minzione” invitandolo in malo modo a farlo davanti a casa sua ma lui si è girato chiedendo letteralmente e più volte “scusa, scusa”, come se fosse una questione personale tra me e lui.
      Altre volte, con i ragazzi, capita invece che questi si allontanino subito (imbarazzati e consapevoli d’esser stati beccati con le mani nella marmellata) “sgocciolandosi” addosso nell’atto di richiudere la cerniera.
      I nostri fratelli neri, cioè gli ambulanti abusivi di Via degli Orafi, quando mi fermo invitandoli ad orinare non sui palazzi dei vicoli del centro ma ai bagni pubblici di Via Bracciolini (da piazza Duomo a piazza della Sapienza) reagiscono in più maniere: o ignorano, o pronunciano parole incomprensibili o anche loro chiedono scusa. Ho però notato che ultimamente, girando per i vicoli-pisciatoio, si beccano sempre meno: non saprei se si sono annoiati di essere controllati e apostrofati durante la minzione e forse hanno trovato altri e più indisturbati orinatoi.

  5. Caro piccolo principe (minuscolo non per deminutio, ma perché così scritto), l’articolo non era contro le istituzioni, semmai conteneva un piccolo suggerimento alle stesse. Nessun accanimento, almeno da parte mia, contro i vigili urbani (repetita iuvant: son bravi, bravissimi, ma forse utilizzati più per fare “repressione” che prevenzione). Certo che altrove son più avanti a noi, anche e soprattutto come senso civico. Però, se noi pistoiesi non ci arriviamo, qualcuno non ci potrebbe aiutare? P.S. mi par di conoscerti, caro piccolo principe… chissà…

  6. … ah, sarebbe bello dialogare con un nome e un cognome veri! Per quanto piccolo principe sia proprio incantevole.

  7. Grazie per l’apprezzamento Gianluca…io già in altra sede ho amabilmente polemizzato con Piccolo Principe, sia per l’anonimato (per altro legittimo) sia per l’equivoco vigile si-vigile no (sarà, non sarà…dovrebbe dirlo, anche perchè così si capirebbe se la sua è una difesa d’appartenenza o meno). In ogni caso: sull’inciviltà della gente siamo d’accordo tutti mi pare. Quello su cui non convengo del tutto è la civiltà culturale dei nordici. E’ vera solo in parte, tanto è che quando poi vengono in Italia per vacanza, spesso si comportano come e peggio di noi (vedi la Barcaccia a Roma). Questo cosa significa: significa che è importantissimo che chi per ruolo e stipendio è preposto al controllo e alla repressione lo faccia, con continuità e senza discrezionalità (sennò che vi si paga a fare?). E’ così che fanno in Germania, in Austria…in Scandinavia…e altrove. Ed è per questo che questi popoli si comportano bene in casa loro. Il senso civico va coltivato ma è difficile che ciò avvenga in posti dove la regola è il vivi e lascia vivere a prescindere (i zozzoni)
    Massimo Scalas

  8. “Questo cosa significa: significa che è importantissimo che chi per ruolo e stipendio è preposto al controllo e alla repressione lo faccia, con continuità e senza discrezionalità (sennò che vi si paga a fare?). E’ così che fanno in Germania, in Austria…in Scandinavia…e altrove. Ed è per questo che questi popoli si comportano bene in casa loro. Il senso civico va coltivato ma è difficile che ciò avvenga in posti dove la regola è il vivi e lascia vivere a prescindere”

    caro Massino, posso chiamarti per nome e darti del tu?, tu chiamami pure “piccolo” 🙂

    Come non essere daccordo con te.
    Però, c’è un però. Ho assisitito in quel di Salisburgo, ad un Poliziotto (maiuscolo, oddio, non è che ora sono pure austriaco?) picchiettare con lo sfollagente sul finestrino dell’autista di un bus italiano che voleva “caricare” dove non era consentito.
    Nessuno dei presenti si è indignato contro l’agente, anzi gli “sguardi torvi” erano tutti per l’autista che avrebbe voluto ribattere al Poliziotto, ma che è stato apostrofato malamente dai suoi colleghi autisti “crucchi”.
    Ora immaginatevi la medesima scenza in Italia, a parti invertite e immaginate quanti “benpensanti italioti” avrebbero preso le parti dell’autista contro il Poliziotto italiano e quanti viceversa.
    In questo, secondo me sta la risposta anche alla domanda del perchè gli stranieri quando scendono in Italia si comportano come e peggio degli italiani; perchè sanno che qui l’indignazione sociale per il loro comportamento non esiste, anzi. Quindi “tana liberi tutti”.
    Ho allo stesso modo assisitito ad una scena a Vienna di fronte al Museo Albertina, dove, mentre un Poilziotto controllava i documenti ad una auto, un altro a debita distanza controllava e “copriva” il collega.
    Una signora si avvicino a questi per chiedere una informazione, lui con una “brocciolata” in tedesco, in malo modo ed un dito puntato la fece allontanare. A controllo finito si avvicinò alla signora e si dedicò alle sue richieste. Immaginate la scena in italia, con la donna che si sarebbe subito lamentata della maleducazione dell’agente, che chiedeva solo una ifnformazione, che non era il modo, che lei opgava le tasse, ecc.ecc., e con tutti intorno a darle ragione,ovviamente fregandosene tutti di quello che il Poliziotto stava facendo.
    Questi due episodi mi hanno fatto riflettere molto.

  9. Verissimo e concordo su tutto….mi chiedo solo…è nato prima l’uovo o la gallina? Ovvero…nessuno fiata perchè c’è la certezza matematica della punizione o viceversa la punizione è matematica perchè è il popolo che lo esige?…facciamo nel mezzo?
    Buona serata
    Massimo Scalas

  10. Bello e Interessante il dibattito che è scaturito dal pezzo: il che, essendone l’autore, non può che farmi piacere (questione di ego, ma non solo). Ora che facciamo? Potremmo chiedere al direttore di Linee Future, professor Bianchini, se ci offre una cena perché stiamo battendo tutti i record di discussione… ma ho timore che piccolo principe ci rimprovererebbe di essere italiani che più italiani non si può. E in questo caso, avrebbe terribilmente ragione.

  11. Gianluca, ci può scommettere il ……. “cardellino” 🙂 🙂 (un po’ di ilarità ogni tanto non guasta anche se l’argomento, a mio parere, è serio che più serio non si puote)

  12. Cena, cena, cena: a tre, col professor Bianchini come quarto illustre ospite.

  13. …oè!… stiamo sull’economico…che ora Renzi deve trovare non più 25…ma 30-35 (er bomba) miliardi…bisogna risparmiare (mettete sotto il materasso…che il prelievo forzoso dai conti correnti si avvicina…)

  14. Va bene, soprattutto se buono ed economico. Tra materasso e conto, ci son solo sogni.

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