PISTOIA. Pistoia, il suo Comune, la sua Provincia, stanno attraversando una crisi economica senza precedenti. Non solo Breda, non solo la media e piccola impresa, non solo l’artigianato fino al commercio, ma adesso anche il settore del vivaismo, autentico motore della nostra realtà, manifestano oggi gravi segni di crisi.
Questo stato di cose impone al Partito Democratico, principale e storica forza di governo della città, un immediato cambiamento di prospettiva. Il Partito Democratico, infatti, con la sua storia e la sua cultura, ha sempre concentrato la propria visione sul pubblico. Non è un caso che a Pistoia il Comune, la Provincia, l’Asl, le Partecipate, la stessa Breda (si noti, tutte realtà pubbliche) siano state le realtà verso le quali l’attività politica del Partito Democratico ha concentrato la maggiore attenzione. Al contrario, l’attività d’impresa è sempre stata posta in secondo piano: raramente le è stata dedicata una pallida attenzione per il quieto vivere, spesso si sono realizzate due vite totalmente parallele.
Ebbene, le cose devono cambiare al più presto, perché nei prossimi anni la dimensione pubblica non potrà più conoscere lo stesso sviluppo che ha avuto in passato, mentre soltanto una crescita economica del settore privato ci potrà salvare. Ciò significa che diviene prioritaria una visione politica che renda il pubblico particolarmente attento all’iniziativa d’impresa, diminuendo la pressione fiscale, eliminando la burocrazia, potenziando le infrastrutture, sostenendo l’attività privata nel welfare e nella cultura, nonché nei settori che hanno interesse anche pubblico.
D’altra parte, per rendere davvero efficace questa nuova prospettiva, occorre che le stesse categorie e realtà economiche pistoiesi inizino a mutare mentalità e che da realtà divise, frammentate e a volte addirittura conflittuali, inizino a pensare in modo unitario.
Se a Pistoia si vuole tornare a crescere, è finito il tempo della competizione interna, mentre è iniziato quello dell’unione interna per realizzare la competizione con l’esterno. Si pensi, per fare un solo esempio, alla questione delle politiche di distretto, e, per fare un esempio ancora più concreto, alla questione delle certificazioni ambientali nel settore vivaistico che sempre di più dovrebbero essere di distretto oppure alla necessità di creare marchi e brevetti unici per il territorio oppure una ricerca scientifica condivisa capace di sviluppare nuove tecnologie.
Alla luce di queste considerazioni, è opportuno organizzare al più presto un momento di riflessione che veda coinvolto il Partito Democratico con le principali realtà di categoria e d’impresa di Pistoia, al fine di individuare le attività politiche principali da realizzare nei prossimi anni per sconfiggere la crisi.
[*] – Ospite