PISTOIA. In queste ore il Comune di Pistoia sta procedendo a massicci abbattimenti di pini in P.zza della Resistenza a seguito della recente caduta di rami. Incidente che per puro caso non ha provocato danni alle persone.
Ci ricordiamo tutti del pomposo sopralluogo con Sindaco e Vicesindaco della scorsa estate. Sopralluogo che, se non vado errato, non si era certo concluso con la decisione di radere al suolo la vegetazione del parco ma piuttosto con il messaggio rassicurante che tutto fosse sotto controllo, salvo qualche meditata potatura e qualche chirurgico abbattimento.
Tale sicumera è crollata di schianto insieme al ramo caduto e la reazione dell’amministrazione è stata quella di abbattere in modo indiscriminato decine
di piante.
Questa vicenda è la rappresentazione plastica dell’inadeguatezza con cui si affrontano i problemi. Una reazione di panico, perché di questo si tratta, è più che comprensibile nell’individuo ma non in una istituzione che potrebbe contare su esperti e procedure.
Lorenzo Vagaggini ha ben spiegato questo punto in un suo profetico intervento: “Quando accadono incidenti e danni a causa di un crollo, la tendenza è dare una risposta nell’immediato, senza affrontare il tema nella sua complessità”. E aggiunge: “Occorre quindi un approccio serio, qualificato, non emozionale alla gestione del verde urbano”.
A Pistoia si assiste esattamente all’opposto: mancanza di serietà e mancanza di pianificazione. Il dott. Bartolini, presidente dell’Ordine Agronomi e Forestali di Pistoia, è sceso anche nel dettaglio delle inadempienze rispetto alle normative. Gli interventi, quando ci sono, sono dettati dall’emozione che spesso è vera e propria paura. Lo stesso è avvenuto, non a caso, per le note vicende alla Giostra dell’Orso.
La povera orsa à stata vittima della nostra paura, ovvero della nostra incapacità a misurarci con la natura. A Pistoia decine di pini innocenti sono vittime della nostra paura, ovvero della nostra incapacità a gestire un piccolo, misero, asfittico spazio verde, ormai a rischio di estinzione.
Chi è pronto su facebook a indignarsi per il “pino-Daniza”?
Giacomo Sguazzoni
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